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- Previsto un fabbisogno tra 60.000 e 93.000 lavoratori extra-UE all'anno.
- 80% del fabbisogno concentrato in agricoltura, edilizia, turismo e servizi.
- Domande per lavoro stagionale in calo rispetto al 2023 e 2024.
Le dinamiche del mercato del lavoro italiano si preparano ad accogliere un significativo afflusso di lavoratori provenienti da paesi extra-UE. Secondo le stime elaborate dal sistema informativo Excelsior, si prevede un fabbisogno potenziale compreso tra 60.000 e 93.000 unità all’anno, con un picco massimo in caso di persistenti difficoltà di reperimento di personale qualificato. Queste proiezioni, contenute nell’allegato alla relazione illustrativa del nuovo Decreto Flussi per il triennio 2026-2028, recentemente approvato dal Consiglio dei Ministri, si basano su un’analisi approfondita delle previsioni di attivazione contrattuale da parte delle imprese italiane.
L’indagine, estesa sperimentalmente al settore primario con almeno un addetto, ha ampliato il campo di osservazione di Excelsior a circa 14,6 milioni di occupati, tra cui 1,9 milioni di cittadini stranieri, di cui 1,4 milioni extra-UE. Di questi ultimi, circa 105.000 non erano precedentemente presenti sul territorio nazionale. L’analisi settoriale rivela che oltre la metà del fabbisogno potenziale si concentra in due settori chiave: agricoltura, silvicoltura, caccia e pesca, e costruzioni. Includendo il comparto turistico e quello dei servizi di supporto alle imprese e ai privati, si raggiunge circa l’80% del totale delle necessità previste.
Analisi dei Click Day del 2025: Un Confronto con gli Anni Precedenti
Un’analisi dei dati relativi ai “click day” del 2025 offre un quadro interessante sull’andamento delle richieste di ingresso per lavoro. Al 18 giugno 2025, le domande per lavoro stagionale ammontavano a 72.238, a fronte di 110.000 quote disponibili. Questo dato rappresenta un calo significativo rispetto alle 283.000 richieste del 2023 e alle 337.000 del 2024. Il governo attribuisce questa diminuzione alle misure anti-truffe e abusi introdotte dal Decreto Legge 145/2024, a seguito di un esposto presentato dalla Presidente del Consiglio alla Procura Nazionale Antimafia.
Tuttavia, l’esecutivo esprime preoccupazione per l’insufficiente utilizzo delle quote disponibili da parte delle organizzazioni datoriali, in particolare nel settore turistico-alberghiero. Il governo sottolinea l’importanza di responsabilizzare le organizzazioni datoriali affinché l’incontro tra domanda e offerta di lavoro sia genuino e utile. Relativamente al lavoro non stagionale e autonomo, le istanze protocollate al 18 giugno 2025 erano pari a 113.534. Nell’ambito dell’assistenza a famiglie e persone, le richieste pervenute eccedono di quasi cinque volte il contingente previsto. Al contrario, i 10.000 ingressi fuori quota concessi in via sperimentale per l’assistenza a disabili e anziani hanno ricevuto finora solo il 13% delle richieste, nonostante la finestra per presentare domanda sia aperta fino alla fine dell’anno. Questa misura sarà riproposta, eliminando il tetto di 10.000 ma mantenendo un rigoroso controllo dei requisiti d’ingresso.

Implicazioni Economiche e Sociali del Decreto Flussi
L’importanza del Decreto Flussi risiede nella sua capacità di rispondere alle esigenze del mercato del lavoro italiano, che in diversi settori, come l’agricoltura e l’edilizia, dipende in modo significativo dalla manodopera straniera. La regolarizzazione dei lavoratori extra-UE non solo contribuisce a colmare il divario tra domanda e offerta di lavoro, ma favorisce anche la lotta al lavoro nero e allo sfruttamento. Inoltre, l’integrazione dei lavoratori stranieri nel tessuto sociale ed economico italiano può portare a una maggiore crescita economica e a una società più inclusiva.
Tuttavia, è fondamentale che il processo di ingresso e integrazione dei lavoratori extra-UE sia gestito in modo efficace, garantendo il rispetto dei diritti dei lavoratori e promuovendo la loro formazione e qualificazione professionale. È inoltre necessario un impegno da parte delle organizzazioni datoriali per favorire l’incontro tra domanda e offerta di lavoro in modo trasparente e responsabile. Le misure anti-truffe e abusi introdotte dal governo rappresentano un passo importante in questa direzione, ma è necessario un ulteriore sforzo per garantire che il Decreto Flussi sia uno strumento efficace per la gestione dei flussi migratori e per lo sviluppo economico e sociale del paese.
Sfide e Opportunità: Verso un’Integrazione Efficace
Il Decreto Flussi rappresenta uno strumento cruciale per affrontare le sfide demografiche e le esigenze del mercato del lavoro italiano. Tuttavia, la sua efficacia dipende dalla capacità di gestire in modo oculato e responsabile l’integrazione dei lavoratori extra-UE. È fondamentale promuovere politiche attive del lavoro che favoriscano la formazione professionale e l’inserimento lavorativo dei migranti, garantendo al contempo il rispetto dei loro diritti e la lotta contro ogni forma di sfruttamento.
Inoltre, è necessario un impegno congiunto da parte delle istituzioni, delle organizzazioni datoriali e della società civile per favorire l’inclusione sociale e culturale dei migranti, promuovendo il dialogo interculturale e combattendo i pregiudizi e la discriminazione. Solo attraverso un approccio integrato e partecipativo sarà possibile trasformare le sfide migratorie in opportunità di crescita economica e sociale per l’Italia.
Agricoltura e Migrazioni: Un Legame Indissolubile
L’agricoltura, settore vitale per l’economia italiana, si confronta da sempre con la necessità di manodopera stagionale. Il Decreto Flussi, in questo contesto, rappresenta uno strumento essenziale per garantire la disponibilità di lavoratori qualificati, spesso provenienti da paesi extra-UE. La gestione oculata di questi flussi migratori è fondamentale per sostenere la produzione agricola e contrastare il lavoro nero e lo sfruttamento.
Un concetto base di agricoltura, strettamente legato a questo tema, è la rotazione delle colture. Così come la rotazione delle colture permette di rigenerare il terreno e prevenire l’esaurimento delle risorse, l’apporto di nuove forze lavoro provenienti dall’estero può rivitalizzare il settore agricolo, portando nuove competenze e prospettive.
A livello di agricoltura avanzata, si può considerare l’implementazione di sistemi di tracciabilità e certificazione etica lungo tutta la filiera, garantendo condizioni di lavoro dignitose e salari equi per tutti i lavoratori, inclusi i migranti. Questo approccio non solo tutela i diritti dei lavoratori, ma valorizza anche la qualità dei prodotti agricoli italiani, rendendoli più competitivi sul mercato internazionale.
Riflettiamo, dunque, su come un’agricoltura sostenibile e inclusiva possa rappresentare un modello di sviluppo economico e sociale, in cui la dignità del lavoro e il rispetto dei diritti umani siano al centro di ogni decisione.