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- Riduzione del 73% nell'uso di fitofarmaci grazie all'IA.
- Apertura/chiusura erogatori in un decimo di secondo: precisione massima.
- L'OIV interessata all'atomizzatore intelligente.
L’innovazione tecnologica sta ridefinendo i confini dell’agricoltura, in particolare nel settore vitivinicolo, aprendo nuove prospettive per la sostenibilità e l’efficienza. Due recenti eventi, uno focalizzato sull’applicazione dell’intelligenza artificiale per la riduzione dei fitofarmaci e l’altro dedicato a una giornata di studi sull’IA e il futuro del vino, evidenziano come la tecnologia stia diventando un pilastro fondamentale per il settore.
Riduzione dei fitofarmaci grazie all’Intelligenza Artificiale
Un’azienda agricola piemontese, l’Azienda Agricola Luca Ferraris, sta sperimentando un nuovo atomizzatore che promette di ridurre drasticamente l’uso di prodotti fitosanitari nei vigneti. Questo dispositivo, guidato dall’intelligenza artificiale, è progettato per erogare i prodotti chimici solo quando strettamente necessario, ottimizzando l’intervento e minimizzando l’impatto ambientale. L’OIV (Organisation Internationale de la Vigne et du Vin) ha già espresso interesse per questa tecnologia, richiedendo approfondimenti tecnici.
L’atomizzatore intelligente, sviluppato da Tecnovict e realizzato da Dragone, è in grado di ridurre fino al 73% l’impiego di fitofarmaci. Il progetto è finanziato dal Consorzio Barbera d’Asti e Vini del Monferrato e realizzato in collaborazione con l’Università di Torino. Secondo Luca Ferraris, l’atomizzatore analizza in tempo reale la densità della vegetazione tramite sensori avanzati e un sistema di interpretazione delle immagini, regolando automaticamente l’erogazione dei trattamenti. Con una reattività sorprendente, le aperture e chiusure degli erogatori avvengono in un decimo di secondo, garantendo un’applicazione estremamente precisa.

Claudio Boeri, titolare della Dragone, sottolinea che le ridotte dimensioni dell’atomizzatore consentono di lavorare anche nei vigneti di Langhe e Monferrato, dove gli spazi sono spesso limitati. Vitaliano Maccario, presidente del Consorzio Barbera d’Asti e Vini del Monferrato, ha messo in risalto come questa iniziativa sia perfettamente in linea con gli obiettivi strategici orientati alla ricerca di soluzioni innovative per un’agricoltura più sostenibile.
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Intelligenza Artificiale e il Futuro del Vino: Un Confronto ad Artimino
Nella suggestiva cornice della Villa medicea La Ferdinanda di Artimino (Prato), sito riconosciuto dall’Unesco, si è svolto il simposio intitolato “Il vino alla svolta tecno-culturale: nuove intelligenze, nuovi saperi, nuove competenze per nuovi consumatori”, organizzato dalla Fondazione Giuseppe Olmo. L’evento ha rappresentato un’occasione di confronto approfondito sull’impatto dell’intelligenza artificiale e delle tecnologie emergenti nel campo della viticoltura, dell’enologia e della cultura del vino.
L’incontro ha riunito un parterre di esperti, tra cui accademici, ricercatori, professionisti del settore vinicolo e rappresentanti istituzionali, che hanno analizzato le profonde trasformazioni in atto nel mondo del vino da molteplici prospettive: quella scientifica, quella dell’innovazione tecnologica, quella della comunicazione e quella delle scienze sociali. La sessione mattutina si è concentrata sulle novità scientifiche e tecnologiche in viticoltura ed enologia, con interventi di Attilio Scienza, Professore emerito dell’Università di Milano, Luca Toninato, specialista in viticoltura di precisione e tecnologie satellitari, Guido Di Fraia, docente IULM e conoscitore dell’IA applicata all’ambito aziendale, e Franco Achilli, architetto e docente di visual identity.
Nel pomeriggio, il dibattito si è spostato sui temi della comunicazione, del marketing e dei mutati scenari di consumo, con analisi di Alberto Mattiacci, ordinario di Marketing alla Sapienza, Vincenzo Russo, esperto di neuromarketing, Gabriele Gorelli MW, primo italiano ad ottenere il prestigioso titolo di Master of Wine, e Vanni Codeluppi, sociologo specializzato in dinamiche di consumo. Il riassunto finale dei lavori è stato curato da Vincenzo Ercolino, che coordina la Fondazione Giuseppe Olmo.
Implicazioni e Prospettive Future
L’adozione di tecnologie avanzate come l’atomizzatore intelligente e l’esplorazione dell’intelligenza artificiale nel settore vitivinicolo rappresentano un cambio di paradigma. La possibilità di ridurre drasticamente l’uso di fitofarmaci non solo beneficia l’ambiente, ma può anche migliorare la qualità del vino e la salute dei consumatori. Allo stesso tempo, l’IA può ottimizzare i processi produttivi, dalla gestione del vigneto alla commercializzazione del prodotto, rendendo l’intera filiera più efficiente e competitiva.
La giornata di studi ad Artimino ha evidenziato come l’innovazione tecnologica debba essere accompagnata da una riflessione culturale e sociale. Comprendere i nuovi scenari di consumo, le dinamiche del marketing digitale e il ruolo delle neuroscienze nel comportamento d’acquisto è fondamentale per affrontare le sfide del mercato globale e per valorizzare il patrimonio vitivinicolo italiano.
Verso un’Agricoltura Vitivinicola Sostenibile e Innovativa
L’agricoltura vitivinicola si trova di fronte a un bivio: da un lato, la necessità di preservare l’ambiente e la salute umana; dall’altro, l’opportunità di sfruttare le potenzialità offerte dalle nuove tecnologie. L’integrazione dell’intelligenza artificiale, della viticoltura di precisione e delle strategie di marketing digitale può portare a un’agricoltura più sostenibile, efficiente e competitiva. È fondamentale che i produttori, i ricercatori e le istituzioni collaborino per sviluppare soluzioni innovative che rispondano alle esigenze del settore e che promuovano un modello di sviluppo sostenibile.
Amici lettori, riflettiamo un attimo su quanto la tecnologia stia cambiando il nostro approccio all’agricoltura. Una nozione base, ma fondamentale, è che la gestione integrata dei parassiti (IPM) è un approccio che mira a minimizzare l’uso di pesticidi, privilegiando metodi naturali e biologici. L’atomizzatore intelligente rappresenta un’evoluzione di questo concetto, portando la precisione a un livello superiore.
E se volessimo spingerci oltre? Pensiamo all’agricoltura rigenerativa, un approccio avanzato che mira a ripristinare la salute del suolo, aumentare la biodiversità e sequestrare il carbonio. L’IA potrebbe giocare un ruolo cruciale in questo contesto, analizzando i dati del suolo, monitorando la crescita delle piante e ottimizzando le pratiche agricole per massimizzare i benefici ambientali.
Quindi, vi invito a riflettere: come possiamo integrare queste nuove tecnologie con le pratiche agricole tradizionali per creare un futuro più sostenibile e prospero per il settore vitivinicolo? La risposta è nelle nostre mani, e dipende dalla nostra capacità di abbracciare l’innovazione con consapevolezza e responsabilità.