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- Gli agricoltori romagnoli hanno dovuto rimuovere oltre 300 ettari di grano a causa della marcita dei semi, a causa del maltempo prolungato nel finale del 2025.
 - Organizzazioni come Terremerse, Cac e Apofruit stanno monitorando la situazione e intervenendo con droni per la concimazione, un palliativo rispetto alla vastità del problema.
 - Piero Lucchi di Legacoop Romagna sottolinea che il negazionismo climatico è insostenibile, richiedendo interventi pubblici decisivi e un fondo nazionale ed europeo per il mutamento climatico.
 
Il maltempo prolungato che ha interessato la Romagna nel finale del 2025 sta comportando gravi problematiche per il comparto agricolo, già duramente danneggiato dalle inondazioni catastrofiche occorse nel 2023 e nel 2024. L’eccessiva umidità nei suoli, insieme all’impossibilità di accedere ai terreni per le abituali attività agricole, ha reso necessario l’adozione di tecnologie innovative come i droni impiegati nella fertilizzazione. Questi elementi rappresentano solo alcune manifestazioni tangibili di una crisi che richiede misure urgenti ed interventi ben pianificati a lungo termine.
Impatto sulle colture e sulle semine
Già si manifestano in modo chiaro le conseguenze derivate da questa situazione climatica sfavorevole. Gli agricoltori organizzati in cooperative hanno dovuto rimuovere oltre 300 ettari dedicati al grano a causa della marcita dei semi e della condizione critica delle radici per asfissia. L’intera pianificazione delle semine è stata sconvolta; ciò ha inciso pesantemente sulle sementi riguardanti sia i cereali che le foraggere. Ancora più grave è stato l’impatto sui trapianti primaverili delle colture cruciali come la bietola (sia quella comune che quella destinata alla produzione dei semi), cipolle, pomodori e coriandolo. Se il clima non torna a stabilizzarsi tempestivamente, le stime indicano che nel 2025 ampie aree agricole resteranno abbandonate al loro destino inutilizzate; tale scenario comporterebbe significative perdite economiche per l’intero comparto agricolo. In merito alla gravità della situazione sono state raccolte informazioni presso gli uffici locali di Legacoop Romagna provenienti principalmente dalle province ravennate e forlivese: si segnalano centinaia di ettari compromessi.
L’innovazione tecnologica come risposta all’emergenza
In risposta all’emergenza in corso, le organizzazioni tecniche come Terremerse, Cac, Apofruit e il gruppo delle Cooperative Agricole Braccianti hanno intrapreso iniziative atte al monitoraggio della situazione e all’intervento laddove necessario. L’adozione dei droni per effettuare la concimazione emerge quale strategia innovativa per affrontare le limitazioni derivanti dall’accesso ai terreni tramite modalità tradizionali. Tuttavia, è fondamentale sottolineare come tale approccio costituisca un semplice palliativo rispetto alla vastità del problema esistente. Le apprensioni crescono in considerazione delle condizioni climatiche caratterizzate da umidità elevata, temperature calde e precipitazioni frequenti; tali elementi infatti incentivano l’insorgenza di patologie vegetali oltre a infestazioni da parte di parassiti, compromettendo seriamente le azioni destinate al ripristino della fertilità agricola recentemente implementate sui fondi investiti nei mesi passati.

La necessità di un cambio di paradigma
 Piero  Lucchi,  presidente dell’associazione Legacoop Romagna, ha rimarcato l’evidenza secondo cui il negazionismo riguardante il  cambiamento  climatico, nonostante qualche resistenza ideologica persistente, non trova più giustificazione nei dati   empirici raccolti nel tempo.  È imprescindibile che le autorità pubbliche operino con  decisione e  programmazione lungimirante anziché limitarsi  a reazioni   immediate dettate dall’urgente quotidianità. Risulta imperativo instaurare un  vero sostegno ai produttori agricoli finalizzato al restauro e all'ottimizzazione  delle superfici coltivabili; oltre  a ciò è necessario  istituire un apposito fondo dedicato al mutamento climatico su scala nazionale ed europea in grado  di convogliare tutti gli investimenti richiesti  per  progetti efficaci  di scongiuramento delle problematiche  derivate dal  surriscaldamento  terrestre. Si deve escludere categoricamente ogni eventualità   che possa gravare sul già esiguo reddito degli agricoltori in relazione ai costi associati alla transizione ecologica.   
Verso un’agricoltura resiliente: Sfide e opportunità
 L’attuale crisi dell’agricoltura romagnola rappresenta  un segnale   preoccupante,  sollecitando una riflessione sul modello agricolo vigente. Si  rende  indispensabile  orientarsi verso investimenti  mirati nella  ricerca  scientifica e nello sviluppo  delle  tecniche agronomiche affinché si possano identificare varietà vegetali capaci  di resistere  sia alle   patologie sia ai fattori critici come lo stress idrico.  Inoltre, va  enfatizzata  l’importanza dell’adozione di pratiche agricole  sostenibili; tali metodologie devono mantenere  integre  le caratteristiche  del suolo ed  essere  concepite per minimizzare l’impatto ecologico complessivo della  produzione agricola. Infine,   la creazione di sistemi irrigui altamente efficienti  risulta fondamentale per  gestire  ottimamente l’acqua disponibile nel contesto attuale.
  Ciò premesso chiaramente spetta a tutti noi prendere coscienza  della portata della questione: potrebbe   sembrare distante dalla nostra quotidianità non essendo direttamente coinvolti nel settore  primario; tuttavia ciò che appare  evidente è come ogni alimento consumato provenga inevitabilmente  da queste terre lavorate con  fatica.  Un panorama segnato dall’allagamento  dei  terreni avrà   immediate  conseguenze sull’offerta alimentare  dando luogo a scarsità nei prodotti disponibili sul mercato locale con un netto incremento dei costi associati ad  esso.
In questo quadro complesso una nozione fondamentale nell’ambito agricolo va sottolineata: si tratta del principio legato al drenaggio. Un efficace sistema di drenaggio è essenziale per garantire che l’acqua superflua possa fluire via liberamente, evitando così la decomposizione delle radici vegetali.
Tuttavia, il solo approccio tradizionale al drenaggio non si rivela sufficiente. Le innovazioni nel campo dell’agricoltura contemporanea introducono strumenti avanzati come la sensoristica remota, la quale offre la possibilità di monitorare in modo tempestivo l’umidità del terreno ed effettuare interventi mirati sia nell’irrigazione sia nel drenaggio.
Dunque, quali azioni possono intraprendere i consumatori? La risposta risiede nell’informarsi adeguatamente, sostenere le imprese agricole locali impegnate in pratiche ecologicamente sostenibili e fare scelte ponderate durante l’acquisto degli alimenti. Infatti, il destino dell’agricoltura si trova anche nelle nostre mani.
- Pagina ufficiale di Legacoop Romagna, utile per approfondire le loro posizioni.
 - Dettagli sul progetto IMMAGO, esempio di innovazione applicata all'agricoltura di precisione.
 - Approfondimenti sulle sfide del settore ortofrutticolo direttamente da Legacoop Romagna.
 - Bando regionale per l'innovazione in agricoltura, utile per approfondire finanziamenti.
 








