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- Dopo il 2027, incertezza sui finanziamenti della Politica Agricola Comune.
- 16 paesi su 27 contro il Fondo Unico Europeo.
- Serve una pac più flessibile a supporto degli investimenti agricoli.
Un Equilibrio Tra Sostenibilità e Finanziamenti Adeguati
Le politiche agricole in Europa si trovano in una fase critica di trasformazione. La Commissione Europea, in risposta alle preoccupazioni degli Stati membri, ha riaffermato la sua intenzione di sostenere una Politica Agricola Comune (PAC) solida e operativa anche successivamente al 2027. Tuttavia, sussistono ancora dubbi importanti riguardo all’ammontare dei fondi disponibili e alla configurazione della futura PAC. L’eurodeputato Mihai Tudose (S&D) aveva espresso timori su possibili tagli ai finanziamenti destinati al settore agricolo per favorire altri settori, come la difesa europea, avvertendo del rischio di compromettere la sicurezza alimentare e la qualità della vita dei cittadini europei. Pur rassicurando sull’importanza fondamentale della PAC, la Commissione non ha fornito certezze definitive sul mantenimento degli attuali livelli di finanziamento.
In risposta, il commissario Christophe Hansen ha sottolineato che la PAC post-2027 mira a fornire un supporto più specifico agli operatori agricoli, incoraggiando risultati positivi in ambito ambientale e sociale e valorizzando le aree rurali, tramite un bilanciamento tra incentivi, investimenti e regolamentazioni. Ciò nonostante, non è stata confermata la volontà di preservare l’attuale livello di spesa, né è stato specificato se le due componenti principali della PAC (pagamenti diretti e sviluppo rurale) resteranno come sono.
La Fronda Contro il Fondo Unico: Una Battaglia per la Specificità Agricola
Un aspetto particolarmente controverso è la proposta di unire i fondi della PAC (FEASR e FEAGA) con quelli del Fondo Europeo per la Coesione in un unico fondo. Questa idea ha incontrato una forte resistenza da parte di molti Stati membri. In particolare, Italia e Grecia hanno promosso un’iniziativa comune, appoggiata da ben 16 Paesi su 27, per prevenire la creazione di questo Fondo Unico. Il ministro dell’Agricoltura italiano, Francesco Lollobrigida, ha definito questo risultato “un grande successo”, sottolineando che è solo l’inizio di un cambio radicale necessario nell’approccio al settore primario.
La preoccupazione principale è che una Cassa Comune possa depotenziare l’efficacia e la coerenza delle politiche agricole, diminuendo la duttilità necessaria per rispondere alle esigenze particolari del settore. I sostenitori della PAC a due pilastri sostengono che tale assetto è imprescindibile per assicurare prodotti alimentari di elevata qualità, sicuri e a prezzi accessibili, salvaguardando al contempo la base produttiva naturale. Lo stesso commissario Hansen ha manifestato la sua opposizione alla proposta della Commissione, evidenziando la rilevanza di conservare strumenti efficaci e solidi per l’avvenire dell’agricoltura europea.

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Le Richieste degli Stati Membri: Flessibilità e Sostegno Concreto
Oltre alla questione del Fondo Unico, gli Stati membri hanno avanzato diverse richieste specifiche per potenziare l’efficacia della PAC. Tra queste, si segnalano l’eleggibilità all’acquisto di animali da riproduzione nell’ambito dei fondi europei e la revisione delle disposizioni che frenano il rinnovamento delle flotte pescherecce. La Commissione ha mantenuto un atteggiamento cauto su questi aspetti, pur prendendo atto delle difficoltà legate al rinnovo delle flotte e offrendo meccanismi specifici per supportare il comparto zootecnico.
Durante la conferenza di Varsavia è stata ribadita con forza la necessità di una PAC più flessibile, in grado di rispondere concretamente alle necessità dei coltivatori, con strumenti a supporto degli investimenti e una legislazione meno onerosa. Sono stati individuati tre punti chiave: la riduzione delle emissioni senza compromettere la produzione agricola, la garanzia di filiere di fornitura stabili ed eque, e gli investimenti per la competitività tramite l’innovazione e la ricerca.
Il commissario Hansen ha ribadito che la sicurezza alimentare rappresenta ora un elemento imprescindibile dell’agenda strategica dell’UE. “Non possiamo permetterci di destabilizzare il settore agricolo,” ha dichiarato. “La PAC rimane uno strumento indispensabile per assicurare la resilienza e la sostenibilità della nostra agricoltura.”
Verso una PAC Rinnovata: Sfide e Opportunità per il Futuro
Il futuro della PAC si configura come un complicato equilibrio tra la necessità di assicurare l’approvvigionamento di cibo, sostenere le entrate degli operatori del settore e promuovere un’impronta ambientale sostenibile. La “Vision for Agriculture & Food” della Commissione Europea traccia un nuovo percorso, riconoscendo il settore primario come un cardine strategico per l’autosufficienza alimentare e l’indipendenza dell’Unione. Tuttavia, la realizzazione pratica di questa visione sarà vincolata dalla presenza di risorse finanziarie adeguate e dalla capacità di agevolare le pratiche burocratiche.
Il dialogo strategico sul futuro dell’agricoltura dell’UE, iniziato a gennaio 2024, costituisce un’occasione per delineare una prospettiva condivisa, coinvolgendo tutti i principali soggetti interessati della filiera agroalimentare. La relazione finale di questo dialogo, presentata il 4 settembre 2024, offre indicazioni rilevanti per affrontare le difficoltà e cogliere le possibilità del settore.
Un Nuovo Orizzonte per l’Agricoltura Europea: Tra Innovazione e Tradizione
Il dibattito sul futuro della PAC ci pone di fronte a una riflessione profonda sul ruolo dell’agricoltura nella nostra società. Come possiamo garantire un futuro prospero per gli agricoltori europei, preservando al contempo la salute del nostro pianeta? La risposta a questa domanda richiede un approccio olistico, che tenga conto delle specificità di ogni territorio e delle esigenze di ogni agricoltore.
Una nozione base di agricoltura, fondamentale in questo contesto, è la rotazione delle colture. Questa pratica, che consiste nell’alternare diverse colture sullo stesso terreno, contribuisce a migliorare la fertilità del suolo, ridurre la diffusione di parassiti e malattie, e aumentare la resilienza delle colture ai cambiamenti climatici.
A un livello più avanzato, l’agricoltura di precisione rappresenta una frontiera promettente. Grazie all’utilizzo di tecnologie avanzate come sensori, droni e sistemi di geolocalizzazione, è possibile monitorare in tempo reale le condizioni del suolo e delle colture, ottimizzando l’uso di risorse come acqua e fertilizzanti, e riducendo l’impatto ambientale dell’agricoltura.
In definitiva, il futuro dell’agricoltura europea dipenderà dalla nostra capacità di coniugare innovazione e tradizione, sostenibilità e produttività, in un equilibrio armonioso che garantisca un futuro prospero per gli agricoltori e per l’intero pianeta.
La PAC rimane uno strumento indispensabile per assicurare la resilienza e la sostenibilità della nostra agricoltura
*Alternativa:* La Politica Agricola Comune è ancora fondamentale per garantire la robustezza e l’ecosostenibilità del nostro sistema agricolo.