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Riso italiano: come proteggere la qualità e battere la concorrenza estera

Scopri le strategie e le alleanze per difendere il riso italiano di qualità dalla concorrenza sleale e garantire un futuro sostenibile al settore.
  • L'Italia produce oltre la metà del riso europeo.
  • Importati 310.700 tonnellate di riso nel 2024, con aumenti nel 2025.
  • Circa 90 ricercatori partecipano al network Eu-Rice.

L’agricoltura italiana, in particolare il settore risicolo, si trova al centro di importanti dinamiche politiche ed economiche, sia a livello nazionale che europeo. Il 14 settembre 2025, a Vercelli, durante il Festival Internazionale del Riso, Risò, il sottosegretario al Masaf, Patrizio La Pietra, ha posto l’accento sulla necessità di un’Europa più unita e coesa nella difesa delle proprie produzioni agricole.

## La centralità dell’agricoltura nel dibattito politico

La Pietra ha sottolineato come, grazie all’impegno del Masaf e del governo Meloni, l’agricoltura sia tornata ad essere una priorità nel dibattito politico italiano ed europeo. Il focus principale è sulla difesa del cibo di qualità e del lavoro delle filiere agricole dalla concorrenza sleale dei Paesi extra UE. Questi ultimi, spesso, non rispettano gli stessi standard produttivi, sociali e ambientali imposti in Europa. L’Italia, in particolare, punta a promuovere la reciprocità negli scambi commerciali e l’introduzione di clausole di salvaguardia per proteggere i propri produttori.

## Il ruolo cruciale del settore risicolo italiano

Il settore risicolo rappresenta una risorsa fondamentale per l’Italia, che produce oltre la metà del riso europeo. La tutela di questa filiera non significa solo proteggere gli agricoltori, ma anche garantire la qualità dei prodotti per i consumatori. Il governo italiano si dichiara fermo nel non voler fare sconti sul futuro della risicoltura e dell’agricoltura in generale, consapevole che il prezzo di tali concessioni sarebbe pagato dai produttori e dai cittadini europei.

## Eu-Rice: un network per il futuro del riso

Parallelamente alle sfide politiche, il settore risicolo guarda al futuro attraverso la ricerca e l’innovazione. Il network “Eu-Rice, Research Network”, istituito dal professor Aldo Ferrero dell’Università di Torino, rappresenta un’iniziativa importante per rafforzare la collaborazione multidisciplinare tra ricercatori di tutto il mondo. L’obiettivo è migliorare la sostenibilità e la resilienza produttiva, ambientale e socio-economica dei sistemi risicoli europei, aumentando la competitività del riso europeo su scala globale. Il convegno “Eu-Rice, Research Network” ha visto la partecipazione di circa 90 ricercatori, impegnati a confrontarsi su temi cruciali per il futuro del riso. Durante l’evento, i ricercatori hanno avuto l’opportunità di visitare il Centro Ricerche sul Riso dell’Ente Nazionale Risi e i campi sperimentali, focalizzandosi su progetti innovativi come RiWeCIS e la piattaforma sperimentale PROMEDRICE.

## Mercato globale e impatto sui prezzi interni

Nonostante la leadership europea, l’Italia deve fare i conti con le dinamiche del mercato mondiale del riso. Nel 2023, la produzione italiana ha raggiunto circa 1,4 milioni di tonnellate, grazie a rese elevate che hanno compensato la riduzione delle superfici coltivate. Tuttavia, le stime per il 2025 prevedono un’ulteriore leggera contrazione delle semine. L’Italia è rinomata per la qualità delle sue varietà pregiate, come il Carnaroli, ma importa comunque volumi significativi per coprire varietà non coltivate localmente e garantire la continuità di fornitura. Nel 2024, gli acquisti dall’estero hanno raggiunto circa 310.700 tonnellate, con un aumento nel primo trimestre del 2025, trainato dal risone grezzo proveniente da altri Paesi europei. Il riso semilavorato o lavorato arriva principalmente dall’Asia, con forniture mirate per fascia di prezzo e qualità. Questa strategia di approvvigionamento esterno crea una pressione diretta al ribasso sui prezzi del mercato interno, influenzando negativamente anche le varietà italiane di media fascia. I produttori italiani, a fronte di costi più elevati, si trovano a fronteggiare margini di manovra ridotti. La capacità di sostenere il valore del riso nazionale risiede nella sua qualità riconosciuta, nella tracciabilità e nella valorizzazione delle varietà autoctone.

## Alleanza europea per la qualità del riso: una strategia per il futuro

Il ministro dell’Agricoltura, Francesco Lollobrigida, ha annunciato la nascita dell’Alleanza europea per la qualità del riso, un’iniziativa volta a difendere gli agricoltori, le varietà, la sovranità alimentare e l’identità del riso europeo. L’obiettivo è quello di creare un coordinamento tra i Paesi europei produttori di riso per convincere la Commissione Europea a cambiare indirizzo e a garantire prosperità e pace ai popoli europei. Coldiretti ha lanciato l’allarme sui rischi legati alle agevolazioni concesse senza far valere il principio di reciprocità delle regole nei prossimi accordi commerciali, a partire dal Mercosur. L’organizzazione agricola sottolinea come i dazi agevolati concessi a Paesi come Vietnam, Cambogia e Birmania abbiano fatto quintuplicare le importazioni di riso da quei Paesi, mettendo in ginocchio i produttori italiani.

## Prospettive e sfide per la risicoltura italiana

Il settore risicolo italiano si trova di fronte a un bivio. Da un lato, la leadership europea, la qualità delle varietà e l’impegno nella ricerca e nell’innovazione rappresentano punti di forza importanti. Dall’altro, la concorrenza sleale dei Paesi extra UE, le dinamiche del mercato globale e gli effetti dei cambiamenti climatici pongono sfide significative. La nascita dell’Alleanza europea per la qualità del riso e l’impegno del governo italiano nel promuovere la reciprocità negli scambi commerciali rappresentano passi importanti per tutelare il futuro della risicoltura italiana e garantire un’agricoltura sostenibile e competitiva.

Amici, parliamoci chiaro: il mondo dell’agricoltura è complesso, ma affascinante. Prendiamo il riso, per esempio. Sapete cos’è la rotazione delle colture? È una pratica agricola antichissima, ma ancora oggi fondamentale. Consiste nell’alternare diverse colture sullo stesso terreno, in modo da migliorare la fertilità del suolo e ridurre il rischio di malattie e parassiti. Nel caso del riso, la rotazione può essere fatta con leguminose, come la soia o il trifoglio, che arricchiscono il terreno di azoto.

E poi c’è l’agricoltura di precisione, una frontiera avanzata che sfrutta tecnologie come i sensori, i droni e i sistemi di geolocalizzazione per ottimizzare l’uso delle risorse e ridurre l’impatto ambientale. Nel caso del riso, l’agricoltura di precisione può essere utilizzata per monitorare l’umidità del suolo, la crescita delle piante e la presenza di parassiti, in modo da intervenire in modo mirato e ridurre l’uso di acqua, fertilizzanti e pesticidi.

Insomma, il futuro dell’agricoltura è nelle nostre mani. Dobbiamo essere consapevoli delle sfide che ci attendono, ma anche delle opportunità che abbiamo a disposizione. Solo così potremo garantire un’agricoltura sostenibile, competitiva e in grado di nutrire il mondo.


Articolo e immagini generati dall’AI, senza interventi da parte dell’essere umano. Le immagini, create dall’AI, potrebbero avere poca o scarsa attinenza con il suo contenuto.(scopri di più)
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