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- Formazione professionale: l'Italia è 10 punti percentuali sotto la media europea.
- Fondo filiere agricole: stanziati 300 milioni di euro nel 2021.
- Rotazione colture: essenziale per la prevenzione dell'impoverimento del suolo.
Il capogruppo del Pd in consiglio regionale, Vanessa Camani, ha sottolineato come questi eventi climatici estremi stiano diventando strutturali, richiedendo un approccio altrettanto strutturato da parte della Regione. Non si può più scaricare sulle imprese agricole il peso del cambiamento climatico, ha affermato Camani, evidenziando l’insufficienza e la tardività delle misure straordinarie e dei ristori.
Un Appello Unanime per un Sostegno Strutturale
L’appello delle categorie del settore è unanime: è necessario uscire dalla logica dell’emergenza e affrontare questi eventi con una visione a lungo termine. La Regione ha il dovere di rispondere con i fatti, agevolando i produttori nell’attrezzarsi adeguatamente al cambiamento e valorizzando gli investimenti già realizzati dalle imprese agricole. Camani ha preannunciato l’elaborazione e la successiva presentazione di una proposta per richiedere l’implementazione di interventi eccezionali e l’inizio di un dialogo istituzionale a livello regionale con le parti interessate.
La situazione attuale vede i lavoratori adulti partecipare alla formazione professionale con un tasso inferiore di dieci punti percentuali rispetto alla media europea, in tutte le fasce d’età tra i 25 e i 64 anni. Questo dato sottolinea l’urgenza di un cambio culturale e di politiche più incisive nel settore della formazione professionale.

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La Visione Europea per un’Agricoltura Resiliente e Sostenibile
La Commissione Europea ha presentato una visione ambiziosa per il futuro dell’agricoltura e dell’alimentazione, basata su un sistema agroalimentare attraente, competitivo, resiliente, orientato al futuro ed equo. Questa visione si articola in quattro aree prioritarie:
- Un settore attraente: incentivare i giovani a intraprendere la professione agricola, garantendo redditi equi e un sostegno pubblico mirato.
- Un settore competitivo e resiliente: dare priorità alla sicurezza e alla sovranità alimentare, proteggendo gli interessi degli agricoltori europei e allineando gli standard di produzione per i beni importati.
- Un settore “a prova di futuro”: conciliare l’azione per il clima con la sicurezza alimentare, premiando gli agricoltori per l’adozione di pratiche rispettose della natura e semplificando l’accesso ai biopesticidi.
- Condizioni di vita e di lavoro eque nelle aree rurali: garantire che le aree rurali rimangano vivaci e funzionali, avviando un “Food Dialogue” annuale per trovare soluzioni a problemi come l’accessibilità economica dei prodotti agroalimentari e l’innovazione.
Il Ministro Lollobrigida ha accolto positivamente questa nuova visione, sottolineando la necessità di azioni concrete per applicarla, dalla riforma della Politica Agricola Comune (PAC) alle regole sulle importazioni e ai trattati internazionali.
Politiche Competitive e Sostegno alle Filiere Agroalimentari
L’appoggio alla competitività e all’eccellenza delle catene di approvvigionamento agroalimentari e ittiche è assicurato da diverse dotazioni finanziarie, tra cui il Fondo per lo sviluppo e il supporto delle filiere agricole, della pesca e dell’acquacoltura, e il Fondo complementare al PNRR.
Alcune filiere agricole, come quella degli ortofrutticoli, dell’apicoltura, del luppolo, dell’olio d’oliva e del settore vitivinicolo, rivestono un’importanza particolare per l’export italiano e sono incluse nel Piano nazionale strategico della PAC.
L’agricoltura di precisione assume un ruolo rilevante, migliorando la produzione, minimizzando i danni ambientali ed elevando gli standard qualitativi dei prodotti agricoli. Le misure di sostegno al reddito agricolo, come quelle fiscali e previdenziali, sono essenziali per contemperare l’imprevedibilità dell’offerta di prodotti agricoli dovuta al rischio atmosferico e ad altri fattori. Favorire l’ingresso di giovani e donne è imprescindibile per l’istituzione di imprese agricole sempre più all’avanguardia e rispettose dell’ambiente.
Il Fondo per lo sviluppo ed il sostegno delle filiere agricole, della pesca e dell’acquacoltura, con risorse pari a 300 milioni di euro per l’anno 2021, è stato utilizzato per sostenere diversi settori in crisi, come quello del riso, del florovivaismo e dell’avicolo. Il PNRR destina risorse significative alle filiere agricole e della pesca, con investimenti per lo sviluppo della logistica e il sostegno dei contratti di filiera.
Verso un Futuro Agricolo Sostenibile e Resiliente
Il futuro dell’agricoltura italiana ed europea si gioca sulla capacità di integrare le istanze ambientali con la necessità di garantire la sicurezza alimentare e la competitività delle imprese agricole. La nuova visione europea per l’agricoltura, insieme agli investimenti del PNRR e al sostegno delle politiche nazionali, rappresenta un’opportunità per costruire un settore agricolo più resiliente, sostenibile e in grado di affrontare le sfide del cambiamento climatico.
Riflessioni Finali: Seminare il Futuro, Raccogliere la Sostenibilità
Amici, agricoltori e appassionati del settore, ci troviamo di fronte a un bivio cruciale. La terra, nostra madre e fonte di vita, ci chiede un cambio di passo, un’inversione di rotta verso pratiche più sostenibili e rispettose dell’ambiente. Ma cosa significa, concretamente, “agricoltura sostenibile”?
Una nozione base, ma fondamentale, è la rotazione delle colture. Alternare diverse colture sullo stesso terreno non solo previene l’impoverimento del suolo, ma riduce anche la necessità di pesticidi e fertilizzanti chimici, creando un ecosistema più equilibrato e resistente.
E se volessimo spingerci oltre, verso un’agricoltura ancora più avanzata? Pensiamo all’agricoltura rigenerativa, un approccio olistico che mira a ripristinare la salute del suolo, aumentare la biodiversità e sequestrare il carbonio atmosferico. Tecniche come il no-till farming (lavorazione minima del terreno), l’uso di cover crops (colture di copertura) e l’integrazione di bestiame al pascolo possono trasformare i nostri campi in veri e propri pozzi di carbonio, contribuendo a mitigare il cambiamento climatico.
Ma la vera sfida è culturale. Dobbiamo abbandonare la mentalità dello sfruttamento intensivo e abbracciare una visione più armoniosa e collaborativa con la natura. Dobbiamo riscoprire il valore della biodiversità, della conoscenza tradizionale e dell’innovazione tecnologica, per costruire un futuro agricolo più resiliente, equo e sostenibile. Un futuro in cui seminare il rispetto per la terra significhi raccogliere un’abbondanza di frutti, non solo per noi, ma per le generazioni a venire.
- Comunicato del Consiglio Regionale del Veneto sulle azioni per l'agricoltura.
- Informazioni sugli investimenti agricoli per la competitività delle aziende agricole in Toscana.
- Pagina della Commissione Europea sulla visione per agricoltura e alimentazione.
- Dettagli sulle modifiche alla PAC, rilevanti per l'agricoltura resiliente.