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- Taglio del 20% ai fondi PAC nel periodo 2028-2034.
- 770.000 aziende agricole italiane a rischio per Coldiretti.
- Da 386 a 300 miliardi di euro per la politica agricola.
La proposta di una riduzione superiore al 20% dei fondi destinati alla Politica Agricola Comune (PAC) per il periodo 2028-2034 ha provocato una forte ondata di dissenso nel comparto agricolo europeo, soprattutto in Italia. Coldiretti ha manifestato serie preoccupazioni in relazione alla strategia della Commissione Europea, presieduta da Ursula von der Leyen, giudicandola incoerente e potenzialmente deleteria per il divenire dell’agricoltura giovanile.
Le Critiche di Coldiretti
Coldiretti mette in discussione la vaghezza della comunicazione proveniente dalla Commissione Europea, che, a suo parere, si basa su concetti teorici che non considerano le reali difficoltà che i giovani imprenditori agricoli affrontano. L’associazione di categoria evidenzia che gli impegni presi in materia di innovazione, i programmi di avviamento aziendale e le direttive rivolte agli Stati membri rischiano di rimanere lettera morta in assenza di un adeguato sostegno economico. La critica più rilevante verte sulla carenza di risorse espressamente vincolate all’interno della proposta di regolamento concernente i futuri Piani Strategici nazionali e regionali.
Enrico Parisi, delegato nazionale dei Giovani Coldiretti, ha dichiarato: “In assenza di risorse vincolate e adeguate, le ambizioni restano sulla carta”. Parisi ha evidenziato come i giovani agricoltori continuino a scontrarsi con ostacoli significativi, come l’accesso alla terra, al credito e alla formazione, e con misure di sostegno che non sono ancora considerate una priorità di bilancio.

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L’Accorpamento della PAC e i Fondi di Coesione
Un’ulteriore preoccupazione è suscitata dal piano della Commissione Europea di unire la Politica Agricola Comune (PAC) con i Fondi di coesione. Tale progetto, incluso nel Multiannual Financial Framework (MFF) per il periodo 2028-2034, ha generato scontento tra i governi nazionali, le associazioni di categoria e il Parlamento Europeo. L’integrazione dei fondi, a detta di Bruxelles, dovrebbe semplificare le regole di finanziamento per l’agricoltura e le zone rurali, ma il problema centrale resta la riduzione complessiva delle risorse a disposizione.
Si prevede che i finanziamenti dedicati alla politica agricola diminuiranno, passando da circa 386 miliardi di euro a circa 300 miliardi di euro, con una contrazione della quota del bilancio comunitario dal 70% al 45%. Questa drastica diminuzione ha generato forte apprensione tra gli operatori del settore agricolo e le nazioni produttrici, Italia compresa.
Le Conseguenze per l’Agricoltura Italiana
La decurtazione dei fondi PAC e la fusione con i Fondi di coesione potrebbero comportare conseguenze di rilievo per l’agricoltura italiana. Coldiretti calcola che oltre 770.000 aziende agricole italiane potrebbero risentire di questa decisione, con ripercussioni potenzialmente devastanti sulla produzione alimentare, la sicurezza alimentare e l’innovazione.
Ettore Prandini, presidente di Coldiretti, ha denunciato che “Mentre Cina e Stati Uniti investono singolarmente 1.400 miliardi in agricoltura, l’Europa taglia del 20% la Pac, scendendo da 386 a 302 miliardi. È un colpo mortale per un settore che in Italia vale 707 miliardi e dà lavoro a 4 milioni di persone”. Prandini ha sottolineato come la riduzione dei fondi andrebbe a incrementare gli effetti negativi dell’incremento dei dazi, mettendo a rischio la sicurezza alimentare e la pace in Europa.
Un Futuro Incerto per i Giovani Agricoltori
La sinergia tra i tagli ai finanziamenti PAC e le difficoltà di accesso alle risorse e alle opportunità rappresenta una criticità sostanziale per i giovani agricoltori. La mancanza di un appropriato sostegno finanziario potrebbe dissuadere le nuove generazioni dall’investire, innovare e competere nel comparto agricolo, compromettendo le prospettive dell’agricoltura europea.
Il Parlamento Europeo ha espresso analoghe preoccupazioni, sollecitando un cambio di rotta incisivo e sostenendo che lo sviluppo rurale debba essere supportato a prescindere dalle politiche di coesione. Il Parlamento ha altresì ribadito l’importanza di erogare sostegno diretto al reddito a tutti gli agricoltori attivi e professionali e di ridurre gli oneri amministrativi per gli agricoltori.
Verso un’Inversione di Tendenza: Un Nuovo Patto per l’Agricoltura Europea
Di fronte a tali difficoltà, è imprescindibile che la Commissione Europea riconsideri il piano di tagli alla PAC e adotti una visione politica inequivocabile, unitamente a una volontà tangibile di trasformare gli annunci in azioni strutturate e adeguatamente finanziate. Occorre un nuovo accordo per l’agricoltura europea, che focalizzi l’attenzione sul sostegno ai giovani agricoltori, sull’innovazione, sulla sostenibilità e sulla sicurezza alimentare. Solamente attraverso un impegno reale e risorse sufficienti sarà possibile assicurare un futuro fiorente per l’agricoltura europea e per le nuove leve di agricoltori.
Amici, riflettiamo un attimo. L’agricoltura, fin dai tempi più antichi, è stata la base della nostra civiltà. Una nozione base che tutti dovremmo conoscere è l’importanza della rotazione delle colture: alternare diverse colture su uno stesso terreno per migliorare la fertilità del suolo e ridurre la diffusione di malattie e parassiti. Ma oggi, con le sfide globali e le nuove tecnologie, dobbiamo andare oltre. L’agricoltura di precisione, ad esempio, utilizza sensori, droni e software avanzati per ottimizzare l’uso di risorse come acqua e fertilizzanti, riducendo l’impatto ambientale e aumentando la produttività.
Quindi, cosa possiamo fare noi, come cittadini, per sostenere un’agricoltura sostenibile e un futuro per i giovani agricoltori? Forse, iniziare a informarci di più sulle politiche agricole, sostenere i prodotti locali e le aziende agricole che adottano pratiche sostenibili, e incoraggiare i nostri rappresentanti politici a investire in un’agricoltura che sia al tempo stesso innovativa e rispettosa dell’ambiente. Perché, in fondo, il futuro dell’agricoltura è il futuro di tutti noi.