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- Il parlamento europeo spinge per riformare i trattati dal 22 novembre 2023.
- Preoccupazioni per la polonia e lo stato di diritto dal 2017.
- Cop29 a baku dal 11 al 22 novembre 2024, azione climatica.
Riforme istituzionali tra allargamento e valori fondanti
Il panorama politico europeo è in fermento, segnato da una crescente necessità di adattamento istituzionale di fronte a sfide geopolitiche e interne. Al centro del dibattito si pone la risoluzione del Parlamento europeo del 22 novembre 2023, un’iniziativa ambiziosa volta a riformare organicamente i Trattati dell’Unione. Questa proposta, nata dalla volontà di rafforzare la capacità d’azione, la legittimità democratica e l’assunzione di responsabilità dell’Unione, si scontra con la complessità della procedura di revisione e con le diverse visioni degli Stati membri.
La risoluzione del Parlamento europeo, corredata da un articolato progetto di modifica, mira a incidere profondamente sull’assetto istituzionale dell’Unione, toccando i processi decisionali, le competenze delle istituzioni e i rapporti tra queste. Tra le motivazioni alla base di questa iniziativa, spicca la volontà di dare seguito agli esiti della Conferenza sul futuro dell’Europa (CoFE), conclusasi il 9 maggio 2022, i cui risultati richiedono una revisione formale dei Trattati per essere pienamente attuati. Tuttavia, il voto in plenaria ha rivelato una spaccatura all’interno del Parlamento stesso, con una maggioranza non schiacciante a sostegno della proposta. Questo dato, unito alla fredda accoglienza da parte del Consiglio, getta un’ombra sul futuro dell’iniziativa.
La condizionalità dello Stato di diritto e il PNR polacco
Un altro tema caldo che agita le acque europee è la questione dello Stato di diritto, in particolare in relazione alla Polonia. Il Parlamento europeo ha espresso forti preoccupazioni riguardo alle continue violazioni dei valori sanciti dall’articolo 2 del Trattato sull’Unione europea (TUE), tra cui l’indipendenza della magistratura e la libertà dei media. In questo contesto, si inserisce la discussione sull’approvazione del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) polacco, subordinata al rispetto dei criteri di valutazione previsti dal dispositivo per la ripresa e la resilienza e all’attuazione delle sentenze della Corte di giustizia dell’Unione europea e della Corte europea dei diritti dell’uomo.
Il Parlamento europeo ha incessantemente ribadito che le erogazioni di fondi comunitari non dovrebbero essere destinate a governi che contravvengono ai principi dello Stato di diritto, della democrazia e dei diritti inalienabili. Nello specifico, l’organo legislativo ha denunciato le azioni intraprese dalle autorità polacche, apertamente in conflitto con le direttive imposte dalla Commissione europea. Tra queste spicca la sospensione di giudici per aver applicato la normativa dell’UE e le decisioni delle corti europee. La situazione in Polonia, secondo il Parlamento, si è gravemente deteriorata da quando la Commissione ha attivato l’articolo 7, paragrafo 1, TUE nel dicembre 2017, mettendo a rischio gli interessi finanziari dell’Unione e la fiducia dei cittadini.

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Inclusione e lotta alle discriminazioni: l’impegno per le persone con disabilità
L’Unione Europea si impegna a proteggere i diritti delle persone con disabilità, promuovendo la loro piena ed effettiva partecipazione a tutti gli ambiti della vita e della società. Una risoluzione approvata dal Parlamento europeo ha evidenziato la cruciale necessità di condurre campagne di sensibilizzazione a ogni livello riguardo ai diritti delle persone con disabilità, con lo scopo di salvaguardarne la dignità e di incoraggiare una cooperazione produttiva tra gli Stati membri. Gli ambiti considerati prioritari includono l’assistenza sanitaria, l’educazione, l’accessibilità, l’occupazione e le condizioni lavorative, l’autonomia nella vita quotidiana e la protezione sociale.
Il Parlamento accoglie con favore il piano della Commissione di presentare una proposta per l’introduzione di una tessera europea di disabilità. Questo documento, riconosciuto universalmente in tutti gli Stati membri, è inteso a semplificare l’esercizio del diritto alla libera circolazione e a garantire un accesso agevolato ai servizi sanitari. Viene condannata qualsiasi forma di discriminazione nei confronti delle persone con disabilità, e vengono raccomandate politiche di istruzione inclusive, l’offerta di alloggi accessibili e il pieno accesso alla salute sessuale e riproduttiva.
COP29: Un’occasione per rilanciare l’azione climatica globale
La COP29, la conferenza delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici svoltasi a Baku (Azerbaigian) dal 11 al 22 novembre 2024, rappresenta un momento cruciale per rilanciare l’azione climatica globale. Il Parlamento europeo ha approvato una risoluzione che esorta tutti i paesi a concordare un nuovo traguardo finanziario congiunto per il periodo post-2025, destinato al sostegno delle iniziative sul clima, attingendo a fondi pubblici, privati e soluzioni innovative. I rappresentanti parlamentari insistono affinché tutte le principali economie, incluse quelle emergenti con elevati livelli di emissioni e un PIL consistente, contribuiscano finanziariamente in modo socialmente equo, e sollecitano l’UE a intensificare la sua diplomazia ambientale.
Secondo il Parlamento europeo, la COP29 ha il compito di lanciare un chiaro messaggio sull’eliminazione progressiva dei combustibili fossili e dei relativi sussidi, convogliando tali risorse verso le azioni per il clima. La conferenza rappresenta un’opportunità per accelerare la transizione verso un’economia a basse emissioni di carbonio e per garantire un futuro sostenibile per tutti.
Un Futuro Incerto: Navigare le Sfide dell’Unione Europea
Le sfide che l’Unione Europea si trova ad affrontare sono complesse e interconnesse. La riforma dei Trattati, la tutela dello Stato di diritto, l’inclusione delle persone con disabilità e la lotta ai cambiamenti climatici sono tutti tasselli di un mosaico che richiede una visione strategica e una forte volontà politica. Il futuro dell’Unione dipenderà dalla capacità dei suoi leader di trovare un equilibrio tra le diverse esigenze e di costruire un progetto comune che sia in grado di rispondere alle aspettative dei cittadini e di affrontare le sfide del mondo contemporaneo.
Amici lettori, in questo contesto di trasformazione, è fondamentale comprendere come l’agricoltura, pilastro della nostra società, possa contribuire a un futuro più sostenibile. Una nozione base da tenere a mente è l’importanza della rotazione delle colture, una pratica agricola che consiste nell’alternare diverse colture sullo stesso terreno, migliorando la fertilità del suolo e riducendo la necessità di fertilizzanti chimici. Questa tecnica, apparentemente semplice, ha un impatto significativo sulla salute del nostro pianeta.
Ma l’agricoltura moderna non si ferma qui. Tecniche avanzate come l’agricoltura di precisione, che utilizza sensori, droni e software per monitorare e ottimizzare le pratiche agricole, consentono di ridurre gli sprechi, aumentare la produttività e minimizzare l’impatto ambientale. Queste innovazioni, unite a una maggiore consapevolezza dei consumatori, possono trasformare il nostro sistema alimentare in un motore di sostenibilità e resilienza.
Riflettiamo, quindi, su come le nostre scelte quotidiane, dal cibo che mangiamo ai prodotti che acquistiamo, possano influenzare il futuro dell’agricoltura e, di conseguenza, il destino del nostro pianeta. Ogni piccolo gesto conta, e insieme possiamo costruire un futuro più verde e prospero per tutti.