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- Criticità: Divieto compensazione crediti d'imposta con contributi previdenziali.
- Proroga al 2026 del credito d’imposta ZES unica per il Mezzogiorno.
- Coldiretti chiede più risorse per il credito d'imposta 4.0.
In un contesto economico globale segnato da incertezze e rapidi cambiamenti climatici, le decisioni politiche contenute in questa manovra avranno un impatto significativo sulla competitività, l’innovazione e la sostenibilità delle imprese agricole. Le audizioni parlamentari hanno rivelato una spaccatura tra le aspettative del mondo agricolo e le misure proposte, evidenziando la necessità di un approccio più mirato e strategico.
Luci e Ombre della Manovra: Una Valutazione Dettagliata
Le organizzazioni agricole hanno espresso un giudizio contrastante sulla manovra. Da un lato, si riconosce la coerenza con gli obiettivi di finanza pubblica e la continuità delle misure di sostegno già avviate. Dall’altro, si lamenta la mancanza di interventi strutturali capaci di affrontare le sfide del settore. Tra le criticità più rilevanti, spicca il divieto di compensazione dei crediti d’imposta con i contributi previdenziali, una misura che rischia di penalizzare le imprese che hanno investito in innovazione e sostenibilità. Il mancato rifinanziamento di alcune agevolazioni chiave e la carenza di risorse per il ricambio generazionale rappresentano ulteriori ostacoli alla crescita del settore.
Al contrario, vengono accolte positivamente le proroghe fiscali e il potenziamento di strumenti come la “Nuova Sabatini”, che offre agevolazioni per l’acquisto di nuovi macchinari e attrezzature. Tuttavia, il settore agricolo sollecita un impegno più deciso per sostenere gli investimenti e la redditività, soprattutto in una fase caratterizzata da alti costi produttivi e incertezze economiche. La proroga per il 2026 del credito d’imposta ZES unica, destinato alle imprese agricole attive nella produzione primaria, nella pesca e nell’acquacoltura, è considerata uno strumento strategico per sostenere la crescita e la competitività dei territori del Mezzogiorno.

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Le Proposte delle Associazioni di Categoria: Un Quadro Completo
Le associazioni di categoria hanno avanzato una serie di proposte per migliorare la manovra e sostenere il settore agricolo. Coldiretti, ad esempio, ha richiesto un incremento delle risorse stanziate per il credito d’imposta 4.0, ritenendole insufficienti a finanziare un numero adeguato di investimenti. L’organizzazione ha inoltre chiesto di estendere la misura anche alle attività agricole connesse, attualmente escluse.
Copagri ha sottolineato la necessità di un esonero contributivo per coltivatori diretti e imprenditori agricoli under 40, fondamentale per favorire il ricambio generazionale e rendere il settore più attrattivo. La Confederazione ha espresso perplessità per la mancata proroga del credito d’imposta per gli investimenti nella ZES per il settore agricolo e per la sospensione delle compensazioni fiscali tramite credito d’imposta con i versamenti previdenziali.
Cia-Agricoltori Italiani ha definito la manovra una “batosta” per l’agricoltura, criticando l’articolo che impedisce la compensazione dei crediti di imposta con i contributi previdenziali e assistenziali. L’organizzazione ha annunciato emendamenti per chiedere interventi più concreti e strategici a sostegno del settore.
Confagricoltura ha accolto positivamente il rinvio della sugar tax e l’esonero IRPEF agricola, ma ha espresso forti criticità sul lato degli incentivi agli investimenti. Specificamente, l’organizzazione ha espresso disappunto per il ripristino del meccanismo di Super e Iper ammortamento per gli investimenti 4.0, a discapito dello strumento del credito d’imposta.
Verso un’Agricoltura del Futuro: Innovazione, Sostenibilità e Competitività
La manovra 2026 rappresenta un’opportunità per ripensare il futuro dell’agricoltura italiana. È necessario un approccio integrato che tenga conto delle sfide globali e delle specificità del settore. L’innovazione tecnologica, la sostenibilità ambientale e la competitività sui mercati internazionali devono essere i pilastri di una nuova politica agricola.
Il potenziamento del credito d’imposta 4.0, l’esonero contributivo per i giovani agricoltori, il sostegno agli investimenti nella ZES e la semplificazione delle procedure burocratiche sono solo alcune delle misure che possono contribuire a rilanciare il settore. È fondamentale, inoltre, investire nella formazione e nella ricerca, per sviluppare nuove competenze e tecnologie capaci di affrontare le sfide del futuro.
È indispensabile consolidare la struttura imprenditoriale del settore agricolo e agroalimentare, impiegando strumenti specifici volti a promuovere lo sviluppo e l’alternanza generazionale. Strategie governative efficaci sono cruciali per stimolare l’innovazione e agevolare l’accesso al credito, valorizzando altresì la finanza alternativa come risorsa vitale per favorire la cooperazione tra imprese, spesso di piccole dimensioni, al fine di potenziare la capacità di investimento e rafforzare la posizione competitiva sui mercati internazionali.
Riflessioni Conclusive: Un Nuovo Patto per l’Agricoltura Italiana
La manovra 2026 si trova di fronte a un bivio: può rappresentare un’occasione persa per il settore agricolo, oppure un punto di partenza per un nuovo patto tra politica e imprese. La scelta dipende dalla capacità del governo di ascoltare le istanze del mondo agricolo e di tradurle in misure concrete e efficaci.
In un momento storico in cui la sicurezza alimentare e la sostenibilità ambientale sono diventate priorità globali, l’agricoltura italiana ha un ruolo fondamentale da svolgere. È necessario investire nel settore, sostenere le imprese e valorizzare il lavoro dei nostri agricoltori, per garantire un futuro prospero e sostenibile per il nostro Paese.
Amici, parliamoci chiaro: l’agricoltura è un po’ come un giardino. Se non lo curi, le piante non crescono rigogliose. Allo stesso modo, se non sosteniamo i nostri agricoltori con politiche adeguate, rischiamo di compromettere il futuro del nostro settore primario. Una nozione base di agricoltura che si applica perfettamente a questo contesto è la rotazione delle colture. Proprio come un agricoltore intelligente alterna le colture per mantenere fertile il terreno, così la politica dovrebbe alternare gli strumenti di sostegno per garantire una crescita equilibrata e sostenibile. E parlando di agricoltura avanzata, pensiamo all’agricoltura di precisione, che utilizza tecnologie all’avanguardia per ottimizzare l’uso delle risorse e ridurre l’impatto ambientale. Allo stesso modo, la politica dovrebbe adottare un approccio di precisione, mirato e basato sui dati, per affrontare le sfide del settore. Ma la cosa più importante è non dimenticare che dietro ogni spiga di grano, ogni frutto e ogni ortaggio c’è il lavoro e la passione dei nostri agricoltori. Sosteniamoli, valorizziamoli e diamo loro gli strumenti per costruire un futuro migliore per tutti noi. Riflettiamoci su, perché il futuro dell’agricoltura è anche il nostro futuro.








