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- Tagli del 20% ai fondi PAC, circa 8 miliardi per l'Italia.
- Inflazione ha già eroso il 14% del precedente bilancio.
- Ucraina: 42 milioni di ettari agricoli vs 12 milioni Italia.
Possible tagli ai fondi PAC
Il settore agricolo europeo si trova di fronte a una potenziale crisi a partire dal 2028, con la prospettiva di significativi tagli ai fondi della Politica Agricola Comune (PAC). Questa situazione allarmante emerge in un contesto già segnato da crisi climatica, instabilità geopolitica e costi di produzione in aumento. Le proposte sul quadro finanziario pluriennale 2028-2035 dell’Unione Europea, attese per il 16 luglio, dovranno conciliare le nuove esigenze di bilancio, come i finanziamenti per la difesa, con risorse che, nel migliore dei casi, rimarranno invariate rispetto al periodo precedente.
Il presidente della Cia-Agricoltori Italiani, Cristiano Fini, ha espresso forte preoccupazione riguardo a un possibile taglio del 20% degli aiuti, pari a circa 80 miliardi di euro a livello europeo e 8 miliardi di euro per l’Italia, su un totale di 38 miliardi già assegnati. Fini ha sottolineato come l’inflazione abbia già eroso circa il 14% del valore del precedente bilancio, aggravando ulteriormente la situazione.
Le preoccupazioni della Cia-Agricoltori Italiani
La Cia-Agricoltori Italiani ha lanciato un allarme contro la tentazione di creare un Fondo unico, temendo che ciò possa compromettere la centralità della PAC nel garantire la produzione alimentare e la stabilità dei redditi degli agricoltori. Secondo Fini, l’Europa sta perdendo quote di mercato a causa della diminuzione della produzione, e la proposta della Commissione Europea appare errata sia nel metodo che nel merito.
Fini ha criticato la mancanza di trasparenza nel processo decisionale, lamentando che le decisioni siano concentrate nelle mani della presidente della Commissione Europea, Ursula von der Leyen, e che manchi uno studio d’impatto adeguato. Ha ribadito che la sicurezza alimentare in Europa deve essere una priorità e che la riduzione dei fondi PAC metterebbe a rischio questa sicurezza. Inoltre, ha avvertito che un Fondo unico potrebbe creare distorsioni nella concorrenza tra gli Stati membri, minando l’autonomia della PAC, un pilastro fondamentale dell’Unione Europea.
La Cia-Agricoltori Italiani chiede che l’Unione Europea definisca chiaramente le sue priorità, considerando la difesa, la sicurezza energetica e quella alimentare, quest’ultima minacciata dalla crisi climatica e dall’aumento dei costi. Fini ha concluso sottolineando il rischio di passi indietro nell’export del Made in Italy se verranno dedicate meno risorse al settore agricolo.

- È confortante vedere che si discute di soluzioni... 👍...
- Un taglio del 20% sarebbe un disastro annunciato... 😠...
- Forse dovremmo ripensare il modello agricolo europeo... 🤔...
La posizione del Consiglio Ue Agrifish e le implicazioni dell’adesione dell’Ucraina
Il Consiglio Ue Agrifish, riunitosi nell’ottobre del 2024, aveva precedentemente affermato che il budget della PAC post 2027 non sarebbe stato ridotto, sottolineando la necessità di un budget ancora più robusto. Tuttavia, la possibile adesione dell’Ucraina all’Unione Europea potrebbe rimettere in discussione queste certezze.
L’Ucraina, storicamente considerata il “granaio d’Europa”, possiede una vasta superficie agricola, pari a circa 42 milioni di ettari, che rappresenta quasi il 70% della superficie totale del Paese. Questo dato è significativo se confrontato con i 12 milioni di ettari di superficie agricola utilizzabile (SAU) dell’Italia. L’ingresso dell’Ucraina nell’UE porterebbe la superficie agricola europea a 199 milioni di ettari, con potenziali implicazioni per la distribuzione dei fondi PAC.
Al momento, l’Unione Europea ripartisce i fondi della Politica Agricola Comune considerando l’estensione delle aree coltivate in possesso di ciascun agricoltore. Con l’adesione dell’Ucraina, il budget attuale della PAC, pari a 378,5 miliardi di euro per il periodo 2021-2027, potrebbe non essere sufficiente a garantire lo stesso livello di sostegno agli agricoltori degli attuali Stati membri. Alcuni analisti prevedono che, per mantenere lo status quo, sarebbe necessario un aumento di circa 94,5 miliardi di euro nel bilancio settennale dell’UE. In alternativa, si potrebbe assistere a una riduzione del 20% dei finanziamenti per gli agricoltori degli attuali Stati membri.
Il ministro dell’Agricoltura, della Sovranità Alimentare e delle Foreste, Francesco Lollobrigida, ha sottolineato l’importanza di garantire che la sostenibilità ambientale proceda di pari passo con quella economica e sociale, assicurando un giusto reddito agli agricoltori e una corretta distribuzione del valore della produzione lungo le filiere.
Proposte per il futuro della PAC e la necessità di un approccio integrato
Di fronte a queste sfide, è fondamentale che l’Unione Europea adotti un approccio integrato e lungimirante per il futuro della PAC. È necessario rivedere la politica agricola comune, tenendo conto dell’allargamento a nuovi Paesi e delle esigenze interne degli attuali Stati membri. I negoziati di adesione dell’Ucraina dovranno salvaguardare il sostegno agli agricoltori degli attuali Stati membri, evitando di estendere l’attuale PAC senza un’adeguata revisione.
Il commissario uscente all’Agricoltura e allo Sviluppo Rurale, Janusz Wojciechowski, ha sottolineato l’importanza di garantire sicurezza, stabilità, sostenibilità e solidarietà nel futuro della PAC. Ha evidenziato la necessità di rafforzare gli strumenti di gestione del rischio in agricoltura e di garantire l’autonomia della politica agricola dalle altre politiche comunitarie.
La Romania, insieme ad altri Stati membri, ha chiesto un aumento del massimale individuale degli aiuti di Stato al settore agricolo, portandolo a 560mila euro per beneficiario, e l’estensione della domanda almeno fino al 30 giugno 2025. Questa richiesta riflette la necessità di sostenere gli agricoltori europei di fronte alle molteplici crisi che stanno affrontando.
Riflessioni conclusive: un futuro incerto ma da costruire insieme
Il futuro dell’agricoltura europea si prospetta incerto, ma è fondamentale che tutti gli attori coinvolti, dalle istituzioni europee agli agricoltori, lavorino insieme per costruire un futuro sostenibile e prospero per il settore. La PAC deve essere riformata per affrontare le sfide del cambiamento climatico, della globalizzazione e delle nuove esigenze dei consumatori, garantendo al contempo un giusto reddito agli agricoltori e la sicurezza alimentare per tutti i cittadini europei.
Parlando di agricoltura, una nozione base fondamentale è l’importanza della rotazione delle colture. Questa pratica, che consiste nell’alternare diverse colture sullo stesso terreno, aiuta a migliorare la fertilità del suolo, ridurre l’incidenza di parassiti e malattie e aumentare la produttività.
A un livello più avanzato, l’agricoltura di precisione rappresenta una frontiera innovativa. Utilizzando tecnologie come sensori, droni e sistemi di geolocalizzazione, gli agricoltori possono monitorare le condizioni del suolo e delle piante in tempo reale, ottimizzando l’uso di risorse come acqua e fertilizzanti e riducendo l’impatto ambientale.
Riflettiamo: in un mondo in rapido cambiamento, l’agricoltura deve evolversi per rimanere competitiva e sostenibile. La sfida è trovare un equilibrio tra innovazione tecnologica e rispetto per l’ambiente, garantendo al contempo un futuro prospero per gli agricoltori e la sicurezza alimentare per tutti.
- Sito ufficiale di Cia-Agricoltori Italiani, utile per approfondire le loro posizioni.
- Pagina ufficiale della Commissione Europea sul finanziamento della PAC.
- Pagina del Consiglio UE Agrifish, utile per approfondire le discussioni sulla PAC.
- Pagina del dialogo strategico UE sull'agricoltura, utile per approfondire le iniziative.