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Agricoltura resiliente: nuove tutele per i lavoratori agricoli

Scopri come la Legge n. 113/2025 protegge il reddito e i diritti dei lavoratori agricoli in risposta alle crescenti emergenze climatiche, garantendo un futuro più sostenibile per il settore.
  • Sostegno al reddito esteso fino al 31 dicembre 2025 per emergenze climatiche.
  • Esonero dal contributo aggiuntivo per aziende che richiedono integrazione salariale.
  • Indennità riconosciuta anche con riduzione dell'orario giornaliero di almeno la metà.
  • CISOA estesa ai lavoratori a tempo determinato nel semestre luglio-dicembre.
  • Sussidi non influiscono sul limite massimo annuale di 90 giornate.

Un Quadro in Evoluzione

La crescente frequenza e intensità degli eventi climatici estremi, come le ondate di calore, sta mettendo a dura prova il settore agricolo e i suoi lavoratori. In risposta a questa sfida, il legislatore italiano ha introdotto, con la Legge 1° agosto 2025, n. 113, misure urgenti a sostegno dei comparti produttivi, con un’attenzione particolare alla tutela dei lavoratori agricoli. Questa legge, derivante dalla conversione del D. L. n. 92/2025, rappresenta un passo significativo verso la protezione del reddito e dei diritti dei lavoratori in un contesto climatico sempre più incerto.

Interventi a Sostegno del Reddito e Sospensione delle Attività

Uno degli aspetti più rilevanti della Legge n. 113/2025 è l’introduzione di interventi di sostegno al reddito per i lavoratori in caso di sospensione o riduzione dell’attività lavorativa a causa di emergenze climatiche. In particolare, per il periodo compreso tra il 1° luglio 2025 e il 31 dicembre 2025, le disposizioni di cui all’articolo 12, commi 2 e 3 del D. Lgs. n. 148/2015, non si applicano agli interventi determinati da eventi oggettivamente non evitabili, comprese le straordinarie ondate di calore.

Le aziende che inoltrano richieste di integrazione salariale beneficeranno anche dell’esonero dal pagamento del contributo aggiuntivo specificato dall’articolo 13, comma 3 del D. Lgs. n. 148 del 2015. Questo esonero rappresenta un incentivo per le imprese a richiedere l’integrazione salariale, garantendo al contempo un sostegno economico ai lavoratori.

Per gli operai agricoli a tempo indeterminato e a tempo determinato, l’indennità di cui all’articolo 8 della Legge n. 457/1972, normalmente concessa in situazioni di condizioni meteorologiche avverse stagionali, è ora riconosciuta anche quando l’attività lavorativa si riduce almeno della metà dell’orario giornaliero contrattualmente concordato e indipendentemente dalla necessità di aver maturato un certo numero di giornate lavorative. I sussidi al reddito non influiscono sul conteggio del limite massimo annuale di 90 giornate e sono parificati al lavoro effettivo ai fini del calcolo delle prestazioni di disoccupazione agricola e per il raggiungimento delle 181 giornate lavorative richieste.

CISOA Estesa e Protocolli per la Sicurezza sul Lavoro

Un’altra importante novità introdotta dalla Legge n. 113/2025 è l’estensione della CISOA (cassa integrazione salariale per gli operai agricoli) anche ai lavoratori a tempo determinato. Questa misura, attesa da anni, riconosce l’impatto crescente del cambiamento climatico sul lavoro nei campi e garantisce una maggiore protezione ai lavoratori stagionali, che rappresentano una parte essenziale del settore primario.
*La legge ora prevede che, durante il semestre che va da luglio a dicembre, l’accesso all’integrazione salariale per gli operai agricoli sarà consentito anche nel caso in cui l’attività lavorativa subisca una sospensione o una contrazione a causa di eventi climatici estremi, fra cui le ondate di calore. Il beneficio potrà essere concesso anche qualora l’orario giornaliero sia ridotto di almeno la metà rispetto a quanto stabilito contrattualmente, e sarà accessibile anche senza il requisito abituale delle giornate lavorative. Inoltre, i periodi di sospensione coperti da questo sostegno economico non verranno computati per il raggiungimento del tetto massimo di novanta giornate annuali di CISOA e saranno considerati, a ogni effetto, come giornate lavorative utili sia per raggiungere le giornate necessarie alla disoccupazione agricola sia per la determinazione delle relative prestazioni.

Infine, il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali si adopererà per favorire l’implementazione di intese specifiche, sottoscritte dalle parti sociali, che definiscano linee guida per misure di mitigazione dei rischi professionali legati alle emergenze climatiche negli ambienti di lavoro. Questi protocolli mirano a garantire la sicurezza e la salute dei lavoratori agricoli, fornendo indicazioni concrete per la prevenzione e la gestione dei rischi legati al clima.

Verso un’Agricoltura Resiliente e Sostenibile
Le misure introdotte dalla Legge n. 113/2025 rappresentano un importante passo avanti nella tutela dei lavoratori agricoli e nella promozione di un’agricoltura più resiliente e sostenibile. Tuttavia, è fondamentale che queste misure non restino temporanee, ma vengano rese strutturali, al fine di garantire una protezione duratura ai lavoratori e di incentivare le imprese ad adottare pratiche agricole innovative e rispettose dell’ambiente.
L’agricoltura del futuro dovrà essere in grado di adattarsi ai cambiamenti climatici, riducendo al minimo l’impatto sull’ambiente e garantendo al contempo la sicurezza alimentare e il benessere dei lavoratori. Questo richiede un impegno congiunto da parte del governo, delle imprese, dei lavoratori e della società civile, al fine di promuovere un modello agricolo sostenibile e inclusivo.

Riflessioni Conclusive: Un Nuovo Paradigma per l’Agricoltura Italiana

Amici lettori, immergiamoci ora in una riflessione più ampia. La legge che abbiamo analizzato ci offre uno spunto per considerare quanto l’agricoltura sia intrinsecamente legata al clima. Una nozione base, ma fondamentale, è quella della fascia climatica. Ogni coltura ha una sua fascia climatica ideale, un intervallo di temperature, precipitazioni e umidità in cui prospera al meglio. Il cambiamento climatico sta alterando queste fasce, costringendo gli agricoltori a ripensare le proprie coltivazioni.

Ma non fermiamoci qui. L’agricoltura moderna ci offre strumenti avanzati per affrontare questa sfida. La precision farming*, ad esempio, utilizza sensori, droni e analisi dei dati per monitorare le condizioni del suolo e delle piante in tempo reale, permettendo di ottimizzare l’irrigazione, la fertilizzazione e la protezione delle colture. Questo non solo riduce l’impatto ambientale, ma aumenta anche la resilienza delle aziende agricole.

La legge di cui abbiamo parlato è un segnale importante: riconosce la vulnerabilità del settore agricolo e la necessità di proteggere i lavoratori. Ma è solo un primo passo. Dobbiamo interrogarci su come costruire un’agricoltura che sia al tempo stesso produttiva, sostenibile e giusta, un’agricoltura che sappia adattarsi ai cambiamenti del clima e garantire un futuro prospero per tutti.


Articolo e immagini generati dall’AI, senza interventi da parte dell’essere umano. Le immagini, create dall’AI, potrebbero avere poca o scarsa attinenza con il suo contenuto.(scopri di più)
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