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- Oltre 260 alpeggi attivi in Valtellina, viticoltura d'eccellenza.
- Aree interne: 50% superficie agricola italiana, 46% imprese agroalimentari.
- Aree interne: 70% patrimonio forestale nazionale, prevenzione rischi idrogeologici.
L’agricoltura montana si trova in una fase di profonda evoluzione, trainata dall’innovazione tecnologica e dalla sempre maggiore attenzione all’integrazione tra tradizione e pratiche sostenibili. Uncem Lombardia ha organizzato un convegno a Sondrio, in concomitanza con la Giornata Regionale per le Montagne, per affrontare le sfide e le potenzialità di questo settore cruciale per l’economia locale e la protezione del paesaggio. L’evento ha visto la partecipazione di rappresentanti delle istituzioni, coltivatori, tecnici ed esperti, favorendo un confronto aperto e costruttivo.
Un Nuovo Paradigma per l’Agricoltura Montana
Il convegno ha focalizzato l’attenzione sulla necessità di rendere il settore agricolo montano interessante per le nuove generazioni. Secondo Tiziano Maffezzini, presidente di Uncem Lombardia, l’agricoltura racchiude l’anima dei territori montani e svolge un ruolo di primo piano nello sviluppo locale. La sfida è quella di armonizzare gli sforzi di enti pubblici, aziende agricole, associazioni e centri di ricerca per definire un piano condiviso che rilanci l’agricoltura di montagna in Lombardia.

Davide Menegola, presidente della Provincia di Sondrio, si è augurato la costituzione di un organismo di coordinamento per gli interventi nel settore agricolo. *Massimo Sertori, assessore regionale con delega alla Montagna, ha ribadito il sostegno della Regione Lombardia tramite iniziative specifiche rivolte all’agricoltura praticata in alta quota e nelle zone interne. Fernando Baruffi, a capo della Fondazione Fojanini, ha annunciato l’intenzione di realizzare un impianto di molitura a Sondrio per dare valore all’olio prodotto in Valtellina. Sandro Bambini, presidente di Coldiretti Sondrio, ha rimarcato quanto sia importante la cooperazione tra gli operatori agricoli. Marco Bussone, presidente nazionale Uncem, ha ampliato il dibattito al contesto europeo, evidenziando l’urgenza di politiche montane efficaci.
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Innovazione e Sostenibilità: Le Chiavi del Futuro
Durante il convegno, sono stati analizzati in dettaglio diversi aspetti fondamentali per il futuro dell’agricoltura montana. Giovanni Moranda (CAA Coldiretti Sondrio) ha fornito dati importanti sul valore dell’agricoltura alpina in Valtellina, con oltre 260 alpeggi attivi e una viticoltura d’eccellenza. Sonia Mancini, della Fondazione Fojanini, ha presentato studi di ricerca concernenti la coltivazione della vite e dell’olivo, nonché la sostenibilità ambientale, includendo l’impiego di aeromobili a pilotaggio remoto per la gestione dei vigneti. Andrea Massari, in rappresentanza della Regione Lombardia, ha illustrato le opportunità di finanziamento disponibili per l’agricoltura montana, spaziando dai contributi OCM Vino al bando dedicato alla cura del territorio, senza tralasciare le misure volte a contrastare la parcellizzazione dei terreni e gli incentivi per favorire l’aggregazione tra aziende agricole.
Le testimonianze di giovani imprenditori agricoli come Veronica Baruta (viticoltura e apicoltura) e Cristian Fortini (allevamento in alpeggio) hanno dimostrato come sia possibile coniugare tradizione e innovazione per creare imprese di successo in montagna. Dal confronto tra agricoltori e tecnici sono emerse difficoltà operative, ma anche soluzioni pratiche per superarle.
Agroecologia: Un Modello per la Montagna
La “Festa del BIO e MontagnaMadre”, svoltasi a Roma il 29 e 30 marzo 2025, ha evidenziato il ruolo cruciale dell’agroecologia per lo sviluppo sostenibile dei territori montani. L’evento, organizzato da FederBio e Slow Food Italia, ha promosso l’agricoltura biologica come modello di produzione salutare e sostenibile, in grado di valorizzare il patrimonio ambientale, paesaggistico, culturale e turistico delle aree interne.
Le aree interne coprono attualmente oltre il 50% della superficie agricola italiana e ospitano il 46% delle imprese agroalimentari, con una presenza significativa di aziende gestite da giovani (9,2%) e da donne (25%). Questi territori custodiscono all’incirca il 70 per cento del patrimonio forestale nazionale, elemento imprescindibile per la prevenzione dei rischi idrogeologici.
La manifestazione ha visto la partecipazione di 30 produttori di montagna dei Mercati della Terra del Lazio, Abruzzo, Calabria, Sicilia ed Emilia-Romagna, che hanno offerto ai visitatori la possibilità di acquistare direttamente i loro prodotti e di conoscere le loro storie.
Il Ruolo di Farmonaut nell’Agricoltura Montana
Farmonaut, un’azienda all’avanguardia nel settore agritech, sta contribuendo a trasformare l’agricoltura di montagna in Italia attraverso soluzioni innovative basate sul monitoraggio satellitare e l’analisi dei dati. Queste tecnologie permettono agli agricoltori di ottimizzare le loro pratiche, ridurre l’uso di risorse e aumentare la produttività, preservando al contempo l’ambiente.
Il monitoraggio satellitare consente di valutare lo stato di salute delle colture in tempo reale, mentre l’analisi predittiva aiuta gli agricoltori a prevenire problemi e ottimizzare i raccolti. La gestione efficiente delle risorse, come l’acqua e i fertilizzanti, è un altro vantaggio offerto dalle soluzioni di Farmonaut.
L’azienda fornisce supporto anche al turismo eco-compatibile, offrendo dati dettagliati sulla produzione agricola locale, favorendo così la trasparenza e la tracciabilità dei prodotti destinati ai visitatori.
Verso un Futuro di Sostenibilità e Innovazione
L’agricoltura di montagna in Italia sta vivendo una fase di rinascita, grazie all’impegno di istituzioni, agricoltori, tecnici e aziende come Farmonaut. L’integrazione di tradizione e innovazione, la promozione dell’agroecologia e l’adozione di tecnologie all’avanguardia sono le chiavi per un futuro sostenibile e prospero per le aree montane.
Riflessioni Finali: Coltivare il Futuro delle Montagne
L’agricoltura di montagna, spesso percepita come un’attività marginale, rappresenta in realtà un pilastro fondamentale per la salvaguardia del nostro territorio e delle nostre tradizioni. La sua importanza va ben oltre la produzione di cibo*; essa contribuisce a preservare la biodiversità, a proteggere il paesaggio e a mantenere vive le comunità rurali.
Una nozione base di agricoltura, spesso trascurata, è l’importanza della rotazione delle colture. Questa pratica, che consiste nell’alternare diverse colture sullo stesso terreno, aiuta a migliorare la fertilità del suolo, a prevenire l’accumulo di parassiti e malattie e a ridurre la necessità di fertilizzanti chimici.
A un livello più avanzato, l’agricoltura di precisione, resa possibile dalle tecnologie come quelle offerte da Farmonaut, consente di ottimizzare l’uso delle risorse, riducendo l’impatto ambientale e aumentando la produttività. Questa pratica si basa sull’utilizzo di sensori, droni e satelliti per monitorare le condizioni del suolo e delle colture, e sull’applicazione mirata di acqua, fertilizzanti e pesticidi solo dove e quando necessario.
Riflettiamo, quindi, sul valore intrinseco dell’agricoltura di montagna e sull’importanza di sostenere gli agricoltori che, con il loro lavoro, custodiscono un patrimonio inestimabile. Solo così potremo garantire un futuro sostenibile per le nostre montagne e per le generazioni a venire.
- Sito ufficiale dell'Uncem, utile per approfondire le politiche montane.
- Pagina istituzionale della Regione Lombardia sull'agricoltura di montagna, contributi e criteri.
- Sito ufficiale della Fondazione Fojanini, importante per approfondire le iniziative in Valtellina.
- News Coldiretti Sondrio su aziende agricole e cooperative del territorio.
- Pagina OCM Vino Investimenti 2024-2025 dell'Organismo Pagatore Regionale della Lombardia.
- Sito ufficiale di Uncem, utile per approfondire politiche per la montagna.