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- Il riso è l'alimento base per oltre 3,5 miliardi di persone.
- Nuovi geni identificati per riso resistente a siccità e salinità.
- Riso geneticamente modificato usa il 60% di acqua in meno.
La sfida climatica e il futuro del riso: una prospettiva globale
Oggi, 01/05/2025, alle ore 18:47, il mondo si trova di fronte a una sfida cruciale: garantire la sicurezza alimentare in un contesto di cambiamenti climatici sempre più pressanti. Il riso, alimento base per oltre 3,5 miliardi di persone, è al centro di questa sfida. La sua coltivazione, storicamente legata a metodi intensivi e dispendiosi in termini di risorse idriche, deve evolvere per affrontare siccità, salinità del suolo e temperature estreme. La ricerca scientifica, in questo scenario, gioca un ruolo fondamentale nell’individuare soluzioni innovative e sostenibili.
Un recente studio, pubblicato su Nature Genetics, ha identificato un insieme di geni chiave che consentono al riso di adattarsi a condizioni climatiche avverse. Questa scoperta, frutto della collaborazione tra l’Università di Scienza e Tecnologia King Abdullah (KAUST) in Arabia Saudita, l’Università di Wageningen nei Paesi Bassi e la Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa, apre nuove prospettive per l’agricoltura globale. Il team di ricerca, guidato da esperti come Rod Wing, Eric Schranz e Andrea Zuccolo, ha analizzato il patrimonio genetico delle specie selvatiche del riso, scoprendo un vasto repertorio di adattamenti a condizioni ambientali estreme.
La biodiversità come risorsa: i segreti genetici delle specie selvatiche
*p h La biodiversità come fonte di ricchezza: i codici nascosti nelle specie spontanee. h p La specie di riso coltivata, nel corso dei secoli, è stata oggetto di un’intensa opera di selezione da parte dei coltivatori, focalizzata sull’accrescimento della produttività e sull’incremento del valore nutrizionale.
Al contrario, le tipologie spontanee hanno mantenuto una vasta gamma di geni, un vero tesoro di adattamenti a condizioni ambientali ostili.
p p Grazie all’analisi del genoma di ultima generazione, è stato possibile individuare elementi genetici fondamentali presenti esclusivamente nelle varietà selvatiche di riso. Tali elementi conferiscono alla pianta una maggiore capacità di resistere a temperature elevate, a suoli con scarsità d’acqua e ad elevate concentrazioni saline.
Questi geni rappresentano la base di partenza ideale per lo sviluppo di nuove varietà di riso, più forti e idonee a prosperare anche in contesti ambientali estremi.
L’implementazione di questi risultati darà la possibilità a scienziati e agronomi di reintrodurre caratteristiche genetiche essenziali nel riso moderno, avvalendosi di tecniche di manipolazione genetica o tramite l’incrocio con specie selvatiche.
Un esempio concreto di questa strategia è rappresentato dalla varietà di riso “Jaspe”, sviluppata in Cile dall’ingegnera agronoma Karla Cordero. Questa nuova varietà, ottenuta dall’incrocio di semi cileni e russi, è più resistente alle condizioni estreme e permette di ridurre il consumo di acqua nella coltivazione del riso. La tecnica utilizzata, il Sistema di Riso Intensivo (SRI), mira a ridurre l’allagamento delle risaie, contribuendo a una produzione più sostenibile e rispettosa dell’ambiente.

Innovazione genetica e tecniche di coltivazione sostenibili: il futuro dell’agricoltura del riso
Presso l’Università di Sheffield, nel Regno Unito, è stato messo a punto un riso, modificato a livello genetico, che è in grado di sopportare la salinità dell’acqua e la carenza idrica.* Questo risultato è stato ottenuto riducendo il numero e il diametro degli stomi, le strutture attraverso cui le piante captano l’anidride carbonica e rilasciano l’umidità. Le piante ottenute richiedono il 60% in meno di acqua.
Un altro approccio innovativo è rappresentato dalla riproduzione per apomissia, una riproduzione asessuata nella quale ogni cellula dà origine a due cellule uguali (cloni). L’Università della California di Davis ha ottenuto un riso che si riproduce per apomissia, eliminando la necessità di ibridare i semi ogni anno. Questo approccio potrebbe rivoluzionare il sistema agricolo, consentendo ai piccoli coltivatori di conservare i semi di anno in anno, riducendo i costi e aumentando l’autonomia.
Il progetto NEURICE, finanziato dall’UE, ha sviluppato nuove varietà di riso caratterizzate da una tolleranza al sale più elevata, mediante selettocoltura rapida. Gli scienziati hanno introdotto un carattere di tolleranza al sale, detto Saltol, da una varietà indiana tradizionale di riso chiamata Pokkali, retroincrociandola con vari ceppi di riso europei. Questo approccio, non OGM, ha permesso di ottenere varietà di riso tolleranti al sale che mantengono le caratteristiche richieste per l’ambiente naturale regionale.
Verso un’agricoltura resiliente: un impegno collettivo per la sicurezza alimentare
La sfida di garantire la sicurezza alimentare in un contesto di cambiamenti climatici richiede un impegno collettivo da parte di scienziati, agricoltori, istituzioni e consumatori. La ricerca scientifica, l’innovazione tecnologica e le tecniche di coltivazione sostenibili sono strumenti fondamentali per affrontare questa sfida. La biodiversità, conservata nelle specie selvatiche, rappresenta una risorsa preziosa per l’innovazione agricola e la resilienza dei sistemi alimentari mondiali.
È fondamentale promuovere la ricerca e lo sviluppo di nuove varietà di riso adattabili a diverse condizioni climatiche, sostenere gli agricoltori nell’adozione di pratiche agricole sostenibili e sensibilizzare i consumatori sull’importanza di scelte alimentari consapevoli. Solo attraverso un impegno collettivo sarà possibile garantire un futuro sicuro e sostenibile per l’agricoltura del riso e per la sicurezza alimentare globale.
Un Futuro di Sostenibilità e Resilienza: Coltivare il Riso con Saggezza
In conclusione, le sfide che il cambiamento climatico pone all’agricoltura del riso sono immense, ma le soluzioni che la scienza e l’innovazione ci offrono sono altrettanto promettenti. Dalla genetica all’agronomia, dalla tecnologia alla consapevolezza, ogni passo avanti ci avvicina a un futuro in cui il riso, alimento vitale per miliardi di persone, possa essere coltivato in modo sostenibile e resiliente.
Amici, riflettiamo un attimo su quanto sia affascinante il mondo dell’agricoltura. Pensate che una nozione base, ma fondamentale, è che il riso, per crescere bene, ha bisogno di acqua, ma non solo! Ha bisogno anche di un terreno ben preparato, di nutrienti specifici e di tanta cura. E se andiamo un po’ più in profondità, scopriamo che l’agricoltura di precisione, con l’uso di sensori e droni, può aiutarci a monitorare le coltivazioni e a intervenire solo dove serve, ottimizzando l’uso delle risorse.
Ma la cosa più importante è che ognuno di noi può fare la sua parte, scegliendo prodotti locali e sostenibili, supportando gli agricoltori che si impegnano per un’agricoltura rispettosa dell’ambiente. Perché il futuro del riso, e dell’agricoltura in generale, è nelle nostre mani.