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- Rinnovamento generazionale: solo il 6% dei terreni ai giovani entro 2040.
- Transizione verde: riconoscimenti fino a 200mila euro per l'iniziativa ecologica.
- Italia contraria al fondo unico: previsti oltre 31 miliardi di euro.
Il futuro del settore primario in Europa si trova a un punto di svolta cruciale, caratterizzato da una forte necessità di rinnovamento generazionale, rispetto per l’ambiente e stabilità economica. Il Consiglio Agrifish, incontratosi a Lussemburgo il 27 ottobre 2025, ha discusso queste complesse questioni, definendo strategie per la futura Politica Agricola Comune (PAC) e il supporto ai giovani agricoltori. La discussione ha evidenziato una diffusa concordanza sulla necessità di agire, ma anche notevoli opinioni divergenti su come e quali debbano essere le priorità.
La Commissione ha presentato, il 21 ottobre 2025, una strategia mirata al rinnovamento generazionale in agricoltura, che ha ricevuto un’accoglienza generalmente positiva. Questa strategia riconosce le difficoltà affrontate dai giovani agricoltori, come l’accesso alla terra, al credito e a un guadagno sicuro. L’austriaco Norbert Totschnig ha sottolineato che “senza giovani non c’è futuro per l’agricoltura europea“, evidenziando l’importanza di rispettare la sussidiarietà e le differenze territoriali nell’attuazione della strategia.
Tuttavia, non sono mancate le critiche. Slovacchia e Ungheria hanno espresso disaccordo per l’esclusione dei pensionati agricoli dai sussidi diretti, considerandola dannosa, e hanno manifestato dubbi sull’obiettivo di destinare il 6% dei terreni ai giovani entro il 2040, ritenendolo inattuabile. Il commissario all’Agricoltura Christophe Hansen ha difeso la strategia come “esistenziale per il futuro del settore e per la sicurezza alimentare dell’UE“, sottolineando l’importanza di accesso alla terra, sostegni mirati alla fase di avvio, strumenti digitali e collaborazione intergenerazionale.
La Transizione Verde: Incentivi vs. Obblighi
Riguardo al futuro “verde” della PAC dopo il 2027, Hansen ha riaffermato l’intenzione di spostare il focus dalle condizionalità agli incentivi, rendendo il sistema più semplice e adattabile alle specificità locali. La “farm stewardship initiative”, che prevede riconoscimenti fino a 200mila euro per la transizione ecologica, mira a promuovere pratiche sostenibili senza aggravare gli oneri burocratici.
Molti ministri hanno chiesto maggiore chiarezza, in particolare sul principio del Do No Significant Harm, che vincolerà gli investimenti agricoli. La difficoltà sta nel preservare un livello condiviso di obiettivi ambientali evitando al contempo disparità competitive; un bilanciamento che, a parere di Hansen, implica “un dialogo costante e flessibile con i Paesi membri“.
Diciassette Stati, con l’Austria in prima linea, hanno richiesto che le normative della PAC, attualmente suddivise in cinque regolamenti, siano consolidate in un unico documento legislativo. Per i firmatari, tale dispersione “rende complesso il negoziato e crea incertezza per gli agricoltori“. Totschnig ha avvertito che “la PAC non può essere smontata in sottosistemi separati, o rischiamo di indebolirne il ruolo di pilastro dell’integrazione europea“.

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Tensioni sui Fondi Europei e la Sovranità Alimentare
Nel corso del Consiglio Agrifish del 26 maggio 2025, l’Italia si è fatta portavoce di una coalizione di Paesi contrari all’idea di un fondo agricolo unico europeo, difendendo la distinzione tra FEAGA e FEASR come strumento per proteggere le peculiarità dei vari settori agricoli. Il Ministro Lollobrigida ha ribadito con fermezza la contrarietà dell’Italia a qualsiasi ipotesi di accorpamento: “Una nuova riforma strutturale significherebbe mettere a rischio la stabilità e la prevedibilità di cui il settore ha bisogno. Lavoriamo per rafforzare la PAC, non per snaturarla“.
Le associazioni agricole hanno espresso unanime consenso alla linea del Governo italiano. Coldiretti e Filiera Italia hanno sostenuto che l’introduzione di un fondo unico rappresenterebbe un grave errore strategico, sottraendo risorse all’agricoltura produttiva e mettendo a repentaglio la sicurezza alimentare, la sostenibilità e il reddito degli agricoltori.
Il 17 settembre 2025, la Commissione Europea ha delineato la ripartizione minima delle risorse nazionali destinate al sostegno del reddito nell’ambito della futura PAC post 2027. Per l’Italia sono previsti oltre 31 miliardi di euro. Tuttavia, il Parlamento Europeo ha respinto la proposta e ha chiesto più risorse.
Lollobrigida ha sollevato obiezioni alla proposta della Commissione anche riguardo alla semplificazione, affermando che: “Non c’è una diminuzione delle complicazioni sulla gestione degli interventi, anzi, probabilmente in alcuni ambiti accadrebbe addirittura il contrario“.
Verso un’Agricoltura Resiliente e Innovativa
Il Consiglio Agrifish ha evidenziato la necessità di una PAC che sia in grado di rispondere alle sfide del futuro, garantendo la sicurezza alimentare, la sostenibilità ambientale e la competitività del settore agricolo europeo. La transizione verde, il ricambio generazionale e la semplificazione amministrativa sono elementi chiave per raggiungere questo obiettivo.
Tuttavia, permangono divergenze significative sulle modalità e le priorità. La discussione sui fondi europei e sulla sovranità alimentare ha evidenziato la necessità di un approccio equilibrato, che tenga conto delle specificità dei diversi settori agricoli e delle esigenze dei singoli Stati membri.
La sfida per l’Europa è costruire una PAC che premi chi produce bene e responsabilmente, garantendo al contempo un reddito equo agli agricoltori e la tutela dell’ambiente. Solo così l’agricoltura europea potrà affrontare le sfide del futuro e continuare a svolgere un ruolo fondamentale nella società.
Oltre le Politiche: Coltivare il Futuro con Conoscenza e Passione
Amici lettori, dopo aver esplorato le complesse dinamiche politiche che plasmano l’agricoltura europea, vorrei condividere con voi una riflessione più intima e concreta. Sappiamo che la base di ogni coltivazione di successo risiede nella comprensione del terreno. Un concetto fondamentale è la rotazione delle colture. Questa pratica, apparentemente semplice, consiste nell’alternare diverse colture sullo stesso terreno in cicli programmati. Perché è così importante? Perché ogni pianta ha esigenze nutritive diverse e, alternandole, si evita l’impoverimento del suolo, si riduce la diffusione di parassiti e malattie e si migliora la struttura del terreno.
Ma l’agricoltura moderna va oltre. Un esempio di agricoltura avanzata è l’uso di sensori e droni per il monitoraggio delle colture. Questi strumenti permettono di raccogliere dati precisi sullo stato di salute delle piante, sull’umidità del suolo e sulla presenza di eventuali problemi. Grazie a queste informazioni, gli agricoltori possono intervenire in modo mirato, ottimizzando l’uso di acqua, fertilizzanti e pesticidi, riducendo così l’impatto ambientale e aumentando l’efficienza produttiva.
Vi invito a riflettere su come queste conoscenze, unite alla passione per la terra, possano contribuire a costruire un futuro agricolo più sostenibile e prospero. Non dimentichiamo che l’agricoltura è un’arte antica, ma che può e deve evolversi grazie all’innovazione e alla consapevolezza.
- Pagina del Consiglio UE sull'incontro Agrifish del 27-28 ottobre 2025.
- La strategia UE per il ricambio generazionale in agricoltura presentata dalla Commissione.
- Comunicato stampa della Commissione Europea sulla strategia per l'agricoltura e l'alimentazione.
- Approfondimenti sull'intervento del Ministro austriaco Totschnig in ambito agroalimentare.








