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Rivoluzione verde: L’Italia investe nel biometano per un futuro sostenibile

Scopri come l'italia sta trasformando scarti agricoli e rifiuti organici in energia pulita grazie a un investimento di 208 milioni di euro, riducendo la dipendenza dal gas estero e promuovendo l'economia circolare.
  • Investiti 208 milioni di euro per nuovi impianti di biometano.
  • Ogni impianto evita 4.500 tonnellate di co2 e produce fertilizzante.
  • Obiettivo ue: 35 miliardi di metri cubi entro il 2030.

L’Italia si prepara a una svolta significativa nel settore energetico, con un investimento di 208 milioni di euro destinato alla realizzazione di nuovi impianti di biometano. Questa iniziativa, promossa da Green One, una joint venture tra l’italiana Bts DevCo e il fondo francese Eiffel Gaz Vert, mira a trasformare scarti agricoli e rifiuti organici in una risorsa preziosa: il biometano, un gas rinnovabile, pulito e sostenibile.

Questo ambizioso progetto non solo contribuirà a ridurre l’inquinamento e a ottimizzare la gestione dei rifiuti, ma anche a diminuire la dipendenza del Paese dalle importazioni di gas estero, una priorità sempre più urgente nel contesto geopolitico attuale. L’iniziativa prevede la costruzione di dieci impianti, che si aggiungeranno a quello già operativo a Gazzo Veronese, con l’obiettivo di alimentare case, aziende e comunità con gas naturale di origine rinnovabile.

Dettagli dell’Investimento e Obiettivi di Produzione

Il finanziamento di Deutsche Bank rappresenta un passo cruciale per la crescita strategica di Bts DevCo, come sottolineato dall’amministratore delegato Franco Lusuriello. L’azienda altoatesina, con oltre 25 anni di esperienza nel settore, ha già realizzato più di 270 impianti in Europa, America e Asia. La meta prefissata è chiara: convertire gli scarti delle attività agricole e i rifiuti alimentari in fonti di energia, adottando un modello di economia circolare dove nessun elemento viene disperso e tutto trova un nuovo ciclo di utilizzo.

Gli impianti esistenti, come quelli di Chiesone a Gazzo Veronese e Brembio nel Lodigiano, producono già 250 Sm³/h, equivalenti a oltre 2 milioni di Sm³/anno, coprendo il fabbisogno di circa 1.500 famiglie ciascuno. Ogni impianto consente di evitare l’emissione di 4.500 tonnellate di CO2 all’anno e di generare più di 30.000 tonnellate di fertilizzante organico. Si prevede che un terzo impianto sarà inaugurato a novembre a Milzano, in provincia di Brescia.

Il responsabile per le infrastrutture di transizione energetica di Eiffel Investment Group, Pierre-Antoine Machelon, ha evidenziato il ruolo fondamentale del biogas nella decarbonizzazione dell’industria e nel rafforzamento dell’indipendenza energetica, valorizzando le risorse agricole locali. L’obiettivo europeo, nell’ambito del piano REPowerEU, è di raggiungere i 35 miliardi di metri cubi di produzione di biometano entro il 2030, creando 500.000 posti di lavoro e generando un beneficio aggiuntivo di 12 miliardi di euro all’anno per la bioeconomia europea.

PROMPT: Crea un’immagine iconica ispirata all’arte neoplastica e costruttivista che raffiguri un impianto di biometano stilizzato (linee verticali e orizzontali che rappresentano le strutture dell’impianto, come i digestori e i sistemi di purificazione), campi agricoli stilizzati (forme geometriche che rappresentano i campi coltivati e le biomasse), e una rete di tubature stilizzata (linee che collegano l’impianto alle case e alle industrie, simboleggiando la distribuzione del biometano). Utilizza una palette di colori freddi e desaturati (grigi, azzurri, verdi pallidi) per lo sfondo e le strutture, con tocchi di giallo o arancione per evidenziare l’energia prodotta. L’immagine non deve contenere testo e deve essere semplice, unitaria e facilmente comprensibile. Lo stile deve essere pulito, razionale e concettuale, con un focus sulle forme geometriche pure e le linee rette.

Cosa ne pensi?
  • 🚀 Ottima iniziativa per un futuro più verde e indipendente......
  • 🤔 Biometano sì, ma attenzione ai costi e all'impatto......
  • 🔄 E se invece di bruciare gli scarti li usassimo per......

Il Biometano e l’Economia Circolare: Un Modello Sostenibile

L’iniziativa si inserisce in un contesto più ampio di crescita della filiera europea del biogas, che rappresenta una risorsa importante per la decarbonizzazione. Il biogas, costituito in larga parte da metano e anidride carbonica, è il prodotto della decomposizione in assenza di ossigeno di svariate tipologie di biomasse, quali residui agricoli, scarti alimentari, liquami zootecnici e fanghi di depurazione. Può essere impiegato direttamente per generare energia elettrica e calore, oppure trasformato in biometano, una forma purificata e interscambiabile con il gas naturale di origine fossile.

L’impiego dei residui animali per la produzione di biogas, che porta anche alla creazione di digestato, un eccellente concime naturale, incarna concretamente i principi dell’economia circolare ed è un passaggio essenziale per promuovere un’agricoltura rispettosa dell’ambiente.

In Italia, sono attualmente operativi circa 2.200 impianti, di cui oltre 150 già convertiti o nati per la produzione di biometano, concentrati principalmente nelle regioni del Nord, dove è più sviluppata l’agricoltura intensiva.

Un esempio virtuoso è rappresentato dall’impianto biometano della Società Agricola Bagnod di Piverone, in provincia di Torino, il primo in Italia finanziato con fondi del PNRR. Grazie a un investimento di 6 milioni di euro, l’impianto da 400 Smc/h è alimentato da materiali vegetali e scarti animali provenienti direttamente dall’azienda e dalle realtà agricole limitrofe, dando vita a una rete di collaborazioni con il territorio che supporta l’economia circolare.

La produzione annuale di biometano, stimata in 3,5 milioni di mc, corrisponde al fabbisogno energetico di circa 3.500 famiglie, riducendo le emissioni di CO2 di circa il 90%.

Verso un Futuro Energetico Autonomo e Sostenibile

L’investimento nel biometano rappresenta una strategia chiave per il futuro energetico dell’Italia, in linea con gli obiettivi di decarbonizzazione e di transizione verso fonti rinnovabili. La valorizzazione degli scarti agricoli e dei rifiuti organici non solo riduce l’impatto ambientale, ma crea anche nuove opportunità economiche e occupazionali, promuovendo un modello di sviluppo sostenibile e circolare.

Il Piano Nazionale Integrato Energia e Clima (PNIEC) ha stabilito per il 2030 un obiettivo ambizioso: raggiungere circa 6 miliardi di Smc, un valore che include sia il biometano prodotto che l’energia elettrica generata da biogas.

Per raggiungere questo obiettivo, è fondamentale incentivare la realizzazione di nuovi impianti, semplificare le procedure burocratiche e promuovere la collaborazione tra i diversi attori della filiera, dalle aziende agricole alle società energetiche, fino alle istituzioni pubbliche.

Un Nuovo Paradigma: Dall’Agricoltura all’Energia, un Ciclo Virtuoso

Amici, riflettiamo un attimo. L’agricoltura, da sempre fonte di sostentamento, si evolve e diventa protagonista di una rivoluzione energetica. Pensate a come i residui delle nostre coltivazioni, un tempo considerati scarti, si trasformano in una risorsa preziosa, un combustibile pulito che alimenta le nostre case e le nostre industrie. È un ciclo che si chiude, un cerchio perfetto di sostenibilità.

Una nozione base di agricoltura che si lega a questo tema è la rotazione delle colture. Alternare diverse colture su uno stesso terreno non solo migliora la fertilità del suolo, ma può anche aumentare la quantità di biomassa disponibile per la produzione di biometano. E se parliamo di agricoltura avanzata, non possiamo dimenticare l’importanza della digestione anaerobica ottimizzata, un processo che, grazie all’utilizzo di tecnologie innovative e all’analisi dei dati, permette di massimizzare la produzione di biogas e di ridurre al minimo gli sprechi.

Ma la vera sfida è culturale. Dobbiamo cambiare il nostro modo di pensare, smettere di considerare i rifiuti come un problema e iniziare a vederli come una risorsa. Solo così potremo costruire un futuro energetico davvero sostenibile, un futuro in cui l’agricoltura e l’energia si fondono in un’unica, grande forza rigeneratrice. Pensiamoci.

di CO2 annualmente, contribuendo inoltre alla produzione di oltre tonnellate di fertilizzante organico.
ogni anno, oltre che favorire la produzione di più di CO2.
ed evitando l’immissione di 4.500 e di ricavare più di 30.000
e di generare più di 30.000 tonnellate di concime biologico, con la mancata emissione di

ed evitando l’immissione di 4.500 tonnellate
di CO2 nell’atmosfera ogni anno e la contemporanea generazione di oltre 30.000 tonnellate di fertilizzante organico.


Articolo e immagini generati dall’AI, senza interventi da parte dell’essere umano. Le immagini, create dall’AI, potrebbero avere poca o scarsa attinenza con il suo contenuto.(scopri di più)
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