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Microplastiche nei terreni: cosa sta succedendo e come proteggere il futuro dell’agricoltura

L'aumento delle microplastiche nei terreni agricoli e forestali minaccia la biodiversità e la salute umana. Scopriamo l'impatto di questo inquinamento e le soluzioni per un'agricoltura più sostenibile e un futuro senza plastica.
  • Microplastiche alterano la struttura del terreno e attività microbiologica.
  • Rifiuti plastici in foreste rilasciano frammenti per decine di anni.
  • Aree naturali protette in Sicilia coprono circa il 18% del territorio.
  • Op Albabio, 65 agricoltori, produce ortaggi biodinamici dal 2002.

Il 5 giugno 2025 ha segnato la 53° Giornata Mondiale dell’Ambiente, un’iniziativa promossa dalle Nazioni Unite per sensibilizzare sull’inquinamento da plastica, una delle sfide più urgenti per gli ecosistemi globali e la salute umana. In questa occasione, l’attenzione si è focalizzata sull’impatto delle microplastiche non solo negli oceani, ma anche nei suoli agricoli, nelle foreste e negli habitat naturali. L’Ordine dei dottori agronomi e dottori forestali ha sottolineato l’importanza di un cambio culturale radicale per proteggere il futuro del nostro pianeta.

Monica Cairoli, Consigliera CONAF, ha evidenziato come l’inquinamento da plastica e microplastiche stia contaminando in modo spesso irreversibile i suoli agricoli, le foreste e gli habitat naturali. È indispensabile favorire l’agroecologia, sostituire i materiali plastici con alternative biodegradabili e potenziare i sistemi di raccolta e recupero, in particolare nelle aree rurali e forestali. La gestione responsabile del terreno e delle risorse naturali deve essere supportata da un nuovo approccio ambientale, fondato sulla prevenzione e sulla responsabilità condivisa.

L’Impatto Nascosto della Plastica in Agricoltura

L’utilizzo di materie plastiche in agricoltura, come teli per pacciamatura, coperture per serre, sistemi di irrigazione e film per la fienagione, ha indubbiamente offerto significativi benefici agronomici. Tuttavia, lo smaltimento inadeguato o la frammentazione di questi materiali ha generato una presenza crescente di microplastiche nei suoli coltivati. Queste microplastiche alterano la struttura del terreno, interferiscono con l’attività microbiologica e possono compromettere la salute delle piante. Ricerche recenti hanno evidenziato la capacità di queste particelle di essere assorbite dalle radici, entrando potenzialmente nella catena alimentare.

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Foreste e Biodiversità: Un Ecosistema in Pericolo

Anche gli ambienti forestali sono a rischio. I rifiuti plastici abbandonati lungo percorsi, aree di riposo o zone ricreative si decompongono lentamente, rilasciando frammenti plastici che possono rimanere nel suolo per decine di anni. Le microplastiche, trasportate dal vento e dalla pioggia, penetrano nei substrati forestali e possono compromettere l’habitat di funghi, insetti, piccoli vertebrati e altri organismi cruciali per la salute dell’ecosistema boschivo. Le minuscole particelle di plastica, sospinte dal vento e veicolate dalle precipitazioni, si infiltrano nel sottobosco e rischiano di danneggiare l’ambiente vitale di funghi, insetti, piccoli animali vertebrati e altri esseri viventi, tutti elementi fondamentali per l’equilibrio dell’ecosistema forestale. La fauna selvatica, sia negli ambienti agricoli che naturali, particolarmente vulnerabile uccelli mammiferi e insetti impollinatori possono ingerire microplastiche scambiandole per cibo o essere esposti a contaminanti veicolati da questi materiali. La fauna selvatica, tanto nelle aree agricole quanto in quelle naturali, manifesta una spiccata sensibilità: uccelli, mammiferi e insetti impollinatori rischiano di ingerire le microplastiche, confondendole con cibo, oppure di essere esposti a sostanze inquinanti trasportate da tali materiali. I residui plastici compromettono la qualit dell habitat e contribuiscono alla frammentazione ecologica minacciando specie gi in difficolt a causa dei cambiamenti climatici e della riduzione degli habitat. I resti di plastica peggiorano la qualità dell’ambiente in cui vivono gli animali e contribuiscono alla divisione degli ecosistemi, mettendo a repentaglio le specie che già faticano a sopravvivere a causa dei cambiamenti climatici e della scomparsa dei loro spazi vitali.

Verso un Futuro Sostenibile: L’Impegno della Sicilia

La Sicilia si sta muovendo verso un futuro più sostenibile, valorizzando il proprio patrimonio naturalistico. Un video che rappresenta l’Isola all’Expo 2025 di Osaka, in Giappone, mostra le bellezze del suo patrimonio naturalistico. Il filmato, realizzato per conto dell’assessorato regionale del Territorio e ambiente, è firmato da Vicky Gitto e punta a valorizzare il Sistema delle aree naturali protette della Sicilia. L’assessore Giusi Savarino ha presentato in anteprima il video ai responsabili degli enti gestori delle aree protette, sottolineando come questo progetto punti a valorizzare il patrimonio ambientale rappresentato dal Sistema delle aree naturali protette della Sicilia. Il video sarà il biglietto da visita della Regione Siciliana in tutte le fiere e le manifestazioni a cui parteciperà. Il sistema delle aree naturali protette copre circa il 18% del territorio insulare: 4 parchi regionali, 1 parco nazionale, 75 riserve naturali regionali, 7 aree marine protette, 245 siti Natura 2000 e 93 geositi riconosciuti per il loro valore geologico. L’obiettivo è portare al 30% entro il 2030 la percentuale di territorio protetto.

Agricoltura Biodinamica: Un Modello Virtuoso

Agricoltura Biodinamica: Un Modello Virtuoso. Vittorio Gona, imprenditore nel settore biologico, è uno dei co-fondatori di OP Albabio, un consorzio di 65 agricoltori formatosi nel 2002 con l’obiettivo di produrre ortaggi e frutta biodinamici. Albabio produce tantissimi ortaggi e frutta, il 90% dei quali finisce sui mercati europei con il marchio Demeter. L’agricoltura e la zootecnia si compenetrano, seguendo i cicli colturali, le rotazioni e la concimazione dei terreni con concimi naturali o con sovescio. L’Op Albabio vuole accrescere la sua competitività sui mercati internazionali attraverso innovazioni di prodotto e migliorare le condizioni di lavoro dei propri collaboratori, prevedendo la realizzazione di un asilo nido e di una struttura per i corsi di recupero per i bambini.

Un Futuro Senza Plastica: Sfide e Opportunità per l’Agricoltura Sostenibile

L’agricoltura sostenibile rappresenta una risposta concreta alla sfida dell’inquinamento da microplastiche. Promuovere pratiche agricole che riducano l’uso di plastica, come l’agroecologia e l’agricoltura biodinamica, è fondamentale per proteggere i suoli, la biodiversità e la salute umana. La transizione verso materiali biodegradabili e il rafforzamento dei sistemi di raccolta e recupero sono passi necessari per un futuro senza plastica.

Amici lettori, riflettiamo un attimo su quanto sia fondamentale la salute del suolo per la nostra agricoltura. Una nozione base, ma essenziale, è che un suolo sano è ricco di materia organica, che favorisce la ritenzione idrica e la fertilità. Ora, pensiamo a come le microplastiche possano alterare questa delicata alchimia, compromettendo la capacità del suolo di sostenere la vita.

Ma non fermiamoci qui. L’agricoltura avanzata ci offre strumenti potenti per contrastare questo problema. Tecniche di bioremediation, ad esempio, utilizzano microrganismi per degradare le plastiche nel suolo. Oppure, l’impiego di sensori avanzati per monitorare la presenza di microplastiche e intervenire tempestivamente.

Cosa possiamo fare noi? Sostenere le aziende agricole che adottano pratiche sostenibili, informarci e sensibilizzare chi ci circonda. Ogni piccolo gesto conta per proteggere il nostro futuro e quello del nostro pianeta.


Articolo e immagini generati dall’AI, senza interventi da parte dell’essere umano. Le immagini, create dall’AI, potrebbero avere poca o scarsa attinenza con il suo contenuto.(scopri di più)
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