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- Dal 2017, ogni giorno, sono nate 21 nuove aziende agricole.
- Incremento di 6.000 imprese agricole guidate da giovani in 5 anni.
- 57% dei giovani agricoltori considera l'accesso al credito il principale ostacolo.
Il comparto agricolo italiano sta attraversando una trasformazione significativa, grazie all’avvento di una nuova generazione di imprenditori che introduce freschezza innovativa e un’attenzione marcata alla sostenibilità. L’Associazione Giovani Imprenditori Agricoli (Agia) si prepara a festeggiare il suo 25° anniversario, una pietra miliare fondamentale che offre l’opportunità di valutare l’incidenza effettiva dei giovani agricoltori sul panorama agricolo nazionale. Nata con lo scopo di dare risalto alle nuove forze del settore, Agia ha accompagnato per un quarto di secolo l’evoluzione dell’imprenditoria giovanile, incentivando l’innovazione, l’ecosostenibilità e una concezione del futuro che si estende oltre gli schemi consueti.
L’assemblea annuale dell’associazione, svoltasi a Roma presso il CNEL, ha rappresentato un momento di riflessione sui risultati conseguiti e sulle sfide ancora da superare. In questa circostanza, è emersa in maniera preponderante la consapevolezza dell’importanza fondamentale che i giovani agricoltori rivestono nel promuovere l’innovazione e la sostenibilità. Rispetto alle generazioni che li hanno preceduti, i giovani dimostrano una maggiore predisposizione all’adozione di tecnologie digitali, metodologie agricole ecocompatibili e modelli di business polifunzionali. Le aziende agricole gestite da giovani si distinguono per le loro dimensioni, la focalizzazione sul mercato e la digitalizzazione avanzata. Inoltre, questi imprenditori tendono maggiormente a investire in innovazione e a diversificare le proprie attività, creando valore aggiunto per il territorio rurale. In particolare, negli ultimi 5 anni, si è assistito a un incremento delle imprese agricole gestite da giovani, in netta controtendenza rispetto alla diminuzione generale del numero di aziende agricole nel paese. Dal 2017, ogni giorno, sono nate 21 nuove aziende agricole grazie a giovani, segnando un incremento netto di 6.000 imprese nel quinquennio. Alla fine del 2021, si contavano 56.172 imprese agricole guidate da giovani, evidenziando una crescita dello 0,4% annuo, un segnale positivo per il futuro del settore.
Tuttavia, il cammino dei giovani agricoltori è disseminato di difficoltà. L’accesso alla terra, la burocrazia, la difficoltà nell’ottenere finanziamenti e l’equilibrio tra vita professionale e personale rappresentano alcune delle sfide che questi imprenditori affrontano quotidianamente. Nonostante le promesse di supporto all’innovazione, molti giovani si lamentano della difficoltà di accedere ai finanziamenti pubblici e di ricevere il sostegno necessario per sviluppare i propri progetti. A frenare ulteriormente l’entusiasmo, permane un problema strutturale: l’accesso al credito. Le domande di finanziamento presentate dai giovani agricoltori vengono spesso respinte a causa dell’elevato rischio percepito e della mancanza di garanzie adeguate. Secondo recenti analisi, il 57% dei giovani agricoltori italiani considera l’accesso al credito come il principale ostacolo, rispetto al 33% dei loro colleghi europei.
Nonostante queste difficoltà, i giovani agricoltori continuano a dimostrare una forte resilienza e un impegno costante nel perseguire i propri obiettivi. Molti di loro sono laureati, hanno viaggiato all’estero e utilizzano il web e le nuove tecnologie per gestire le proprie aziende e promuovere i propri prodotti. Oltre alla produzione agricola, questi imprenditori sviluppano attività di trasformazione dei prodotti, vendita diretta, fattorie didattiche e agricoltura sociale, creando valore aggiunto per le comunità locali e contribuendo alla tutela dell’ambiente. Il ricambio generazionale è dunque un’esigenza prioritaria, non solo per preservare la vitalità delle aree rurali ma anche per migliorare la competitività dell’agricoltura a lungo termine.
Politiche agricole: un’opportunità per il rilancio del settore
Le politiche agricole svolgono un ruolo fondamentale nel sostenere l’ingresso e la crescita dei giovani nel settore agricolo. La Politica Agricola Comune (PAC) 2023-2027 rappresenta un’opportunità importante per incentivare il ricambio generazionale e promuovere un’agricoltura più sostenibile e competitiva. La PAC prevede interventi specifici per i giovani agricoltori, tra cui il sostegno complementare al reddito, il sostegno al primo insediamento e il sostegno alla cooperazione per il rinnovo generazionale.
Il sostegno complementare al reddito è un aiuto finanziario aggiuntivo per i giovani agricoltori di nuova costituzione, erogato per i primi cinque anni di attività. Questo sostegno mira a incrementare il reddito delle aziende agricole dei giovani, compensando le difficoltà iniziali e incentivando l’avvio di nuove attività. L’ammontare per ettaro è stato stabilito al 50% del valore medio stimato per i titoli di base del sostegno al reddito. A questo intervento è destinato il 2% della dotazione dei pagamenti diretti, con una allocazione finanziaria annua di circa 70 milioni di euro dal 2023 al 2027.
Il sostegno al primo insediamento è un’altra misura importante per facilitare l’ingresso dei giovani nel settore agricolo. Questa agevolazione si concretizza nell’erogazione di un contributo economico a favore dei giovani imprenditori agricoli che presentano un progetto di sviluppo per la loro attività. L’intervento ha l’obiettivo di offrire opportunità e strumenti per attrarre giovani nel settore e per consentire loro di attuare idee imprenditoriali innovative, orientate a modelli produttivi più sostenibili. Per l’implementazione di questo strumento, l’Italia ha optato per la flessibilità tra i pilastri, convogliando l’1% della dotazione destinata ai pagamenti diretti, corrispondente a 36,2 milioni di euro, verso il FEASR (Fondo Europeo Agricolo per lo Sviluppo Rurale), specificamente per il programma di insediamento dei giovani agricoltori. Nel complesso, i fondi dedicati all’iniziativa di supporto all’insediamento rurale superano i 900 milioni di euro per l’intero periodo di programmazione. Il sussidio accordato ha un limite massimo di 100.000 euro e può essere versato come premio in conto capitale, tramite strumenti finanziari o mediante una combinazione delle due modalità.
Il sostegno alla cooperazione per il rinnovo generazionale è una novità introdotta dalla PAC 2023-2027. Questa misura è volta a promuovere l’espansione dell’imprenditoria giovanile in agricoltura attraverso forme di tutoraggio e collaborazione tra agricoltori con più di sessantacinque anni o in pensione e giovani che non possiedono terreni agricoli. L’obiettivo è quello di favorire il graduale passaggio della gestione dell’attività di impresa agricola ai giovani, trasferendo competenze e conoscenze preziose.
L’aiuto è fornito agli agricoltori che hanno raggiunto l’età di pensionamento e che siglano un accordo di tutoraggio con giovani al di sotto dei 41 anni, anche riuniti in forma associata, a condizione che questi non detengano diritti di proprietà o altri diritti reali sui terreni agricoli.
Per questa iniziativa sono stanziati circa 11 milioni di euro.
A livello nazionale, l’ISMEA (Istituto di Servizi per il Mercato Agricolo Alimentare) offre strumenti come “Più Impresa”, dedicato ai giovani (e alle donne) che intendono subentrare in un’azienda agricola o migliorare la competitività della propria impresa, attraverso mutui a tasso zero e contributi a fondo perduto. Tuttavia, l’accesso alla terra rimane una sfida, nonostante iniziative come la “Banca nazionale delle terre agricole”. Quest’ultima rappresenta un inventario esaustivo dei terreni agricoli disponibili, inclusi quelli derivanti da cessazioni di attività o prepensionamenti, raccogliendo, organizzando e diffondendo le informazioni necessarie relative alle loro caratteristiche naturali, strutturali e infrastrutturali, nonché alle condizioni di cessione e acquisto. La Banca opera a livello nazionale ed è alimentata sia con i terreni derivanti dalle operazioni fondiarie realizzate da ISMEA, sia con i terreni appartenenti a Regioni, Province Autonome o altri soggetti pubblici.
Nonostante questi sforzi, permangono delle criticità. La burocrazia complessa, la difficoltà di accesso ai finanziamenti e la mancanza di un coordinamento efficace tra le diverse politiche rappresentano ostacoli significativi per i giovani agricoltori. È fondamentale semplificare le procedure, aumentare la trasparenza e garantire un sostegno mirato e personalizzato alle esigenze dei giovani imprenditori. Il 7% dei proprietari di aziende agricole ha un titolo di studio specifico, contro il 39% della Francia, evidenziando un gap formativo da colmare. Nonostante ciò, i giovani agricoltori italiani sono più formati rispetto alla media, con il 49,7% che possiede un diploma di scuola superiore e il 19,4% una laurea.
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Innovazione e sostenibilità: la chiave per il futuro
L’innovazione e la sostenibilità sono elementi imprescindibili per garantire un futuro prospero all’agricoltura italiana. I giovani agricoltori sono particolarmente sensibili a queste tematiche e si impegnano quotidianamente per adottare pratiche agricole rispettose dell’ambiente e per utilizzare le nuove tecnologie a supporto della produzione. L’agricoltura di precisione, l’utilizzo di droni e sensori, la gestione efficiente delle risorse idriche e l’adozione di tecniche di coltivazione biologica e biodinamica sono solo alcuni esempi delle pratiche innovative che i giovani agricoltori stanno sperimentando con successo.
La digitalizzazione riveste un ruolo cruciale in questo processo di trasformazione. I giovani agricoltori utilizzano le tecnologie digitali per monitorare le coltivazioni, ottimizzare l’uso delle risorse, migliorare la gestione aziendale e promuovere i propri prodotti sui mercati nazionali e internazionali. L’e-commerce, i social media e le piattaforme online rappresentano strumenti potenti per raggiungere nuovi clienti e per valorizzare i prodotti del territorio. I giovani agricoltori hanno un livello di digitalizzazione doppio rispetto all’agricoltura nel complesso, e il 24,4% di loro ha realizzato almeno un investimento innovativo nel triennio 2018-2020, a fronte del 9,7% dei non giovani.
La sostenibilità non riguarda solo l’ambiente, ma anche gli aspetti economici e sociali dell’attività agricola. I giovani agricoltori si impegnano a creare valore per le comunità locali, a promuovere l’inclusione sociale e a garantire condizioni di lavoro dignitose per i propri collaboratori. L’agricoltura sociale, le fattorie didattiche e le attività di turismo rurale rappresentano esempi concreti di come l’agricoltura possa contribuire allo sviluppo sostenibile del territorio. Il giovane agricoltore, superando il ruolo di mero produttore di derrate alimentari, si trasforma in un erogatore di servizi e un catalizzatore di valore per il territorio rurale, come dimostrano i successi di agriturismi, attività di trasformazione e vendita diretta dei prodotti, fattorie didattiche e agriasili. La quota di giovani presenti nelle aziende con attività connesse aumenta al 19%.
La formazione continua è un altro elemento chiave per il successo dei giovani agricoltori. Le nuove sfide del settore richiedono competenze sempre più specializzate e aggiornate. Per questo motivo, è fondamentale promuovere la formazione professionale, l’apprendimento permanente e lo scambio di conoscenze tra agricoltori, ricercatori e tecnici del settore. Sebbene i giovani agricoltori tendano ad avere livelli di istruzione superiori rispetto alla media del settore, è forte la consapevolezza della necessità di aggiornamento e formazione continui, che si basano sull’interazione non solo con le istituzioni del sapere (enti di ricerca e trasferimento tecnologico), ma anche con altri “esperti” sul campo, come consulenti tecnici o altri imprenditori.
È importante sottolineare che l’innovazione e la sostenibilità non sono solo una questione di tecnologia e di pratiche agricole, ma anche di mentalità e di visione del futuro. I giovani agricoltori sono portatori di una nuova cultura agricola, basata sulla responsabilità, sulla trasparenza e sulla collaborazione. Questi imprenditori sono consapevoli del ruolo cruciale che l’agricoltura svolge nel garantire la sicurezza alimentare, la tutela dell’ambiente e lo sviluppo delle comunità rurali. Per questo motivo, si impegnano quotidianamente per costruire un’agricoltura più sostenibile, innovativa e competitiva, capace di affrontare le sfide del futuro e di valorizzare le risorse del territorio.

Un Futuro Da Seminare: Prospettive e riflessioni finali
Il 25° anniversario di Agia rappresenta un’occasione per fare il punto della situazione e per rilanciare l’impegno a favore dei giovani agricoltori. Nonostante i progressi compiuti negli ultimi anni, permangono ancora molte sfide da affrontare. È necessario unire le forze tra istituzioni, associazioni di categoria, mondo accademico e società civile per creare un ecosistema favorevole all’imprenditoria giovanile e per garantire un futuro prospero all’agricoltura italiana. La rivoluzione silenziosa dei giovani agricoltori è già in corso, ma ha bisogno di un sostegno concreto per raggiungere il suo pieno potenziale. Un futuro prospero per l’agricoltura italiana dipende dalla capacità di valorizzare e supportare le nuove generazioni di imprenditori agricoli.
È fondamentale semplificare la burocrazia, facilitare l’accesso al credito, promuovere la formazione e l’innovazione, e garantire un sostegno mirato e personalizzato alle esigenze dei giovani imprenditori. Le politiche agricole devono essere orientate a favorire il ricambio generazionale, a promuovere l’agricoltura sostenibile e a valorizzare le risorse del territorio. È necessario creare un ambiente in cui i giovani possano esprimere al meglio il loro potenziale e contribuire a costruire un’agricoltura italiana più innovativa, sostenibile e competitiva.
In questo contesto, l’Agia può svolgere un ruolo cruciale nel rappresentare gli interessi dei giovani agricoltori, nel promuovere lo scambio di conoscenze e di esperienze, e nel sollecitare interventi politici a sostegno del settore. L’associazione può fungere da ponte tra i giovani agricoltori, le istituzioni e il mondo accademico, creando un network di competenze e di risorse a supporto dell’imprenditoria giovanile. Il futuro dell’agricoltura italiana è nelle mani dei giovani, ma è responsabilità di tutti creare le condizioni per permettere loro di esprimere al meglio il loro potenziale e di costruire un futuro prospero e sostenibile per il settore.
Amico lettore, parlando di giovani agricoltori e di sostenibilità, mi viene in mente un concetto base dell’agricoltura che è più attuale che mai: la rotazione delle colture. Questa pratica, che consiste nell’alternare diverse colture su uno stesso terreno, aiuta a mantenere la fertilità del suolo, a prevenire l’accumulo di parassiti e malattie, e a ridurre la necessità di utilizzare fertilizzanti chimici e pesticidi. È un po’ come dare un “riposo” al terreno, permettendogli di rigenerarsi e di ritrovare il suo equilibrio naturale. Allo stesso modo, l’agricoltura moderna può beneficiare di tecniche avanzate come il telerilevamento, che tramite l’uso di sensori e droni permette di monitorare lo stato di salute delle colture e di ottimizzare l’uso delle risorse idriche e dei fertilizzanti. Questa tecnica consente di intervenire in modo mirato, riducendo gli sprechi e minimizzando l’impatto ambientale.
Ti invito a riflettere sul fatto che l’agricoltura non è solo una questione di produzione di cibo, ma anche di cura del territorio e di tutela dell’ambiente. I giovani agricoltori, con la loro energia e la loro passione, possono essere i protagonisti di una nuova era dell’agricoltura italiana, un’agricoltura più sostenibile, innovativa e rispettosa delle risorse naturali. Sta a noi tutti sostenere e valorizzare il loro impegno, per garantire un futuro prospero e sostenibile per il settore e per le comunità rurali.








