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- Entro il 2024, implementate 130 nuove misure commerciali 'verdi'.
- Sussidi distorsivi scesi al 9% della produzione nel 2022-24.
- Adeguarsi per non incorrere in sanzioni o essere esclusi.
Questo sviluppo, evidenziato nel rapporto “Agricultural Policy Monitoring and Evaluation 2025”, indica che, tra i 54 paesi monitorati, sono state implementate 130 nuove misure commerciali tra il 1997 e il 2024, con oltre il 60% di queste introdotte negli ultimi sette anni. Molte di queste misure includono clausole ambientali direttamente nei contratti di scambio.
Per le imprese italiane, specialmente quelle coinvolte nella filiera agroalimentare o che dipendono dall’agricoltura come fornitori, ciò implica un’urgente necessità di adeguamento. Questo adeguamento si estende sia ai processi produttivi, con la richiesta di ridurre l’uso di fertilizzanti, input fossili ed emissioni, sia ai contratti stessi, che ora possono includere clausole di “sostenibilità”.
Il rapporto dell’OCSE evidenzia anche che, sebbene la quota di sussidi potenzialmente distorsivi sia diminuita dal 15% al 9% della produzione tra il 2000-02 e il 2022-24, questi sussidi rappresentano ancora circa la metà del sostegno pubblico totale.
Implicazioni Pratiche per le Imprese Agricole Italiane
Per un’impresa agricola di piccole o medie dimensioni, che rifornisce PMI o produce specialità italiane “Made in Italy”, è essenziale ponderare diversi fattori:
L’adozione di metodologie agricole sostenibili potrebbe diventare un requisito imprescindibile nei contratti delle catene di esportazione.
L’accesso ai mercati internazionali o a complesse reti di fornitura potrebbe essere subordinato a certificazioni ecologiche o a specifiche condizioni ambientali all’interno degli accordi, sia a livello locale che globale.
I costi legati all’adeguamento, comprensivi di tecnologie, formazione del personale e nuove infrastrutture, potrebbero trasformarsi in un fattore determinante per la competitività.
Da un lato, emerge un’opportunità considerevole: le aziende che si adeguano con prontezza possono consolidare la loro posizione come fornitori privilegiati nell’export e all’interno dei circuiti orientati alla sostenibilità. D’altro canto, si profila il rischio di incorrere in sanzioni o di essere escluse qualora si rimanga estranei alle nuove direttive.

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Strategie per le PMI e i Professionisti del Settore
Per le PMI e gli specialisti della consulenza agronomica, ambientale e agro-industriale, questo è un frangente strategico che esige interventi risoluti:
1. Esaminare con meticolosità i contratti in vigore e gli avvisi di gara internazionali per rilevare la presenza di disposizioni a carattere ambientale.
2. Effettuare una valutazione approfondita della sostenibilità dei processi produttivi e, qualora necessario, ideare piani di intervento per il miglioramento tecnologico o organizzativo.
3. Beneficiare dei possibili incentivi a livello nazionale o europeo, compresi quelli disponibili tramite il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, specificamente dedicati alla sostenibilità.
In breve, la svolta ecologica non è solamente una tematica ambientale, ma un fattore sempre più integrato nelle stipulazioni contrattuali, nella competizione internazionale e nella capacità di accedere alle reti globali. Per le PMI italiane, l’azione immediata è imprescindibile.
Verso un Futuro Agricolo Sostenibile: Sfide e Opportunità
La trasformazione in atto nel settore agricolo, spinta dalle nuove normative ambientali e dalle crescenti richieste di sostenibilità, rappresenta una sfida complessa ma anche un’opportunità unica per le imprese italiane. *L’adeguamento ai nuovi standard non è solo un obbligo, ma un investimento strategico per il futuro. Le aziende che sapranno integrare pratiche sostenibili nei loro processi produttivi e nei loro modelli di business potranno non solo accedere a nuovi mercati e opportunità di finanziamento, ma anche rafforzare la loro immagine e la loro reputazione presso i consumatori, sempre più attenti alle questioni ambientali.
Una nozione base di agricoltura correlata a questo tema è la rotazione delle colture, una pratica antica che consiste nell’alternare diverse colture sullo stesso terreno per migliorare la fertilità del suolo, ridurre la diffusione di parassiti e malattie e aumentare la biodiversità. Una nozione di agricoltura avanzata è l’agricoltura di precisione*, che utilizza tecnologie come sensori, droni e sistemi di geolocalizzazione per monitorare le condizioni del suolo e delle piante e ottimizzare l’uso di risorse come acqua, fertilizzanti e pesticidi.
Riflettiamo: in un mondo sempre più consapevole dell’importanza della sostenibilità, l’agricoltura italiana può diventare un modello di eccellenza, capace di coniugare tradizione e innovazione, qualità e rispetto per l’ambiente. La sfida è grande, ma le opportunità sono ancora maggiori.








