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- Rinviato al 30 dicembre 2026 il regolamento deforestazione, giugno 2027 per microimprese.
- La Bioeconomia mira a 2,7 trilioni di euro entro il 2040.
- Impegno volontario di 10 miliardi di euro entro il 2030 per bio-based.
L’agricoltura europea si trova in un momento di svolta cruciale, segnato da crescenti tensioni tra gli imperativi di sostenibilità, la garanzia dell’approvvigionamento alimentare e le difficoltà economiche che affliggono il settore. In questo scenario, la dilazione da parte del Consiglio europeo dell’entrata in vigore del regolamento sulla deforestazione, inizialmente fissata per il 30 dicembre 2026 (e giugno 2027 per le micro e piccole imprese), non ha attenuato le imminenti dimostrazioni degli agricoltori, con una grande manifestazione programmata a Bruxelles per il 18 dicembre.
## Un Quadro Normativo in Evoluzione e le Sue Sfide
La decisione del Consiglio di posporre l’applicazione del regolamento contro la deforestazione, affiancata da modifiche significative alla verifica della conformità, manifesta la volontà dell’UE di scongiurare un blocco burocratico di un sistema considerato ancora acerbo. Tuttavia, questa manovra ha provocato reazioni accese da parte del Parlamento europeo, con accuse al Partito Popolare Europeo (PPE) di aver messo a repentaglio l’accordo centrale e di rischiare di “congelare” la norma prima che diventi effettiva.
Il Parlamento europeo, in realtà, mira a una votazione in sessione plenaria tra il 24 e il 27 novembre per assicurare un’architettura normativa robusta entro il 2026. Questo conflitto tra istituzioni evidenzia le complessità nel trovare un punto d’incontro tra le ambizioni ecologiche e le preoccupazioni economiche del comparto agricolo.

## La Bioeconomia al Centro della Strategia Europea
In concomitanza con le tensioni sul regolamento sulla deforestazione, la Commissione europea si prepara a presentare una Strategia per la Bioeconomia interamente rinnovata, con una prospettiva proiettata al 2040. Tale strategia ha l’obiettivo di trasformare l’Europa in un leader nella produzione e nell’utilizzo di materiali di origine biologica, con un valore stimato di 2,7 trilioni di euro.
I pilastri di questa bioeconomia innovativa comprendono:
La Bio-Based Europe Alliance, che prevede un impegno volontario di 10 miliardi di euro in acquisti entro il 2030.
Nuovi standard europei per i materiali da costruzione a base biologica, con una particolare enfasi sulla resistenza al fuoco.
Il ruolo cruciale dell’European Competitiveness Fund come pilastro finanziario del prossimo Quadro Pluriennale 2028-2034.
Questa strategia rappresenta un tentativo di integrare le politiche industriali e climatiche, promuovendo un’economia circolare e sostenibile basata su risorse rinnovabili.
## Semplificazione Normativa e Sicurezza Alimentare: L’Omnibus Food & Feed
Un altro elemento chiave in questo scenario è l’Omnibus Food & Feed, un pacchetto di semplificazione normativa che mira a modificare profondamente l’approccio europeo a fitosanitari, residui e innovazione tecnologica. Tra le principali novità proposte, si evidenziano:
L’autorizzazione senza limiti di tempo per le sostanze attive, ad eccezione dei casi ad alto rischio. Una maggiore celerità nei processi di approvazione per i prodotti a base di organismi di biocontrollo.
L’abolizione delle “import tolerances”, impedendo l’ingresso di pesticidi vietati tramite prodotti d’importazione.
Queste misure, pur volte a semplificare e accelerare i processi, sollevano interrogativi sulla valutazione del rischio e sulla necessità di garantire la sicurezza alimentare.
## Le Ragioni della Protesta: Tra Tecnocrazia e Sbilanciamento degli Accordi Commerciali
Le proteste degli agricoltori europei, culminate nella manifestazione del 18 dicembre a Bruxelles, sono il sintomo di un disagio profondo e diffuso. Le ragioni di questa mobilitazione sono molteplici e complesse, ma possono essere ricondotte a tre principali fattori:
1. La percezione di una tecnocrazia europea distante dalla realtà dei campi e insensibile alle esigenze degli agricoltori.
2. La preoccupazione per gli accordi commerciali percepiti come “sbilanciati”, come il Mercosur, che rischiano di penalizzare le produzioni europee a vantaggio di quelle extra-UE.
3. La difficoltà di conciliare le ambizioni ambientali con la necessità di garantire un reddito dignitoso agli agricoltori e la sicurezza alimentare dei cittadini.
La Coldiretti, una delle principali organizzazioni agricole italiane, ha espresso con forza queste preoccupazioni, denunciando il tentativo dei “tecnocrati europei” di distruggere l’agricoltura, la produzione di cibo e la sicurezza alimentare in Europa.
## Ricostruire la Fiducia: Una Sfida per il Futuro dell’Agricoltura Europea
In questo contesto di incertezza e tensione, l’UE si trova di fronte a una sfida cruciale: ricostruire la fiducia tra le istituzioni e il mondo agricolo, stabilire priorità chiare e garantire che ogni decisione sia allineata alla realtà quotidiana degli agricoltori.
La riuscita di una transizione ecologica si concretizza solo se supportata da strumenti che siano semplici, facilmente prevedibili e accettati da tutti. È necessario un approccio che tenga conto delle specificità dei diversi territori e delle diverse filiere, promuovendo l’innovazione e la competitività senza compromettere la sostenibilità ambientale e la sicurezza alimentare.
## Verso un’Agricoltura Resiliente e Sostenibile: Un Nuovo Paradigma
L’attuale momento storico impone una riflessione profonda sul futuro dell’agricoltura europea. Non si tratta solo di affrontare le emergenze del presente, ma di costruire un sistema agroalimentare resiliente, sostenibile e in grado di rispondere alle sfide del futuro.
Per raggiungere questo obiettivo, è necessario un cambio di paradigma che metta al centro i seguenti elementi:
La valorizzazione del ruolo dell’agricoltore come custode del territorio e produttore di cibo di qualità.
La promozione di pratiche agricole sostenibili che preservino la biodiversità e la fertilità del suolo.
La riduzione della dipendenza da input esterni, come fertilizzanti e pesticidi di sintesi.
La creazione di filiere corte e trasparenti che avvicinino i produttori ai consumatori.
Il sostegno all’innovazione e alla ricerca per sviluppare nuove tecnologie e pratiche agricole.
In questo contesto, è fondamentale ricordare una nozione base dell’agricoltura: la rotazione delle colture. Questa pratica, che consiste nell’alternare diverse colture sullo stesso terreno, è essenziale per mantenere la fertilità del suolo, ridurre la diffusione di parassiti e malattie e migliorare la resilienza del sistema agricolo.
Allo stesso tempo, è importante considerare le nozioni di agricoltura avanzata, come l’agricoltura di precisione, che utilizza tecnologie avanzate come sensori, droni e sistemi di geolocalizzazione per ottimizzare l’uso delle risorse e ridurre l’impatto ambientale.
In definitiva, il futuro dell’agricoltura europea dipende dalla capacità di trovare un equilibrio tra le esigenze economiche, ambientali e sociali, promuovendo un modello di sviluppo sostenibile che garantisca la sicurezza alimentare, la tutela del territorio e il benessere degli agricoltori.
È un compito arduo, ma non impossibile. Richiede visione, coraggio e la capacità di ascoltare e dialogare con tutti gli attori coinvolti. Solo così potremo costruire un’agricoltura europea resiliente, sostenibile e in grado di nutrire il futuro.
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L’agricoltura europea si trova in un momento di svolta cruciale, segnato da crescenti tensioni tra gli imperativi di sostenibilità, la garanzia dell’approvvigionamento alimentare e le difficoltà economiche che affliggono il settore. In questo scenario, la dilazione da parte del Consiglio europeo dell’entrata in vigore del regolamento sulla deforestazione, inizialmente fissata per il 30 dicembre 2026 (e giugno 2027 per le micro e piccole imprese), non ha attenuato le imminenti dimostrazioni degli agricoltori, con una grande manifestazione programmata a Bruxelles per il 18 dicembre.
## Un Quadro Normativo in Evoluzione e le Sue Sfide
La decisione del Consiglio di posporre l’applicazione del regolamento contro la deforestazione, affiancata da modifiche significative alla verifica della conformità, manifesta la volontà dell’UE di scongiurare un blocco burocratico di un sistema considerato ancora acerbo. Tuttavia, questa manovra ha provocato reazioni accese da parte del Parlamento europeo, con accuse al Partito Popolare Europeo (PPE) di aver messo a repentaglio l’accordo centrale e di rischiare di “congelare” la norma prima che diventi effettiva.
Il Parlamento europeo, in realtà, mira a una votazione in sessione plenaria tra il 24 e il 27 novembre per assicurare un’architettura normativa robusta entro il 2026. Questo conflitto tra istituzioni evidenzia le complessità nel trovare un punto d’incontro tra le ambizioni ecologiche e le preoccupazioni economiche del comparto agricolo.

## La Bioeconomia al Centro della Strategia Europea
In concomitanza con le tensioni sul regolamento sulla deforestazione, la Commissione europea si prepara a presentare una Strategia per la Bioeconomia interamente rinnovata, con una prospettiva proiettata al 2040. Tale strategia ha l’obiettivo di trasformare l’Europa in un leader nella produzione e nell’utilizzo di materiali di origine biologica, con un valore stimato di 2,7 trilioni di euro.
I pilastri di questa bioeconomia innovativa comprendono:
La Bio-Based Europe Alliance, che prevede un impegno volontario di 10 miliardi di euro in acquisti entro il 2030. Nuovi standard europei per i materiali da costruzione a base biologica, con una particolare enfasi sulla resistenza al fuoco.
Il Fondo Europeo per la Competitività, infatti, fungerà da fondamento economico essenziale nel prossimo Quadro Finanziario Pluriennale 2028-2034.
Questa strategia rappresenta un tentativo di integrare le politiche industriali e climatiche, promuovendo un’economia circolare e sostenibile basata su risorse rinnovabili.
## Semplificazione Normativa e Sicurezza Alimentare: L’Omnibus Food & Feed
Un altro elemento chiave in questo scenario è l’Omnibus Food & Feed, un pacchetto di semplificazione normativa che mira a modificare profondamente l’approccio europeo a fitosanitari, residui e innovazione tecnologica. Tra le principali novità proposte, si evidenziano:
L’autorizzazione senza limiti di tempo per le sostanze attive, ad eccezione dei casi ad alto rischio.
Una maggiore celerità nei processi di approvazione per i prodotti a base di organismi di biocontrollo.
L’abolizione delle “import tolerances”, impedendo l’ingresso di pesticidi vietati tramite prodotti d’importazione.
Queste misure, pur volte a semplificare e accelerare i processi, sollevano interrogativi sulla valutazione del rischio e sulla necessità di garantire la sicurezza alimentare.
## Le Ragioni della Protesta: Tra Tecnocrazia e Sbilanciamento degli Accordi Commerciali
Le proteste degli agricoltori europei, culminate nella manifestazione del 18 dicembre a Bruxelles, sono il sintomo di un disagio profondo e diffuso. Le ragioni di questa mobilitazione sono molteplici e complesse, ma possono essere ricondotte a tre principali fattori:
1. La percezione di una tecnocrazia europea distante dalla realtà dei campi e insensibile alle esigenze degli agricoltori.
2. La preoccupazione per gli accordi commerciali percepiti come “sbilanciati”, come il Mercosur, che rischiano di penalizzare le produzioni europee a vantaggio di quelle extra-UE.
3. La difficoltà di conciliare le ambizioni ambientali con la necessità di garantire un reddito dignitoso agli agricoltori e la sicurezza alimentare dei cittadini.
La Coldiretti, una delle principali organizzazioni agricole italiane, ha espresso con forza queste preoccupazioni, denunciando il tentativo dei “tecnocrati europei” di distruggere l’agricoltura, la produzione di cibo e la sicurezza alimentare in Europa.
## Ricostruire la Fiducia: Una Sfida per il Futuro dell’Agricoltura Europea
In questo contesto di incertezza e tensione, l’UE si trova di fronte a una sfida cruciale: ricostruire la fiducia tra le istituzioni e il mondo agricolo, stabilire priorità chiare e garantire che ogni decisione sia allineata alla realtà quotidiana degli agricoltori.
La riuscita di una transizione ecologica si concretizza solo se supportata da strumenti che siano semplici, facilmente prevedibili e accettati da tutti. È necessario un approccio che tenga conto delle specificità dei diversi territori e delle diverse filiere, promuovendo l’innovazione e la competitività senza compromettere la sostenibilità ambientale e la sicurezza alimentare.
## Verso un’Agricoltura Resiliente e Sostenibile: Un Nuovo Paradigma
L’attuale momento storico impone una riflessione profonda sul futuro dell’agricoltura europea. Non si tratta solo di affrontare le emergenze del presente, ma di costruire un sistema agroalimentare resiliente, sostenibile e in grado di rispondere alle sfide del futuro. Per raggiungere questo obiettivo, è necessario un cambio di paradigma che metta al centro i seguenti elementi:
La valorizzazione del ruolo dell’agricoltore come custode del territorio e produttore di cibo di qualità. La promozione di pratiche agricole sostenibili che preservino la biodiversità e la fertilità del suolo.
La riduzione della dipendenza da input esterni, come fertilizzanti e pesticidi di sintesi.
La creazione di filiere corte e trasparenti che avvicinino i produttori ai consumatori.
Il sostegno all’innovazione e alla ricerca per sviluppare nuove tecnologie e pratiche agricole.
In questo contesto, è fondamentale ricordare una nozione base dell’agricoltura: la rotazione delle colture. Questa pratica, che consiste nell’alternare diverse colture sullo stesso terreno, è essenziale per mantenere la fertilità del suolo, ridurre la diffusione di parassiti e malattie e migliorare la resilienza del sistema agricolo.
Allo stesso tempo, è importante considerare le nozioni di agricoltura avanzata, come l’agricoltura di precisione, che utilizza tecnologie avanzate come sensori, droni e sistemi di geolocalizzazione per ottimizzare l’uso delle risorse e ridurre l’impatto ambientale.
In definitiva, il futuro dell’agricoltura europea dipende dalla capacità di trovare un equilibrio tra le esigenze economiche, ambientali e sociali, promuovendo un modello di sviluppo sostenibile che garantisca la sicurezza alimentare, la tutela del territorio e il benessere degli agricoltori.
È un compito arduo, ma non impossibile. Richiede visione, coraggio e la capacità di ascoltare e dialogare con tutti gli attori coinvolti. Solo così potremo costruire un’agricoltura europea resiliente, sostenibile e in grado di nutrire il futuro.
- Comunicato stampa del Consiglio UE sulla revisione del regolamento sulla deforestazione.
- Comunicato stampa del Parlamento UE sul rinvio dell'applicazione delle norme anti-deforestazione.
- Visione UE per l'agricoltura e l'alimentazione del futuro, sviluppo sostenibile.
- Informazioni ufficiali sulla Circular Bio-based Europe Joint Undertaking (CBE JU).








