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- Importazioni grano tenero previste in crescita del 22% nel 2024.
- Piemonte importa 7 milioni di quintali di grano estero.
- Filiera Gran Piemonte coinvolge oltre 1.000 imprese.
Importazioni di Grano Tenero in Crescita e Rischi per il Settore Agricolo Piemontese
La Coldiretti esprime un forte allarme sul fenomeno crescente dell’importazione di grano tenero; si prevede infatti una crescita sorprendente del 22%, che porterà il totale nazionale nel 2024 a ben 56 milioni di quintali. In particolare al Piemonte si addossa una responsabilità significativa: qui si registrano oltre 7 milioni di quintali, generando così preoccupazioni reali per il futuro della filiera cerealicola locale. Quest’aumento nei volumi d’importazione proviene prevalentemente da Stati extra-UE quali Ucraina, Canada e Nord America ed apre spunti inquietanti riguardo ai metodi agricoli impiegati — spesso dissonanti rispetto alle normative comunitarie vigenti; un esempio lampante è rappresentato dall’impiego del glifosate, bandito ormai da tempo in Europa. Tale contesto pone non solo rischi tangibili per la salute pubblica ma compromette anche la capacità competitiva degli agricoltori piemontesi.
Il Progetto “Filiera Gran Piemonte”: Una Risposta Concreta per la Valorizzazione del Grano Locale
Di fronte a questa emergenza, Coldiretti Piemonte, in collaborazione con il Consorzio Agrario del Nord-Ovest, ha promosso il progetto “Filiera Gran Piemonte”, un’iniziativa volta a sostenere l’economia territoriale e contrastare la deriva delle importazioni. Il progetto, avviato nell’estate del 2020, ha visto una crescita significativa nel corso degli anni, coinvolgendo nell’ultima campagna più di 1.000 imprese in tutta la regione Piemonte, su un’estensione di 9.800 ettari, con un raccolto di 420.000 quintali, pari a oltre il 12% della superficie piemontese. La filiera Gran Piemonte rappresenta un’opportunità concreta per le aziende cerealicole di migliorare la loro redditività, grazie a premialità contrattuali superiori alle quotazioni di borsa, e di garantire la sicurezza e la tracciabilità dei prodotti, a differenza del grano importato, spesso privo di standard qualitativi adeguati.

- Finalmente un'iniziativa concreta per il Piemonte! 💪 Sostenere la filiera......
- Importare grano dall'estero è un rischio enorme... 😟 Non solo per la salute......
- E se invece di bloccare le importazioni... 🤔 Ci concentrassimo sull'innovazione?...
La Situazione nel Cuneese: Un Territorio Vocato alla Produzione di Grano di Qualità
All’interno della regione Piemonte, la provincia di Cuneo emerge prepotentemente come un’area altamente specializzata nella coltivazione del grano, facendo registrare ben 4.400 aziende, che producono un impressionante totale pari a 1,8 milioni di quintali, distribuiti su un’ampiezza territoriale che tocca i 17.000 ettari. Nello specifico contesto cuneese, la filiera Gran Piemonte abbraccia quasi 600 aziende, occupando oltre 5.500 ettari, culminando in una produzione stimata attorno a 240.000 quintali. Tale cifra è indicativa dell’importanza cruciale che riveste il comparto cerealicolo nell’economia locale ed evidenzia al contempo l’urgenza riguardante la salvaguardia delle produzioni d’eccellenza dai rischi associati a forme invasive della concorrenza internazionale.
Verso una Sovranità Alimentare: La Necessità di Valorizzare le Produzioni Locali e Ridurre la Dipendenza dall’Estero
Un Cammino verso la Sovranità Alimentare: L’Urgenza di Sostenere le Produzioni Autoctone e Minimizzare la Dipendenza Esterna
Coldiretti rivolge un pressante invito all’agroindustria piemontese affinché si concentri sulla valorizzazione delle produzioni locali. Queste ultime sono ottenute grazie a rigorosi processi di selezione e controllo lungo l’intera filiera produttiva; contrariamente al grano importato che spesso non presenta alcuna garanzia qualitativa. È assolutamente inaccettabile che ben 7 milioni di quintali provenienti dall’estero giungano fino in Piemonte per essere trasformati in alimenti largamente consumati da bambini e adolescenti. Alla luce di questa situazione, la Coldiretti sostiene l’esistenza di significativi margini per potenziare il progetto Gran Piemonte, con l’intento primario di dare nuovo impulso al settore cerealicolo locale e contrastare le ondate incontrollate d’importazione nella salvaguardia della salute pubblica oltre alla sostenibilità ambientale.
Riscoprire il Valore del Grano Locale: Un Passo Verso un Futuro Agricolo Sostenibile
Riflettiamo insieme sull’importanza che si cela dietro a quel modesto chicco di grano; esso rappresenta non solo una fonte alimentare ma anche una ricca eredità culturale tramandata nel tempo grazie all’impegno collettivo. Optare per il grano locale, in effetti, implica sostenere direttamente le imprese agricole della nostra comunità ed è vitale per tutelare lo scenario naturale circostante mentre edifichiamo un avvenire salutistico migliore sia per noi stessi sia per le generazioni future.
Una conoscenza elementare nell’ambito agricolo ci insegna che pratiche quali la rotazione delle colture risultano essenziali al fine non solo della fertilità terrestre ma anche nella lotta contro eventuali patologie vegetali. La diversificazione della produzione attraverso l’alternanza tra grano e altre piante – ad esempio legumi o foraggi – contribuisce a miglioramenti significativi nella qualità del suolo tramite apporti naturali d’azoto oltre a limitare l’impiego dei concimi chimici.
Adottando prospettive innovative nel settore agroalimentare potremmo esplorare modalità evolute mediante l’implementazione delle tecniche precise; questo comporta attività come cartografie dettagliate riguardanti i terreni ed utilizzo strategico dei sensori affinché vi sia una gestione impeccabile dell’acqua disponibile oltre ai vari nutrienti impiegati in agricoltura, cosicché possibili sprechi possano essere minimizzati permettendo al contempo aumenti notevoli nelle rese produttive degli ortaggi.
Emerge quindi spontanea una questione: quali passi concretamente possiamo compiere individualmente affinché venga promossa un’agricoltura realmente eco-sostenibile al fine non soltanto d’interessarsi ai prodotti locali? La scelta di un semplice atto, come l’acquisto di pasta realizzata con grano proveniente da coltivazioni locali, ha il potere di determinare un cambiamento significativo.