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Pac: L’Unione Europea sta per cambiare le regole del gioco?

La proposta di un fondo unico UE per agricoltura e coesione solleva dubbi e preoccupazioni: cosa significa per il futuro del settore primario e delle aree rurali?
  • La Commissione UE propone un fondo unico per PAC e coesione.
  • Prevista l'eliminazione del secondo pilastro della PAC.
  • 16 stati membri su 27 si oppongono all'accorpamento dei fondi.

L’Unione Europea si trova di fronte a un bivio cruciale per il futuro dell’agricoltura. La Commissione Europea ha proposto una riforma radicale dell’architettura dei finanziamenti comunitari, che prevede l’unificazione della Politica Agricola Comune (PAC) e della politica di coesione in un unico fondo, denominato provvisoriamente “Partenariati nazionali e regionali”. Questa proposta, contenuta in una bozza del prossimo bilancio a lungo termine dell’UE, ha scatenato un acceso dibattito tra le istituzioni europee, le associazioni agricole e gli Stati membri.

Le Ragioni della Proposta

La Commissione Europea motiva la proposta con la volontà di semplificare e rendere più flessibile l’utilizzo dei fondi comunitari. *L’intento è realizzare un sistema unificato che promuova la collaborazione tra le diverse politiche europee, offrendo ai paesi membri una gamma più ampia di strumenti per affrontare le sfide legate all’agricoltura e alle zone rurali. Tra i punti focali individuati rientrano il miglioramento delle infrastrutture, l’adozione del digitale, l’accesso a servizi idrici ed energetici, lo sviluppo di competenze e il passaggio generazionale nel settore agricolo. La proposta prevede l’eliminazione del cosiddetto “secondo pilastro” della PAC, attualmente destinato al finanziamento di programmi di sviluppo rurale, che sostengono pratiche agro-ambientali, investimenti aziendali e lo sviluppo delle comunità rurali.

Cosa ne pensi?
  • Finalmente un'occasione per semplificare e rendere più efficiente la PAC... 👍...
  • Temo che questa riforma possa penalizzare gli agricoltori e le aree rurali... 😔...
  • Se invece di unire i fondi, ci concentrassimo sull'agricoltura rigenerativa... 🌿...

Le Preoccupazioni del Mondo Agricolo

La proposta della Commissione Europea ha suscitato forti preoccupazioni tra le associazioni agricole, che temono una perdita di risorse e attenzione per lo sviluppo rurale. Le associazioni agricole, tra cui Coldiretti, hanno espresso la loro netta contrarietà a un Fondo Unico che, a loro avviso, annacquerebbe le risorse e aumenterebbe la burocrazia. Il timore è che la fusione dei fondi PAC e di coesione possa snaturare la vocazione della PAC, che dovrebbe essere dedicata al reddito degli agricoltori, alla competitività e all’innovazione. Le organizzazioni agricole auspicano che i finanziamenti siano diretti a coloro che si dedicano concretamente all’attività agricola, ai veri coltivatori, evitando che vadano dispersi in meccanismi burocratici e generici.

La Posizione degli Stati Membri

Per quanto riguarda la posizione dei paesi membri, anche diversi ministri dell’agricoltura dell’Unione Europea e il commissario europeo Christophe Hansen hanno manifestato il loro disaccordo rispetto all’eliminazione del pilastro dedicato alle aree rurali e alla fusione dei due fondi. In particolare, il Consiglio Agrifish ha respinto con forza la proposta della Commissione UE di accorpare in un unico fondo le risorse del Fondo Europeo per la Coesione e quelle dei fondi della Politica Agricola Comune (ossia il Fondo Europeo Agricolo per lo Sviluppo Rurale – FEASR – e il Fondo Europeo Agricolo di Garanzia – FEAGA) a partire dal Quadro Finanziario Pluriennale 2028-2034. L’iniziativa di Italia e Grecia ha raccolto il sostegno di ben 16 Stati membri su 27. Il ministro dell’Agricoltura italiano, Francesco Lollobrigida, ha dichiarato che si tratta di un grande successo, ma che è solo l’inizio per avviare un cambio radicale necessario nell’approccio al settore primario.

Quale Futuro per l’Agricoltura Europea?

La proposta avanzata dalla Commissione Europea rappresenta uno dei cambiamenti più rilevanti nella storia del bilancio dell’UE. Le prossime settimane rivestiranno un ruolo cruciale per determinarne l’esito. Il Parlamento Europeo si è già schierato contro la fusione dei fondi, e la pronuncia del Consiglio Agrifish sembra porre un freno definitivo a qualsiasi tentativo di accorpamento, a meno di sviluppi inattesi. Tuttavia, il dibattito è ancora aperto e le posizioni sono divergenti. Da un lato, c’è la volontà di semplificare e rendere più flessibile l’utilizzo dei fondi comunitari, favorendo le sinergie tra le politiche europee. Dall’altro, c’è la preoccupazione di non penalizzare il settore agricolo, che svolge un ruolo fondamentale per la sicurezza alimentare, la tutela dell’ambiente e lo sviluppo delle aree rurali.

Verso un’Agricoltura Più Resiliente e Sostenibile

Il futuro dell’agricoltura europea è strettamente legato alla capacità di affrontare le sfide globali, come il cambiamento climatico, la perdita di biodiversità e la crescente domanda di cibo. Per questo, è necessario investire in innovazione, ricerca e sviluppo, promuovendo pratiche agricole sostenibili e resilienti. L’agricoltura di precisione, ad esempio, può contribuire a ridurre l’impatto ambientale delle attività agricole, ottimizzando l’utilizzo delle risorse e aumentando la produttività. Allo stesso tempo, è fondamentale sostenere il reddito degli agricoltori, garantendo prezzi equi e contrastando le pratiche commerciali sleali. Solo così sarà possibile assicurare un futuro prospero e sostenibile per l’agricoltura europea.
Amici lettori, riflettiamo un attimo. La PAC, questa complessa architettura di sostegno all’agricoltura europea, è un po’ come un giardino ben curato. Se togliamo un pilastro, un sostegno fondamentale, rischiamo di far crollare l’intero edificio. Immaginate di coltivare un orto: se non irrigate regolarmente, se non proteggete le piante dalle intemperie, il raccolto sarà scarso. Allo stesso modo, se non sosteniamo adeguatamente gli agricoltori, se non investiamo nello sviluppo rurale, rischiamo di compromettere la nostra sicurezza alimentare e la vitalità delle nostre campagne.

E qui entra in gioco l’agricoltura rigenerativa*, un approccio innovativo che mira a ripristinare la salute del suolo, aumentare la biodiversità e sequestrare il carbonio. Tecniche come la rotazione delle colture, il sovescio e la lavorazione minima del terreno possono contribuire a rendere l’agricoltura più resiliente e sostenibile. Ma per adottare queste pratiche, gli agricoltori hanno bisogno di sostegno, di formazione e di incentivi adeguati.

Allora, cosa ne pensate? Siamo pronti a investire nel futuro dell’agricoltura europea, a sostenere gli agricoltori che custodiscono il nostro territorio e ci forniscono cibo sano e sicuro? La risposta a questa domanda determinerà il futuro delle nostre campagne e la qualità della nostra vita.


Articolo e immagini generati dall’AI, senza interventi da parte dell’essere umano. Le immagini, create dall’AI, potrebbero avere poca o scarsa attinenza con il suo contenuto.(scopri di più)
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