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- Nel 2024, danni per 4.502.611 € in Piemonte.
- Solo 2.529 abbattimenti nei parchi nel 2024.
- Abbattuti 32.405 cinghiali, obiettivo minimo 50.000.
Un danno da milioni di euro
L’agricoltura piemontese si trova a fronteggiare una sfida sempre più pressante: i danni causati dalla fauna selvatica. Nel solo 2024, le perdite accertate ammontano a 4.502.611 euro per l’intera regione, con 570.642 euro concentrati nella Città metropolitana di Torino. Questi numeri, forniti da Coldiretti Torino, evidenziano un problema che va ben oltre il semplice risarcimento economico, mettendo a rischio la sostenibilità delle aziende agricole e la produzione di cibo a livello locale. Le aree più colpite si estendono su 29.162 ettari in Piemonte e 7.548 ettari nel Torinese, con i seminativi, in particolare il mais, a farne le spese maggiori, seguiti da prati e pascoli.

Cinghiali, cervi e corvidi: i responsabili dei danni
I principali responsabili di questi ingenti danni sono i cinghiali, seguiti da caprioli, cervi e, in misura minore, dai corvidi. La loro presenza massiccia, soprattutto nelle aree protette e nelle zone dove la caccia è vietata, crea un forte squilibrio, danneggiando le colture e mettendo a dura prova l’attività degli agricoltori. La proliferazione incontrollata di questi animali, unita alle restrizioni venatorie, genera una situazione paradossale in cui la tutela della biodiversità si scontra con la necessità di proteggere il settore agricolo.
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Abbattimenti insufficienti e la minaccia della peste suina africana
Nonostante gli sforzi compiuti, il numero di abbattimenti di cinghiali rimane insufficiente per contenere efficacemente i danni e prevenire la diffusione della peste suina africana (PSA). Nel 2024, in Piemonte sono stati abbattuti 32.405 cinghiali, di cui 8.536 nella provincia di Torino, cifre ben lontane dall’obiettivo minimo di 50.000 abbattimenti a livello regionale, con almeno 15.000 nella sola area torinese. Questa situazione, come sottolineato da Bruno Mecca Cici, presidente di Coldiretti Torino, evidenzia la necessità di un piano di controllo più efficace e di un maggiore impegno da parte delle istituzioni, soprattutto all’interno dei parchi e delle aree protette, dove gli abbattimenti sono particolarmente limitati (solo 2.529 nel 2024).
Verso una gestione sostenibile della fauna selvatica: una sfida per il futuro
La questione dei danni causati dalla fauna selvatica all’agricoltura piemontese non è solo un problema economico, ma anche sociale e ambientale. È necessario trovare un equilibrio tra la tutela della biodiversità e la protezione delle attività agricole, garantendo al contempo la sicurezza alimentare e la sostenibilità del territorio. Questo richiede un approccio integrato e multidisciplinare, che coinvolga agricoltori, istituzioni, esperti faunistici e cittadini, al fine di definire strategie di gestione efficaci e condivise. È fondamentale superare la logica dei semplici rimborsi e puntare su interventi strutturali che consentano di controllare la popolazione degli ungulati, prevenire i danni alle colture e ridurre il rischio di epidemie. Solo così sarà possibile garantire un futuro prospero e sostenibile per l’agricoltura piemontese.
Un’agricoltura in equilibrio: tra tradizione e innovazione
Amici lettori, riflettiamo un attimo su quanto abbiamo letto. La questione dei danni da fauna selvatica ci porta a considerare un aspetto fondamentale dell’agricoltura: l’equilibrio. Un concetto base, ma cruciale, è la rotazione delle colture. Alternare diverse tipologie di piante sullo stesso terreno non solo migliora la fertilità del suolo, ma può anche contribuire a ridurre l’attrattiva per determinate specie animali, limitando i danni.
E se guardiamo al futuro, l’agricoltura di precisione offre strumenti avanzati per monitorare le colture e intervenire in modo mirato, riducendo l’impatto ambientale e ottimizzando le risorse. L’uso di droni e sensori, ad esempio, può consentire di individuare tempestivamente le aree più vulnerabili e adottare misure preventive, come l’installazione di recinzioni o l’utilizzo di dissuasori acustici.
Ma al di là delle tecniche, è importante ricordare che l’agricoltura è un’attività profondamente legata al territorio e alla comunità. Preservare la biodiversità, valorizzare i prodotti locali e promuovere un’alimentazione consapevole sono elementi essenziali per costruire un futuro in cui l’agricoltura possa prosperare in armonia con l’ambiente e la società.
- Sito ufficiale di Coldiretti, utile per dati e comunicati stampa.
- Approfondimenti sui sistemi di prevenzione dei danni causati alle colture agricole.
- Piano regionale per il controllo della peste suina africana e depopolamento cinghiali.
- Presentazione del nuovo presidente Coldiretti Torino, citato nell'articolo.