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- Produttività +32% con agricoltura rigenerativa misurata dall'indice RFP.
- Copertura del suolo +23% e fotosintesi +24% con colture a lungo ciclo.
- Utilizzo -61% fertilizzanti azotati e -76% fitosanitari.
Un Nuovo Paradigma per il Futuro
L’agricoltura europea si trova a un bivio cruciale. Mentre una parte del settore si impegna a preservare l’uso di agrofarmaci e a promuovere le Tecnologie di Evoluzione Assistita (TEA), un’altra, sempre più consistente, spinge per un cambiamento radicale: l’adozione dell’agricoltura rigenerativa. Questo modello, spesso relegato a una nicchia sperimentale, sta emergendo come un approccio concreto, strutturato e replicabile, capace di coniugare produttività e sostenibilità. Uno studio approfondito condotto dalla <a class="crl" target="_blank" rel="nofollow" href="https://eara.farm/wp-content/uploads/EARA_White-Paper_2023_Together-for-Regenerative-Agrifood-Ecosystems.pdf”>European Alliance for Regenerative Agriculture (EARA) su 78 aziende agricole in 14 Paesi europei, monitorando oltre 7.000 ettari tra il 2021 e il 2023, ne è la prova tangibile.
Definizione e Principi dell’Agricoltura Rigenerativa
L’agricoltura rigenerativa non è semplicemente un insieme di pratiche agricole, ma un vero e proprio sistema di gestione che mira a ripristinare e migliorare la salute degli ecosistemi agricoli. L’idea centrale è che una gestione agricola oculata sia in grado di recuperare la fertilità del suolo, aumentare la varietà biologica, ottimizzare i cicli di acqua e carbonio e, crucialmente, aumentare la capacità delle colture di affrontare i cambiamenti climatici. Questo approccio si basa sulla comprensione e sull’uso dei meccanismi naturali e delle interazioni biologiche tipiche degli ecosistemi, al fine di raggiungere sia elevati livelli produttivi che benefici ambientali duraturi. Tra le tecniche maggiormente adottate, si annoverano:
La copertura vegetale costante del terreno.
La variazione e l’associazione delle colture.
L’integrazione di alberi e arbusti nelle aree agricole e l’uso di piante perenni.
La minimizzazione o l’abbandono delle lavorazioni profonde del suolo.
L’impiego di materiali organici compostati e concimi naturali.
L’inserimento dell’allevamento all’interno dei flussi aziendali. Secondo l’EARA, l’agricoltura rigenerativa è un percorso evolutivo continuo, dove gli agricoltori e le loro comunità assumono un ruolo attivo nella salvaguardia della salute del terreno, della vegetazione, degli animali e delle persone.
L’Indice di Piena Produttività Rigenerativa (RFP): Una Misura Innovativa
Al centro dello studio EARA si colloca l’introduzione del “Regenerating Full Productivity” (RFP), un parametro innovativo che misura la produttività agricola in maniera olistica, prendendo in considerazione non solo le rese e gli input produttivi, ma anche i servizi offerti dall’ecosistema, la condizione del suolo, la ricchezza di specie e i risultati economici. I dati emersi sono notevoli: le aziende che adottano pratiche rigenerative registrano, in media, un indice di produttività rigenerativa del 32% superiore rispetto alle loro controparti convenzionali. Particolarmente degno di nota è il comportamento delle colture a lungo ciclo e delle piante arboree, come frutteti e sistemi agroforestali, che mostrano prestazioni migliorate grazie alla loro efficacia nell’incrementare la copertura del suolo (+23%), l’attività fotosintetica (+24%) e la diversità delle specie vegetali (+17%) rispetto ai campi vicini gestiti con metodi tradizionali.

Resilienza Climatica e Riduzione degli Input: I Vantaggi Concreti
Le piante arboree giocano un ruolo cruciale in un clima sempre più instabile. Le perdite produttive causate dalla siccità del 2023, che hanno colpito duramente il mais (-20/30%) e le drupacee in Spagna e Italia (-20/25%), sottolineano l’urgenza di adottare sistemi agricoli più resistenti. L’agricoltura rigenerativa che integra alberi, come i sistemi agroforestali ispirati alla sintropia, accresce la capacità del suolo di trattenere l’acqua, stabilizza i microclimi locali e mitiga gli effetti negativi dello stress termico, rappresentando una strategia efficace per contrastare la diminuzione della produttività agricola. Un altro dato saliente è la diminuzione degli input: le aziende orientate alla rigenerazione utilizzano mediamente il *61% in meno di fertilizzanti azotati di sintesi e il 76% in meno di prodotti fitosanitari, mantenendo livelli di produzione solo leggermente inferiori (-2%) rispetto alle aziende che impiegano metodi convenzionali, anche nel caso delle colture arboree. Ciò conferma che la transizione non solo è sostenibile dal punto di vista economico, ma è anche concretamente attuabile fin da ora.
Agricoltura Rigenerativa: Un’Opportunità per Giovani e Donne
L’agricoltura rigenerativa va oltre gli aspetti puramente agricoli, coinvolgendo importanti dimensioni sociali. Lo studio EARA rivela che quasi il 40% degli agricoltori partecipanti sono donne, una percentuale nettamente superiore alla media europea. I modelli rigenerativi esercitano un forte richiamo sulle nuove generazioni di imprenditori agricoli, attratti da approcci sostenibili, tecnologicamente avanzati e ad elevato valore aggiunto. Questi dati evidenziano il potenziale dell’agricoltura rigenerativa come leva per l’inclusione e l’innovazione all’interno del settore agricolo.
Un Futuro Rigenerativo: Politiche e Prospettive
I risultati dello studio EARA inviano un messaggio chiaro: il settore agricolo europeo può rinnovarsi partendo dalle soluzioni innovative già implementate dalle aziende più all’avanguardia. Le colture arboree, grazie alla loro capacità di generare simultaneamente benefici molteplici – produttivi, ambientali ed economici – rappresentano un elemento centrale di questa trasformazione. Per favorire l’adozione su vasta scala di questi modelli, è essenziale che le politiche agricole europee, a cominciare dalla PAC, riconoscano e incentivino attivamente le pratiche rigenerative, avvalendosi di indicatori come l’RFP, promuovendo investimenti mirati e sviluppando meccanismi di finanziamento misti (pubblico-privato). Come sottolinea Yann Boulestreau, co-autore dello studio, “Restaurare gli ecosistemi restando produttivi e redditizi non è un’utopia: è già realtà nei campi di molti agricoltori europei”.
Verso un’Agricoltura Consapevole: Riflessioni e Sfide
L’agricoltura rigenerativa rappresenta un cambio di paradigma necessario per affrontare le sfide ambientali e sociali del nostro tempo. Ma come possiamo, concretamente, contribuire a questa transizione?
Partiamo da una nozione base: la rotazione delle colture. Alternare diverse specie vegetali sullo stesso terreno non solo migliora la fertilità del suolo, ma riduce anche la diffusione di parassiti e malattie, limitando la necessità di interventi chimici.
Passando a un concetto più avanzato, consideriamo l’agroforestazione*. Integrare alberi e arbusti nelle aree agricole crea un ecosistema più complesso e resiliente, che favorisce la biodiversità, protegge il suolo dall’erosione e contribuisce alla mitigazione dei cambiamenti climatici.
Ma la vera sfida è culturale. Dobbiamo abbandonare la mentalità del “massimo rendimento a ogni costo” e abbracciare una visione più olistica, che tenga conto del benessere del suolo, della salute dell’ambiente e della qualità del cibo che produciamo. Solo così potremo costruire un futuro agricolo sostenibile e rigenerativo.