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- La Nurra a rischio: stop irrigazione per raccolti estivi.
- Il CSA chiede aiuti immediati, ma manca lo stanziamento in Legge Finanziaria 2025.
- Sostegno economico temporaneo: aiuto su base ettaro entro fine 2025.
L’allarme siccità nella Nurra: un futuro incerto per l’agricoltura
La regione della Nurra, in Sardegna, si confronta con una crisi idrica senza precedenti, dalle ripercussioni dirette e devastanti sull’agricoltura. Il Consorzio di Bonifica della Nurra ha reso note misure stringenti, tra cui il divieto di irrigazione per certi raccolti estivi, a causa della grave penuria idrica. Questa decisione, deliberata durante l’ultima riunione tenutasi a Guardia Grande, mette a repentaglio la sopravvivenza di molte aziende agricole la cui sussistenza è legata alle coltivazioni orticole estive come angurie, meloni e ortaggi vari.
Il Centro Studi Agricoli (CSA) ha manifestato profonda inquietudine per la situazione, biasimando l’inazione della Regione Sardegna nel provvedere un supporto adeguato agli agricoltori in difficoltà. Il presidente del CSA, Tore Piana, ha sottolineato come i coltivatori siano stati abbandonati a se stessi nel fronteggiare le conseguenze dell’aridità, senza alcuna sicurezza di risarcimenti adeguati. L’assenza di uno stanziamento specifico nella Legge Finanziaria regionale 2025, destinato a ristorare le perdite subite dalle imprese agricole, esaspera ulteriormente il problema.
Le conseguenze economiche e sociali della crisi idrica
Le limitazioni all’irrigazione avranno un impatto notevole sull’economia locale e sull’occupazione. Le aziende agricole che non potranno coltivare le colture estive si troveranno nell’impossibilità di garantire il reddito ai propri dipendenti, con il rischio di licenziamenti e danni economici considerevoli. Il CSA evidenzia come molte di queste aziende si siano distinte negli anni per la qualità delle loro produzioni orticole, e ora si vedono private della possibilità di continuare a operare.
Al fine di evitare ulteriori aggravi burocratici e dilazioni nei tempi di rimborso, si auspica che tale sussidio venga considerato come un risarcimento per il profitto non realizzato, anziché come un intervento “de minimis”, prevedendo un ammontare prefissato e straordinario per ogni ettaro, o porzione di esso, coltivato con ciascuna specifica coltura.

La proposta del Centro Studi Agricoli e la mancanza di risposte politiche
Il CSA ha avanzato una proposta concreta e immediatamente attuabile per affrontare l’emergenza: un sostegno economico temporaneo per gli agricoltori penalizzati, parametrato su base ettaro e da erogare entro la fine del 2025. Questa misura, classificata come mancato reddito, mira a fornire un aiuto concreto e tempestivo alle aziende agricole, evitando che vengano penalizzate ulteriormente a causa della burocrazia e dei tempi lunghi degli indennizzi tradizionali.
Tuttavia, la politica regionale sembra ancora una volta sorda alle richieste degli agricoltori, lasciando il settore primario della Nurra in una situazione di incertezza e abbandono. Il CSA ha annunciato che seguirà con attenzione gli sviluppi della situazione, pianificando incontri locali per informare le imprese agricole e assicurare una rappresentanza autonoma e indipendente nei confronti delle istituzioni regionali, del consorzio e dell’ambito politico nel suo complesso.
Verso un futuro sostenibile per l’agricoltura nella Nurra
La crisi idrica nella Nurra rappresenta una sfida complessa che richiede soluzioni innovative e sostenibili. È necessario investire in infrastrutture idriche efficienti, promuovere pratiche agricole a basso consumo idrico e incentivare la diversificazione delle colture. Allo stesso tempo, è fondamentale garantire un sostegno economico adeguato agli agricoltori, per aiutarli a superare le difficoltà immediate e a investire nel futuro delle loro aziende.
La situazione attuale evidenzia la necessità di una maggiore consapevolezza sull’importanza dell’acqua come risorsa preziosa e limitata. È necessario promuovere un uso più responsabile e sostenibile dell’acqua in tutti i settori, dall’agricoltura all’industria, fino all’uso domestico. Solo attraverso un impegno collettivo e una visione a lungo termine sarà possibile garantire un futuro prospero e sostenibile per l’agricoltura nella Nurra e in tutta la Sardegna.
Riflessioni Finali: Un Appello alla Responsabilità e all’Innovazione
La situazione descritta ci pone di fronte a una realtà inequivocabile: l’agricoltura, pilastro della nostra società, è intrinsecamente legata alla disponibilità di risorse naturali, in primis l’acqua. La siccità nella Nurra non è solo un problema locale, ma un campanello d’allarme che ci ricorda la fragilità del nostro sistema alimentare e la necessità di ripensare il nostro approccio all’agricoltura.
Una nozione base di agricoltura ci insegna che la gestione dell’acqua è fondamentale per la crescita delle piante. L’irrigazione, se ben gestita, può aumentare la resa delle colture e garantire la sicurezza alimentare. Tuttavia, un uso eccessivo o inefficiente dell’acqua può portare a problemi di salinizzazione del suolo, esaurimento delle risorse idriche e danni ambientali.
Una nozione di agricoltura avanzata ci suggerisce di esplorare tecniche innovative come l’agricoltura di precisione, che utilizza sensori e droni per monitorare le condizioni del suolo e delle piante, ottimizzando l’uso dell’acqua e dei fertilizzanti. Altre soluzioni promettenti includono l’utilizzo di colture resistenti alla siccità, la raccolta dell’acqua piovana e il riutilizzo delle acque reflue depurate.
La crisi nella Nurra ci invita a una riflessione profonda: come possiamo garantire un futuro sostenibile per l’agricoltura, preservando al contempo le risorse naturali e il benessere delle comunità rurali? La risposta non è semplice, ma richiede un impegno congiunto da parte di agricoltori, politici, ricercatori e cittadini. Solo attraverso l’innovazione, la responsabilità e la solidarietà potremo superare questa sfida e costruire un futuro più prospero e sostenibile per tutti.