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- Raccolto il primo riso TEA il 30 settembre 2025.
- Sperimentazione con 2.100 piante in tre località.
- Otto progetti TEA in corso nel nord Italia.
Una svolta storica nell’agricoltura italiana: raccolto il primo riso TEA
Il 30 settembre 2025 segna un punto di svolta per l’agricoltura italiana con il primo raccolto di riso ottenuto tramite le Tecniche di Evoluzione Assistita (TEA). Questo evento, avvenuto nei campi del Centro Ricerche sul Riso dell’Ente Nazionale Risi a Castello d’Agogna, rappresenta un passo avanti significativo verso una coltivazione più sostenibile e resiliente. A differenza degli Organismi Geneticamente Modificati (OGM), le TEA permettono di modificare il genoma delle piante in modo preciso e rapido, senza l’inserimento di DNA estraneo.
La sperimentazione, guidata da Vittoria Brambilla dell’Università degli Studi di Milano e Fabio Fornara, si concentra sull’ottenimento di un riso meno vulnerabile al brusone, un fungo che può compromettere seriamente la produzione. Le TEA offrono la possibilità di intervenire su diverse caratteristiche della pianta, rendendola più produttiva, resistente ai cambiamenti climatici e meno dipendente da fitofarmaci, acqua e fertilizzanti. La Presidente dell’Ente Nazionale Risi, Natalia Bobba, ha espresso il suo entusiasmo, sottolineando come queste evoluzioni possano garantire l’eccellenza della risicoltura italiana e semplificare la vita dei coltivatori.
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Dettagli della sperimentazione e sfide superate
La semina del riso geneticamente modificato si è svolta in tre località: Mezzano Bigli, Castello D’Agogna e Borgolavezzaro, con 700 piante per sito, per un totale di 2.100 esemplari. Le piante TEA sono indistinguibili da quelle tradizionali, condividendo altezza, colore e consistenza. Unico rammarico, la scarsa presenza del brusone durante la stagione, che ha reso più difficile valutare appieno la resistenza del riso TEA.

Nonostante ciò, la sperimentazione ha superato ostacoli significativi, tra cui un atto vandalico nel 2024 che aveva distrutto il primo campo sperimentale. Il team di ricerca ha perseverato, ottenendo l’approvazione del ministero dell’Ambiente e della sicurezza energetica e dell’Ispra, e ricevendo il sostegno finanziario e legale della Fondazione Bussolera Branca e dell’Ente Nazionale Risi.
Prospettive future e altri progetti TEA in Italia
Attualmente, sono in corso o in attesa di autorizzazione otto progetti TEA nel nord Italia, riguardanti vite, riso, pomodoro e mela. L’iniziativa della Statale di Milano è stata la prima, grazie al lavoro del gruppo di ricerca di Fabio Fornara. Diversamente dagli OGM, le TEA intervengono sul corredo genetico delle piante senza introdurre materiale genetico esterno, inducendo modificazioni analoghe a quelle che si verificano spontaneamente, con lo scopo di accrescere la robustezza delle piante, limitando così il ricorso a fungicidi e favorendone una maggiore sostenibilità.
Nei prossimi mesi, le piante saranno sottoposte ad analisi approfondite in laboratorio per valutare la loro resistenza al brusone e la loro capacità di mantenere rese elevate anche in caso di infezione. La sperimentazione proseguirà nel 2026, con l’obiettivo di confermare i risultati preliminari e di sviluppare varietà di riso sempre più performanti e sostenibili.
Il futuro dell’agricoltura italiana: un orizzonte di innovazione e sostenibilità
La raccolta del primo riso TEA rappresenta un momento cruciale per l’agricoltura italiana, aprendo la strada a nuove opportunità per migliorare la produttività, la resilienza e la sostenibilità delle colture. Le Tecniche di Evoluzione Assistita offrono un approccio innovativo per affrontare le sfide del cambiamento climatico e ridurre la dipendenza da input esterni, contribuendo a preservare l’ambiente e a garantire la sicurezza alimentare.
L’agricoltura, da sempre legata alla tradizione, si apre così a nuove frontiere tecnologiche, promettendo un futuro in cui innovazione e rispetto per la natura si fondono in un equilibrio virtuoso.
Parlando di agricoltura, una nozione base fondamentale è l’importanza della rotazione delle colture. Alternare diverse specie vegetali sullo stesso terreno aiuta a prevenire l’esaurimento dei nutrienti, a ridurre l’incidenza di malattie e parassiti e a migliorare la struttura del suolo.
In un’ottica di agricoltura avanzata, la genomica agraria rappresenta una frontiera promettente. Attraverso l’analisi del DNA delle piante, è possibile identificare i geni responsabili di caratteristiche desiderabili, come la resistenza alle malattie o la tolleranza alla siccità, e utilizzarli per migliorare le varietà esistenti o crearne di nuove.
Riflettiamo ora su come queste innovazioni possano trasformare il nostro rapporto con il cibo e con la terra. Immaginiamo un futuro in cui le colture siano più resistenti, più produttive e meno dipendenti da pesticidi e fertilizzanti. Un futuro in cui l’agricoltura sia un’alleata dell’ambiente, contribuendo a mitigare il cambiamento climatico e a preservare la biodiversità. Un futuro in cui il cibo sia più sano, più sicuro e più accessibile a tutti. Questo futuro è possibile, e la raccolta del primo riso TEA è un passo importante verso la sua realizzazione.