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Pac: L’Europa abbandona l’agricoltura sostenibile per le spese militari?

La revisione della Politica Agricola Comune (PAC) prevede un taglio del 22% dei fondi destinati al settore agricolo, sollevando dubbi sulla transizione verso un'agricoltura più sostenibile e sulla priorità data alle spese militari.
  • Taglio del 22% dei fondi PAC, da 386 a 302 miliardi di euro.
  • Budget militare europeo sale a circa 650 miliardi di euro.
  • 60-70% dei terreni UE coinvolti in processi degradativi.

Un Futuro Incerto per l’Agricoltura Europea?

Il destino dell’agricoltura europea appare, nel presente, nebuloso, trovandosi ad affrontare una fase cruciale segnata dalla recente proposta riguardante la revisione della Politica Agricola Comune (PAC), valida dal 2028 al 2034, generando così notevoli preoccupazioni. Tra le misure presentate, si evince chiaramente l’intenzione di attuare una sorprendente diminuzione del 22% delle risorse finanziarie destinate al settore agricolo; ciò si tradurrà in una sostanziale riduzione dei fondi disponibili, che caleranno da circa 386 miliardi di euro a soli 302 miliardi, considerando le dinamiche inflattive in atto. In questo scenario storico, caratterizzato dall’urgente necessità di innovare i metodi di produzione verso modelli più ecosostenibili ed eticamente responsabili verso il pianeta e la società.

Tale decisione politica concernente la razionalizzazione dei finanziamenti indirizzati all’agricoltura manifesta, quindi, stridenti contraddizioni: mentre si riducono le risorse economiche per l’agricoltura europea, sembra emergere con forza la predilezione delle istituzioni per l’assegnazione di cospicui capitali al comparto militare – un budget stimato intorno ai 650 miliardi. Questa scelta suscita non poche inquietudini tra gli operatori del settore, poiché i principi fondamentali legati agli obblighi climatici e ambientali saranno quelli che subiranno le conseguenze più pesanti; tali principi sono considerati elementi fondamentali affinché l’agricoltura possa realmente guardare al futuro.

Destano preoccupazione le eventualità che l’Europa possa accantonare l’ambizione di realizzare un sistema alimentare improntato a principi più equi e sostenibili. Al contrario, sembrerebbe incamminarsi verso politiche militari, proprio in una fase storica segnata da gravi crisi ambientali.

Obiettivi Strategici della PAC 2023-2027: Un Quadro di Riferimento

Pur profilandosi incertezze riguardo ai futuri finanziamenti, è indispensabile ricordare che l’impianto della PAC relativo al periodo 2023-2027 si fonda su dieci obiettivi principali focalizzati su tematiche di natura sociale, ambientale ed economica. Questi obiettivi rappresentano le fondamenta sulle quali gli stati membri dell’UE hanno elaborato specifiche strategie operative volte a:

  • Assicurarsi un reddito giusto per gli agricoltori.
  • Incrementarne l’eccellenza competitiva.
  • Rafforzarne il ruolo all’interno della filiera alimentare.
  • Attivarsi contro i cambiamenti climatici.
  • Proteggere l’ambiente nonché garantire una adeguata biodiversità.
  • Preservarne il paesaggio tradizionale.

Un caso emblematico è rappresentato dal fatto che, affinché il reddito derivante dall’agricoltura possa ritenersi sufficiente, occorre notare come nel 2017, i proventi medi percepiti dagli agricoltori fossero leggermente inferiori alla metà rispetto a quelli dei lavoratori di altri settori; considerato che solo dieci anni addietro tale cifra corrispondeva a un terzo. Inoltre, per potenziare la competitività del settore agricolo europeo, è necessario prendere in esame l’aumento delle pressioni esercitate sulle risorse agricole dell’UE dovute all’incremento della richiesta da parte dei settori alimentare e industriale.

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Agricoltura Rigenerativa: Una Visione per il Futuro

In questo contesto di sfide e incertezze, l’agricoltura rigenerativa emerge come una possibile soluzione per affrontare i problemi ambientali, economici e sociali che affliggono il settore. Il Comitato Economico e Sociale Europeo (CESE) “ha definito l’agricoltura rigenerativa come un approccio adattivo e basato sui risultati, capace di avere effetti positivi sull’ambiente, sulle comunità agricole e sulla salute pubblica, garantendo rese resilienti, competitività, efficienza e risultati sociali“.

L’agricoltura rigenerativa va oltre la mera adozione di singole pratiche, configurandosi piuttosto come un percorso orientato ai risultati. Si tratta di un approccio metodologico che mira a ottenere effetti tangibili: un suolo più fertile, coltivazioni più resilienti alle variazioni climatiche estreme e una catena di approvvigionamento alimentare più equa.

Gli strumenti privilegiati per catalizzare questa trasformazione sono principalmente digitali. Tra questi spiccano il telerilevamento satellitare, utilizzato per monitorare la fotosintesi e la copertura del suolo, e le analisi di precisione, impiegate per valutare i livelli di carbonio e la biodiversità.

Il CESE propugna l’introduzione di incentivi fiscali per gli investitori in tecnologie innovative, la messa a punto di polizze assicurative che mitighino i rischi della transizione verso nuove pratiche, e la promozione di collaborazioni tra pubblico e privato volte a stimolare lo sviluppo di mercati dedicati ai prodotti rigenerativi.

Nell’Unione Europea, il CESE mette in rilievo come una porzione compresa tra il 60% e il 70% dei terreni risulti coinvolta in vari processi degradativi. Allo stesso tempo, evidenzia che l’UE è attardata nel raggiungimento degli obiettivi prefissati per quanto riguarda la biodiversità; parallelamente, le problematiche legate al ciclo dell’acqua destano sempre maggiore inquietudine. Ciò nonostante, esistono opportunità significative per apportare migliorie: anche nei territori con alte rese agricole, gli agricoltori potrebbero espandere queste ultime fino a un incremento del 15%, oltre a poter diminuire l’utilizzo d’azoto artificiale fino a una percentuale del 23%, così come sarebbe possibile tagliare l’impiego di combustibili oltrepassando il limite del 75%.

Verso un Futuro Sostenibile: La Relazione del Dialogo Strategico

La relazione finale del Dialogo Strategico sul futuro dell’agricoltura europea, che ha coinvolto 29 rappresentanti di tutte le componenti dell’agroalimentare UE, delinea una visione per il futuro del settore basata su sostenibilità economica, ambientale e sociale. Il documento, intitolato “Una prospettiva condivisa per l’agricoltura e l’alimentazione in Europa“, presenta una valutazione delle sfide e delle opportunità per il comparto, seguita da una serie di raccomandazioni strutturate in cinque pilastri.

Il Dialogo Strategico sottolinea che la metamorfosi dei sistemi agroalimentari comporta inevitabilmente dinamiche di interessi contrapposti e scelte complesse, le quali possono essere risolte unicamente attraverso un approccio di compromesso.

  • Rafforzare la posizione degli agricoltori nella catena del valore alimentare.
  • Mettere in campo un nuovo approccio per garantire la sostenibilità.
  • Preparare una Politica Agricola Comune (PAC) adeguata allo scopo.
    • L’sostegno finanziario alla transizione, sia tramite investimenti pubblici che privati, si configura come un obiettivo primario di policy da perseguire con decisione.
    • L’accrescimento del principio di sostenibilità, insieme alla competitività all’interno delle strategie commerciali, è cruciale per il futuro del mercato globale.
    • Puntare su modalità che agevolino scelte alimentari sane ed eco-compatibili è essenziale nel contesto attuale.
    • È necessaria una revisione delle pratiche agricole poiché migliorare gli standard già esistenti rappresenta una priorità inderogabile.
    • È, indubbiamente, fondamentale lavorare sulla diminuzione delle emissioni di gas serra nell’ambito agricolo.
    • Sono indispensabili iniziative che mirano a un’allevamento avente carattere ecologicamente responsabile all’interno dell’Unione Europea.

    Un Nuovo Paradigma: Coltivare la Terra, Nutrire il Futuro

    L’agricoltura può definirsi come quell’arte intrinseca della cooperazione con le forze naturali per generare cibo. Sebbene si tratti di un concetto apparentemente semplice ed essenziale – poiché il suolo funge da elemento cruciale alla vita del nostro pianeta – esso costituisce invece una rete ecologica complessa e vulnerabile. Questo strato fertile è costellato da miliardi d’organismi microscopici i quali collaborano attivamente al nutrimento vegetale. Perciò un’agricoltura consapevole deve necessariamente includere la tutela di questo prezioso patrimonio naturale.

    Tuttavia, l’evoluzione dell’agricoltura contemporanea offre opportunità senza precedenti. L’approccio della precision farming si distingue grazie all’impiego intelligente delle più recenti tecnologie: dall’uso sofisticato dei droni ai sensori integrati fino ai software analitici dedicati all’elaborazione dati; tale sinergia fa sì che si possa migliorare notevolmente utilizzando risorse in modo efficiente ponendo attenzione nel contenere gli scarti mentre si limita fortemente ogni impatto sull’ambiente circostante. Combinata con pratiche innovative provenienti dall’agricoltura rigenerativa, questa modalità lavorativa ha tutto il potenziale per trasformarsi in un fulcro pulsante attraverso cui promuovere sostenibilità e resilienza agraria.

    Occorre dunque affrontare questa sfida riflettendo nuovamente sul legame tra uomo ed ecosistema terricolo;

    • Screditando quella mentalità ancorata allo sfruttamento intensivo;
    1. sostituendola con una concezione d’agricoltura rigorosamente produttiva ma intrinsecamente rispettosa verso gli ambienti naturali

    Cerchiamo di promuovere un paradigma che valorizzi il benessere della Terra insieme alla salvaguardia delle generazioni future. È opportuno riflettere su quali possano essere le nostre modeste azioni per garantire un avvenire in cui l’agricoltura diventi simbolo di vitalità e abbondanza.

    Il CESE, ovvero il Comitato Economico e Sociale Europeo, ha caratterizzato l’agricoltura rigenerativa come un’impostazione flessibile e focalizzata sui risultati, capace di generare ricadute positive sull’ecosistema, sulle collettività agricole e sulla salute dei cittadini, garantendo al contempo produzioni resistenti, competitività, efficienza e benefici sociali.

Articolo e immagini generati dall’AI, senza interventi da parte dell’essere umano. Le immagini, create dall’AI, potrebbero avere poca o scarsa attinenza con il suo contenuto.(scopri di più)
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