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La legge sul telelavoro cambierà la routine di milioni di persone

Il consiglio dell'ue ha approvato un mandato negoziale per consolidare la posizione degli agricoltori, affrontando le sfide crescenti e riequilibrando i rapporti di potere nel settore agroalimentare.
  • Obbligatori i contratti scritti, adeguabili al mercato e ai costi.
  • Clausola di revisione dopo 12 mesi, anziché 6.
  • Sostegno finanziario per le organizzazioni di produttori.
  • Eccezioni per consegne fino a 20.000 euro.
  • Transizione di due anni per il settore agroalimentare.

L’agricoltura europea è in procinto di affrontare un cambiamento epocale, con il Consiglio dell’Unione Europea che ha approvato un mandato negoziale finalizzato a consolidare la posizione degli agricoltori all’interno del complesso sistema agroalimentare. Questa deliberazione, scaturita in seno al Comitato Speciale per l’Agricoltura (CSA), costituisce un passaggio cruciale per far fronte alle crescenti difficoltà che il comparto primario incontra quotidianamente. L’obiettivo principale è quello di riequilibrare i rapporti di potere, assicurando che gli agricoltori non siano più soggetti a condizioni contrattuali svantaggiose imposte da operatori dominanti sul mercato.

Un Nuovo Quadro Normativo per l’Agricoltura

Le modifiche proposte al regolamento sull’Organizzazione Comune dei Mercati (OCM) intendono intervenire su svariati aspetti cruciali della filiera. In primo luogo, si prevede di rendere obbligatori i contratti in forma scritta tra agricoltori e acquirenti, introducendo al contempo meccanismi che permettano di adeguare i contratti di lunga durata alle variazioni del mercato e dei costi di produzione. Un elemento di particolare importanza è l’introduzione di una clausola di revisione, concepita per tutelare gli agricoltori da condizioni economiche sfavorevoli nel lungo periodo.

Altre disposizioni comprendono la semplificazione delle procedure per il riconoscimento giuridico delle organizzazioni di produttori, il potenziamento del loro ruolo tramite un maggiore supporto finanziario da parte degli Stati membri, e incentivi per l’adesione di giovani e nuovi agricoltori a tali organizzazioni. Inoltre, si mira a definire con maggiore precisione l’utilizzo di termini quali “equo”, “giusto” e “filiera corta” nella commercializzazione dei prodotti agricoli, al fine di garantire una maggiore trasparenza e correttezza nei confronti dei consumatori.

Cosa ne pensi?
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  • Temo che queste modifiche non basteranno... 😔 Le vere......
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Flessibilità e Deroghe: Le Richieste degli Stati Membri

Pur condividendo gli obiettivi generali della proposta avanzata dalla Commissione Europea, il Consiglio Ue ha manifestato la necessità di apportare alcune modifiche per assicurare una maggiore flessibilità e adattabilità alle diverse realtà nazionali. Nello specifico, è stata sollecitata una maggiore flessibilità rispetto all’obbligo dei contratti scritti, con la previsione di eccezioni per le micro e piccole imprese, per le consegne di modesto valore (fino a 20.000 euro), o nei casi in cui il pagamento e la consegna avvengano contestualmente.

Un’altra modifica riguarda la clausola di revisione dei contratti a lungo termine, che potrebbe essere attivata dopo 12 mesi anziché 6, come inizialmente proposto dalla Commissione. Inoltre, il Consiglio ha optato per un approccio volontario ai meccanismi di mediazione per la risoluzione delle controversie, lasciando agli Stati membri la facoltà di decidere se istituirli o meno. Infine, è stato stabilito un periodo di transizione più esteso, pari a due anni, per consentire al settore agroalimentare di adeguarsi alle nuove normative.

Un Quadro di Sostegno Già Esistente

È rilevante sottolineare che la Politica Agricola Comune (PAC) già prevede una serie di misure volte a consolidare la posizione degli agricoltori nella catena alimentare. Ciononostante, la pressione sui redditi agricoli rimane elevata, a causa dei rischi crescenti, dell’incremento dei costi di produzione e dei requisiti ambientali sempre più severi. In questo scenario, le modifiche proposte al regolamento OCM rappresentano un ulteriore progresso per garantire un futuro più equo e sostenibile per il settore agricolo europeo. Il documento proposto dalla Commissione Europea il 10 dicembre 2024 è il risultato delle raccomandazioni emerse durante il dialogo strategico sul futuro dell’agricoltura dell’Unione Europea ed intende fornire risposte ad alcune delle problematiche più impellenti affrontate dal comparto, tra cui il conflitto in Ucraina, l’incremento dei costi di produzione e la crescente severità dei requisiti produttivi.

Verso un Futuro Più Equo e Sostenibile: Riflessioni Finali

Il rafforzamento della posizione degli agricoltori nella filiera agroalimentare rappresenta un passo fondamentale per garantire la sostenibilità economica e sociale del settore primario. Le misure proposte dal Consiglio Ue, pur con le necessarie flessibilità e deroghe, mirano a riequilibrare i rapporti di forza all’interno della filiera, garantendo agli agricoltori un reddito più stabile e dignitoso.

Ma cosa possiamo imparare da tutto questo? Un concetto base dell’agricoltura è che la diversificazione delle colture e delle attività agricole può aumentare la resilienza di un’azienda agricola di fronte alle fluttuazioni del mercato e ai cambiamenti climatici. Allo stesso modo, a un livello più avanzato, l’adozione di pratiche agricole rigenerative, come la rotazione delle colture, la lavorazione minima del suolo e l’uso di colture di copertura, può migliorare la salute del suolo, aumentare la biodiversità e ridurre la dipendenza da input esterni.

Riflettiamo: in un mondo in cui le sfide globali, come il cambiamento climatico e la crescente domanda di cibo, mettono a dura prova il settore agricolo, è fondamentale adottare un approccio olistico e integrato, che tenga conto non solo degli aspetti economici, ma anche di quelli ambientali e sociali. Solo così potremo garantire un futuro più equo e sostenibile per l’agricoltura europea e per le generazioni future.


Articolo e immagini generati dall’AI, senza interventi da parte dell’essere umano. Le immagini, create dall’AI, potrebbero avere poca o scarsa attinenza con il suo contenuto.(scopri di più)
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