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- Calo produzione nocciole: picchi di perdita tra il 60-70%.
- Programma di 8 mesi per formare agronomi e tecnici.
- Domande di adesione entro il 9 novembre 2025.
Il settore agricolo italiano si prepara a confrontarsi con le future problematiche tramite un’iniziativa tanto ambiziosa quanto rivoluzionaria: l’_Hazelnut Agronomy Program_. Questo progetto nasce dalla collaborazione tra la _Ferrero Hazelnut Company (HCo)_, l’ _European Institute of Innovation for Sustainability (Eiis)_, e il _Consiglio Nazionale dei Dottori Agronomi e Dottori Forestali (Conaf)_. Si tratta di un investimento cospicuo, centrato sulla preparazione degli esperti e sulla tutela dell’ambiente all’interno della filiera della nocciola in Italia.
Un’iniziativa strategica per il futuro della corilicoltura
In un’epoca segnata da una crescente preoccupazione per il settore della nocciola — duramente provato dai cambiamenti climatici assieme all’insorgere di nuove malattie delle piante — è nato questo programma. Recentemente si è notato un considerevole calo nella produzione nazionale di nocciole; in alcune aree queste perdite hanno raggiunto picchi rilevanti che variano tra il 60-70%. Tale diminuzione è dovuta a diversi fattori: estati roventi con temperature insolitamente elevate durante i mesi estivi; precipitazioni irregolari durante l’anno; malattie degli alberi che hanno peggiorato lo stato di salute dei frutteti dedicati alla coltivazione. A tal proposito, l’Hazelnut Agronomy Program si propone come una valida soluzione a lungo termine alle criticità esistenti offrendo gratuitamente un percorso formativo di alta qualità rivolto ad agronomi qualificati, tecnici del settore cooperativo e studenti universitari iscritti a corsi di scienze agrarie. L’obiettivo principale è quello di promuovere metodi agricoli all’avanguardia — flessibili e rispettosi dell’ambiente — in grado quindi di garantire la sostenibilità sotto i profili economico-sociali ed ambientali all’intera filiera corilicola.
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Un percorso formativo completo e innovativo
Questo progetto educativo ha una durata complessiva di otto mesi e offre un mix stimolante tra moduli online e incontri in presenza, distribuiti nelle regioni più importanti per la coltivazione delle nocciole in Italia. I partecipanti avranno l’opportunità di approfondire temi fondamentali come la gestione ecologica del suolo, le tecniche di irrigazione più efficaci, nonché i metodi integrati per la lotta contro malattie e parassiti, senza trascurare aspetti come il miglioramento delle varietà e le innovazioni nella potatura. Un elemento caratteristico è l’enfasi sulla collaborazione tra aziende private, enti pubblici e istituzioni accademiche: gli studenti saranno invitati ad avviare iniziative congiunte finalizzate alla scoperta di approcci innovativi per aumentare sia la resa che la qualità delle nocciole stesse, cercando al contempo di ridurre l’impatto ecologico associato ai metodi agronomici tradizionali. Le proposte più promettenti elaborate dai partecipanti avranno visibilità all’Hazelnut Summit: un evento chiave nel panorama nazionale incentrato sulle dinamiche del settore, previsto nella capitale italiana nel mese di giugno 2026.

Le voci dei protagonisti
L’Hazelnut Agronomy Program ha suscitato grande entusiasmo tra i protagonisti del settore corilicolo italiano. Marco Botta, General Manager di Ferrero Hazelnut Company, ha sottolineato come, “In questo momento particolarmente difficile, con questo programma vogliamo stimolare l’innovazione nella corilicoltura e rafforzare le competenze del tessuto territoriale.” Ha poi aggiunto che l’azienda “mantiene un fortissimo legame con la nocciola italiana e conferma il suo impegno per il territorio”. Carlo Alberto Pratesi, presidente di Eiis, ha definito il programma “un’opportunità straordinaria per i professionisti agricoli di misurarsi con sfide reali attraverso un percorso formativo innovativo che mantiene al centro la sostenibilità di lungo periodo”. Mauro Uniformi, Presidente di Conaf, ha evidenziato come sia “un’iniziativa quanto mai attuale per rafforzare le competenze degli agronomi in un settore storico e strategico per l’Italia”. Il termine per presentare le domande di adesione al programma scade il 9 novembre 2025, mentre si prevede che le attività comincino a _novembre_.
*Uniformi ha poi specificato che, tramite il riconoscimento di crediti formativi, il Conaf attribuisce importanza a questa iniziativa, riconoscendone il peso per lo sviluppo professionale e per la realizzazione di un sistema agricolo più solido e duraturo.
Verso un futuro sostenibile per la corilicoltura italiana
Il Hazelnut Agronomy Program* segna una tappa fondamentale verso lo sviluppo di un avvenire _sostenibile_ e proficuo per il panorama della corilicoltura italiana. Mediante iniziative formative, innovazioni tecnologiche e sinergie collaborative, questo progetto si prefigge l’obiettivo di incrementare _la resilienza del settore_, migliorando simultaneamente sia le caratteristiche qualitative che quantitative delle nocciole mentre si cerca di attenuare gli effetti negativi sull’ambiente causati dalle pratiche agricole tradizionali. È dunque da considerarsi come un investimento cruciale nel capitale umano oltre che nelle risorse naturali dell’Italia, promuovendo così una solida competizione per la filiera corilicola nei contesti internazionali.
Cari amici, occorre essere chiari: l’agricoltura è un’antica forma d’arte che richiede una continua interazione con il suolo. E proprio come ogni comunicazione efficace necessita d’ascolto attento e rispetto reciproco, così è fondamentale non sottovalutare il concetto basilare della _rotazione delle colture_. Variegare le specie coltivate su uno stesso terreno evita non solo il rischio d’esaurimento dei nutrienti ma anche diminuisce considerevolmente le probabilità d’insorgenza di malattie o infestazioni parassitarie. Si potrebbe dire che somiglia a dare respiro alla terra stessa, permettendole così una rigenerazione necessaria al ripristino del suo equilibrio intrinseco. L’agricoltura contemporanea deve andare oltre le semplici nozioni fondamentali; occorre proiettarsi verso il futuro, esplorando metodologie innovative ed accogliendo i progressi tecnologici. A tale riguardo, uno degli aspetti più promettenti è rappresentato dall’impiego di sensori e droni per il monitoraggio delle colture. Tali dispositivi offrono la possibilità di acquisire informazioni dettagliate circa le condizioni delle piante, il livello d’umidità nel terreno ed eventuali carenze idriche o nutritive. Questo approccio ci consente interventi rapidi e mirati, massimizzando l’efficienza nell’impiego delle risorse disponibili ed eliminando gli sprechi inutili.
Qual è la vostra opinione al riguardo? Siamo disposti ad affrontare la sfida proposta da un’agricoltura più sostenibile ed innovativa? Ci impegniamo a investire nella formazione professionale e nella ricerca scientifica affinché si possa garantire un avvenire florido per i nostri terreni agricoli e le comunità che vi vivono? La risposta risiede nelle nostre azioni.