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- Nel Fucino, controllate sei aziende e identificate 127 persone.
- Blitz di Ferragosto: ispezionate quasi 1.000 aziende, irregolare il 53%.
- Scoperti 213 lavoratori in nero, tra cui 9 minori sfruttati.
- Nel Casertano, l'80% dei 26 lavoratori controllati era irregolare.
- Stanziati 200 milioni per i ghetti, 114 milioni per la Puglia.
L’incremento dei controlli congiunti tra diverse forze dell’ordine nel comparto agricolo italiano, con un focus particolare su Fucino e Casertano, porta alla luce una situazione inquietante di sfruttamento e irregolarità nei rapporti di lavoro. Le azioni, stimolate dalla reazione indignata dell’opinione pubblica per il decesso del bracciante Satnam Singh, hanno l’obiettivo di contrastare il fenomeno del caporalato e del lavoro sommerso, piaghe che affliggono il settore agroalimentare.
Operazioni Interforze nel Fucino: Un Quadro Dettagliato
Il 4 giugno 2025, un’operazione coordinata dalla Prefettura dell’Aquila ha coinvolto 30 operatori tra Polizia di Stato, Carabinieri, Guardia di Finanza, Ispettorato del Lavoro, mediatori culturali e rappresentanti dell’OIM (Organizzazione Internazionale per le Migrazioni). I controlli si sono concentrati sulle strade principali del Fucino, sui punti di ritrovo dei braccianti e sui mezzi impiegati per il loro spostamento verso i campi. Successivamente, le verifiche hanno interessato sei aziende agricole.
Tra le 127 persone identificate, 84 erano di provenienza straniera, tutte in regola con la normativa sul soggiorno in Italia. Sono stati ispezionati 41 veicoli, di cui 21 utilizzati per il trasporto dei lavoratori, alcuni dei quali non risultavano assicurati o presentavano un carico eccessivo, compromettendo la sicurezza dei passeggeri. L’Ispettorato Nazionale del Lavoro sta approfondendo le condizioni contrattuali e le misure di sicurezza adottate nei luoghi di impiego per rilevare possibili difformità o casi di sfruttamento.
- Finalmente si interviene contro lo sfruttamento...👏...
- Le operazioni di controllo sono solo un palliativo... 🤔...
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Blitz a Ferragosto: I Carabinieri al Fronte Contro lo Sfruttamento
In seguito alla scomparsa di Satnam Singh, i Carabinieri del Nucleo Tutela del Lavoro hanno potenziato le attività di controllo su scala nazionale. In una vasta operazione nei primi dieci giorni di agosto, sono state ispezionate quasi 1.000 aziende, concentrandosi su quelle individuate come maggiormente a rischio tramite l’analisi incrociata di diverse banche dati. Sono stati controllati quasi 5.000 lavoratori, e nel 53% dei casi le imprese non risultavano conformi alle norme in materia di immigrazione o sicurezza sul lavoro. Circa la metà dei lavoratori verificati erano cittadini extracomunitari, con 213 lavoratori completamente in nero, tra cui 9 minori.
Secondo quanto riportato dai Carabinieri, 50 lavoratori sono stati “liberati dallo sfruttamento”, vivendo in condizioni assimilabili alla schiavitù, con retribuzioni irrisorie, turni di lavoro massacranti, assenza di riposo e privi di dispositivi di protezione individuale. Nonostante la serietà delle situazioni riscontrate, nessun imprenditore è stato denunciato per il reato di riduzione in schiavitù, ma 19 datori di lavoro sono stati deferiti all’autorità giudiziaria per il reato di caporalato. 145 attività imprenditoriali sono state sospese, mentre 144 datori di lavoro hanno ricevuto diffide e sanzioni pecuniarie.

Casertano: Un’Emergenza Lavoro Nero
Nel Casertano, un’operazione dei Carabinieri del Nucleo Ispettorato del Lavoro (Nil) ha messo in luce che in sette aziende agricole, la stragrande maggioranza dei lavoratori (l’*80%) era priva di regolare contratto. Su 26 lavoratori controllati, 21 non godevano di alcuna tutela contrattuale o assicurativa, tra cui un minore. Sono state riscontrate numerose infrazioni relative all’igiene e alla sicurezza nei luoghi di impiego. Per quattro imprese è stata disposta la sospensione dell’attività produttiva avendo superato la percentuale del 10% di lavoratori non in regola. Le sanzioni amministrative comminate ammontano a 85.000 euro, oltre al recupero dei contributi previdenziali evasi.
Verso Soluzioni Strutturali: Un Appello dai Sindacati
Le organizzazioni sindacali, in particolare la Flai-Cgil, sollecitano l’adozione di misure strutturali per contrastare il caporalato e lo sfruttamento. Giovanni Mininni, segretario generale della Flai-Cgil, caldeggia l’incrocio delle banche dati per identificare i datori di lavoro che operano nell’illegalità. Si propone di integrare i dati dell’Inps con quelli dell’Agea, l’ente che gestisce i fondi comunitari per l’agricoltura, e con le aerofotogrammetrie delle aree coltivate. Antonio Gagliardi, segretario della Flai Puglia, evidenzia la necessità di abrogare la legge Bossi-Fini, che a suo dire alimenta il lavoro sommerso. Gagliardi segnala inoltre la lentezza nell’implementazione dei progetti volti a smantellare i ghetti, veri e propri centri nevralgici per i caporali, nonostante lo stanziamento di 200 milioni di euro, di cui 114 milioni destinati alla Puglia. L’elenco delle aziende iscritte alla Rete del lavoro agricolo di qualità si sta riducendo, sia per i controlli Inps che per la scelta di un minor numero di imprese di aderirvi.
Riflessioni Conclusive: Un Futuro Sostenibile per l’Agricoltura
L’agricoltura italiana si trova a un bivio cruciale. Le operazioni di controllo e le sanzioni rappresentano strumenti indispensabili, ma insufficienti, per debellare il caporalato e lo sfruttamento. È fondamentale un approccio integrato che associ l’azione repressiva a politiche di inclusione e supporto ai lavoratori.
Una nozione base di agricoltura, essenziale in questo contesto, è la rotazione delle colture. Questa pratica, che consiste nell’alternare diverse coltivazioni sullo stesso terreno, non solo migliora la fertilità del suolo e riduce la necessità di prodotti chimici, ma può anche contribuire a diversificare le opportunità lavorative e a diminuire la dipendenza da singole filiere, spesso più esposte allo sfruttamento.
Un concetto di agricoltura avanzata applicabile è l’agricoltura di precisione*, che sfrutta tecnologie come sensori, droni e software per ottimizzare l’impiego delle risorse e aumentare la produttività. Questo approccio può ridurre la necessità di manodopera intensiva e generare posti di lavoro più specializzati e meglio compensati.
Riflettiamo: come possiamo, come collettività, assicurare che il cibo che arriva sulle nostre tavole sia prodotto nel rispetto dei diritti umani e dell’ambiente? La risposta non è semplice, ma richiede un impegno congiunto per un’agricoltura più equa, sostenibile e inclusiva. Solo così potremo onorare la memoria di Satnam Singh e di tutti i lavoratori sfruttati, costruendo un futuro in cui il lavoro agricolo sia sinonimo di dignità e opportunità.
- Pagina dell'ILO Italia sul lavoro forzato, approfondimento sul caporalato.
- Rapporto sull'attività ispettiva dell'Ispettorato Nazionale del Lavoro nel settore agricolo.
- Pagina IOM sul contrasto allo sfruttamento lavorativo in Italia.
- Comunicato stampa dei Carabinieri sulle sanzioni amministrative elevate per contrastare il caporalato.