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- Il Transizione 5.0 è terminato bruscamente il 6 novembre.
- Federacma stima un fabbisogno di 1,5 miliardi per le domande residue.
- Credito d'imposta del 40% per investimenti nel 2026.
Uno Sguardo al 2026
Il panorama dei finanziamenti per il settore agricolo si presenta in una fase di profonda trasformazione. Con la conclusione di misure consolidate come il Credito d’Imposta 4.0 e la brusca interruzione del Transizione 5.0, gli agricoltori si trovano di fronte a un futuro incerto. Il 2025 funge da spartiacque, mentre si delineano nuove ipotesi di sostegno per il 2026, ancora in attesa di conferme legislative e stanziamenti concreti. La Legge di Bilancio 2026, attualmente al vaglio del Parlamento, rappresenta un punto cruciale, ma la sua approvazione definitiva è prevista solo a fine dicembre.
La chiusura anticipata del Credito 5.0, avvenuta il 6 novembre, ha generato un’ondata di malcontento nel settore. Nonostante il portale del Gestore dei Servizi Energetici (GSE) indicasse una disponibilità di oltre 3,7 miliardi di euro fino alla sera precedente, un decreto del Ministero delle Imprese e del Made in Italy (Mimit) ha improvvisamente interrotto la possibilità di presentare nuove domande. Questa decisione ha sollevato interrogativi sulla trasparenza del processo e sulla comunicazione tra le istituzioni e le imprese.

Il Tramonto del Transizione 5.0 e le Sue Conseguenze
Il Transizione 5.0, concepito per incentivare gli investimenti “green” attraverso un credito d’imposta legato al risparmio energetico, ha subito un avvio problematico, caratterizzato da ritardi e complessità burocratiche. Nonostante una semplificazione normativa introdotta con la Legge di Bilancio 2025, che aveva stimolato un aumento delle domande, il piano non è riuscito a evitare un drastico taglio dei fondi.
Le aziende che hanno già presentato domanda non dovrebbero correre rischi, ma le nuove richieste rischiano di rimanere inevase, a meno di rinunce da parte dei beneficiari iniziali. Un nodo cruciale riguarda le imprese che hanno già effettuato ordini o versato acconti nel 2025, confidando nel Transizione 5.0. Se i nuovi incentivi adotteranno il criterio della data dell’ordine successiva al 1° gennaio 2026, questi investimenti rischiano di rimanere scoperti.
La chiusura improvvisa del portale ha suscitato forti critiche da parte di fruitori, tecnici e rivenditori, che lamentano una mancanza di trasparenza da parte del Governo. Molte aziende si trovano ora con progetti e piani di investimento sospesi, con conseguenti perdite economiche e di tempo. Federacma chiede un intervento urgente del Governo per assicurare che le spese non coperte dal PNRR siano sostenute con fondi ordinari, stimando un fabbisogno di circa 1,5 miliardi di euro per soddisfare le domande residue.
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Nuove Misure all’Orizzonte: Tra Credito d’Imposta e Iperammortamento
La bozza della Legge di Bilancio 2026 introduce un nuovo credito d’imposta per l’agricoltura, pari al 40% per gli investimenti realizzati tra gennaio e dicembre 2026 (o fino al 30 giugno 2027, se accontati nel 2026) in beni strumentali indicati negli allegati A e B della legge 232/2016. Tuttavia, il limite massimo di spesa previsto, pari a soli 1,4 milioni di euro per il 2026 e 700mila euro per il 2027, ha suscitato perplessità e timori di un errore nella bozza.
Un’altra novità è rappresentata dall’iperammortamento, un’agevolazione riservata unicamente alle entità con reddito d’impresa. Questa disposizione non include le imprese agricole tradizionali, le quali si dedicano alla produzione primaria e sono assoggettate al reddito agrario, né le singole aziende agricole che operano con regime forfettario. L’iperammortamento è accessibile alle aziende agricole che svolgono attività connesse e alle società agricole di capitali. L’iperammortamento prevede un incremento del 180% del costo di acquisizione dei beni, applicabile solo ai fini fiscali, per gli articoli conformi ai requisiti della Transizione 4.0, e un aumento del 220% per gli articoli che rispettano i criteri della Transizione 5.0. Questa provvidenza può essere affiancata ad altre agevolazioni supportate da risorse nazionali ed europee, purché il contributo non copra le stesse porzioni di costo e non ecceda il valore effettivo dell’investimento sostenuto.
Verso un Nuovo Paradigma Fiscale: Sfide e Opportunità per l’Agricoltura
La transizione verso un nuovo sistema di incentivi fiscali per l’agricoltura rappresenta una sfida complessa, ma anche un’opportunità per promuovere un settore più innovativo e sostenibile. La cessazione dei “bonus” Transizione 4.0 e 5.0 conclude un periodo inaugurato nel 2020, durante il quale il credito d’imposta ha costituito il perno della politica industriale italiana. La prossima fase, che prenderà il via con la Legge di Bilancio 2026, potrebbe portare a una maggiore stabilità, con un quadro di incentivi fiscali più prevedibile e duraturo per chi investe in tecnologie, digitalizzazione ed efficienza energetica. Tuttavia, è fondamentale che il Governo adotti misure concrete per sostenere le imprese agricole che hanno già avviato investimenti, garantendo una transizione graduale e senza penalizzazioni.
L’agricoltura, da sempre legata alla terra e ai suoi ritmi, si trova oggi a dover abbracciare l’innovazione tecnologica per affrontare le sfide del futuro. Una nozione base, spesso trascurata, è l’importanza della rotazione delle colture: alternare diverse tipologie di piante sullo stesso terreno permette di preservarne la fertilità, ridurre il rischio di malattie e parassiti e migliorare la struttura del suolo.
Parallelamente, l’agricoltura avanzata offre strumenti sofisticati per ottimizzare la produzione e ridurre l’impatto ambientale. L’agricoltura di precisione, ad esempio, utilizza sensori, droni e software per monitorare le condizioni del terreno e delle piante, consentendo di intervenire in modo mirato con irrigazione, fertilizzazione e trattamenti fitosanitari.
Riflettiamo, quindi, su come conciliare la saggezza delle pratiche tradizionali con le opportunità offerte dalle nuove tecnologie, per costruire un’agricoltura più resiliente, efficiente e rispettosa dell’ambiente.








