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Pac post 2027: chi vincerà la battaglia per i fondi?

La proposta della commissione europea per la Pac post 2027 scatena tensioni tra gli stati membri: ecco i punti di scontro e le possibili conseguenze per gli agricoltori.
  • Fondo Unico PAC: 293,7 miliardi per il reddito agricolo fino al 2034.
  • 14 nazioni UE chiedono il passaggio alla regola N+3.
  • 58% degli agricoltori europei ha più di 55 anni.

La proposta della Commissione, presentata al Consiglio Agrifish, prevede un Fondo Unico a tre pilastri con una dotazione minima di *293,7 miliardi di euro per il reddito agricolo, integrati da 6,3 miliardi di euro per una “Unity Safety Net” contro le crisi di mercato. In totale, si parla di circa 300 miliardi di euro fino al 2034.

Tuttavia, questa proposta ha suscitato forti reazioni negative da parte di molti Stati membri. La Lituania l’ha definita una “distribuzione disastrosa” delle risorse, mentre la Slovacchia ha annunciato che non la sosterrà. Numerose nazioni auspicano una Politica Agricola Comune (PAC) con una gestione finanziaria indipendente, separata dalle logiche complessive del Quadro Finanziario Pluriennale (MFF).

Un punto particolarmente controverso è la regola del disimpegno automatico N+2, che prevede la perdita automatica dei fondi non spesi entro due anni. Un’alleanza di 14 nazioni, con la Lettonia in prima linea, invoca il passaggio a N+3, ritenendo che ciò concederebbe maggior tempo per l’implementazione dei Piani Strategici della PAC. La Commissione, tuttavia, ostacola tale richiesta, argomentando che una tale modifica necessiterebbe di un intervento legislativo che non intende promuovere.

Le tensioni non si limitano alla ripartizione dei fondi. Il dossier ucraino divide l’UE sul fronte commerciale, con Slovacchia e Polonia che denunciano l'”invasione” di prodotti agricoli a basso prezzo, mentre Stati baltici e Finlandia difendono l’apertura come scelta geopolitica. La Slovacchia ha anche suggerito l’istituzione di un fondo compensativo ad hoc per sostenere i produttori danneggiati.

La Crisi del Vino e le Diverse Visioni degli Stati Membri

Un altro tema caldo è la crisi del mercato vitivinicolo. La Germania ha lanciato l’allarme, chiedendo misure drastiche come la riduzione dell’offerta e persino lo sradicamento incentivato dei vigneti. Italia, Lussemburgo e Slovacchia hanno rigettato questa proposta, suggerendo invece percorsi alternativi incentrati sulla promozione, l’innovazione e investimenti mirati.

Nonostante le divergenze, l’Unione Europea ha dimostrato solidità all’ultimo congresso della FAO, resistendo agli sforzi di Russia e Bielorussia per accrescere la propria influenza. Questo conferma che, su certe questioni, l’unità europea permane robusta.

Il presidente di Cia-Agricoltori Italiani, Cristiano Fini, ha lanciato un appello da Bruxelles affinché la futura PAC non subisca tagli né si frammenti in 27 piani nazionali, che minerebbero la competitività e la coesione del settore a livello UE. Fini ha messo in evidenza l’importanza che l’agricoltura riacquisti un ruolo strategico, non solo come fonte di cibo, ma anche per la salvaguardia dell’equilibrio ambientale, economico e sociale dei territori.

Fini ha altresì affrontato il tema della transizione energetica, chiarendo che non debba compromettere il suolo agricolo e la sicurezza alimentare. Ha espresso una ferma opposizione al fotovoltaico a terra su terreni fertili, promuovendo invece soluzioni alternative quali l’installazione di impianti solari sui tetti degli edifici rurali, l’agrivoltaico effettivamente integrato con le coltivazioni e la creazione di Comunità Energetiche Rinnovabili nelle zone interne.

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Le Preoccupazioni del Parlamento Europeo e le Richieste di un Bilancio Adeguato

Il Parlamento europeo ha approvato una posizione ufficiale sul futuro della PAC dopo il 2027, ribadendo la centralità della PAC nel garantire reddito agli agricoltori, sicurezza alimentare e sviluppo rurale. Il Parlamento si è opposto ai tagli annunciati dalla Commissione europea e alla creazione di un fondo unico per le politiche agricole.

La relazione presentata da Carmen Crespo Díaz (PPE) mira a una PAC più autonoma, giusta e lungimirante. I parlamentari europei insistono affinché le risorse della PAC siano impiegate esclusivamente per il settore agricolo e non vengano incorporate in un più ampio quadro finanziario. Il supporto economico diretto dovrà essere assicurato a tutti gli operatori agricoli attivi e professionali, calcolato in base all’estensione della superficie coltivata.

Il Parlamento incoraggia inoltre investimenti in infrastrutture per la raccolta, la distribuzione e lo stoccaggio delle risorse idriche, oltre al trattamento delle acque reflue. Dovrebbero essere previsti incentivi specifici per promuovere il recupero di biomassa, scarti agricoli e sottoprodotti, rafforzando così l’orientamento verso un’agricoltura circolare.

Considerando che il 58% degli agricoltori europei ha più di 55 anni e solo il 6% è under 35*, il ricambio generazionale assume un’importanza cruciale. Bruxelles propone agevolazioni fiscali e opportunità di credito per facilitare l’ingresso dei giovani nel settore agricolo, riducendo gli ostacoli economici e burocratici.

Verso un Futuro Incerto: Sfide e Opportunità per l’Agricoltura Europea

Il negoziato sulla PAC post-2027 si preannuncia lungo e complesso. Le divergenze tra gli Stati membri e le istituzioni europee sono profonde e riguardano sia la ripartizione dei fondi che le priorità strategiche. La competizione è aperta e l’esito dipenderà dalla capacità delle istituzioni di giungere a un accordo che sappia bilanciare le necessità nazionali, le aspirazioni ambientali e le esigenze di competitività.

Sarà essenziale dirigere le risorse con lungimiranza, salvaguardando il guadagno degli agricoltori e favorendo la transizione verso un modello più ecologico e digitale.

La discussione in corso sulla PAC post-2027 ci ricorda che l’agricoltura è molto più di una semplice attività economica. È un elemento fondamentale del nostro patrimonio culturale, del nostro paesaggio e della nostra identità. È un settore che richiede attenzione, sostegno e una visione lungimirante.

Riflessioni Finali: Tra Tradizione e Innovazione, il Futuro dell’Agricoltura

Amici lettori, addentriamoci ora in una riflessione più intima e personale. Avete mai pensato a quanto sia fondamentale la rotazione delle colture? Si tratta di una pratica agricola antica, ma incredibilmente efficace, che consiste nell’alternare diverse colture sullo stesso terreno. Questa semplice tecnica aiuta a migliorare la fertilità del suolo, a ridurre la diffusione di parassiti e malattie e a ottimizzare l’uso delle risorse idriche. È un po’ come dare un respiro al terreno, permettendogli di rigenerarsi e di esprimere al meglio il suo potenziale.

Ma l’agricoltura non è solo tradizione, è anche innovazione. Avete mai sentito parlare dell’agricoltura di precisione? Si tratta di un approccio moderno che utilizza tecnologie avanzate, come sensori, droni e software, per monitorare le condizioni del terreno e delle piante in tempo reale. Questo permette di ottimizzare l’uso di fertilizzanti, pesticidi e acqua, riducendo l’impatto ambientale e aumentando la produttività. È un po’ come avere un medico personale per ogni pianta, in grado di diagnosticare i problemi e di prescrivere la cura più appropriata.

La PAC post-2027 dovrà tenere conto di entrambe queste dimensioni: la saggezza della tradizione e la potenza dell’innovazione. Dovrà sostenere gli agricoltori che custodiscono il territorio e promuovere le pratiche agricole sostenibili. Dovrà incoraggiare l’adozione di tecnologie avanzate e favorire la transizione verso un’agricoltura più efficiente e rispettosa dell’ambiente. Ma soprattutto, dovrà garantire un reddito dignitoso agli agricoltori, perché senza di loro non ci sarà futuro per l’agricoltura europea.

Pensateci: ogni volta che portate in tavola un frutto, una verdura o un bicchiere di vino, state compiendo un atto di fiducia verso gli agricoltori che hanno coltivato quei prodotti. State sostenendo il loro lavoro, la loro passione e il loro impegno per un’agricoltura migliore. E state contribuendo a costruire un futuro più sostenibile per tutti noi.


Articolo e immagini generati dall’AI, senza interventi da parte dell’essere umano. Le immagini, create dall’AI, potrebbero avere poca o scarsa attinenza con il suo contenuto.(scopri di più)
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