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Scopri come l’alto adige rivoluziona l’agricoltura con l’agritech

L'articolo esplora come l'Alto Adige sta diventando un modello per l'agricoltura sostenibile in Europa, integrando tecnologie avanzate come robotica e sensoristica per migliorare la produttività e ridurre l'impatto ambientale.
  • Oltre 58.000 imprese attive in Alto Adige nel settore agricolo.
  • Il progetto Instinct ha un finanziamento di quasi 930.000 euro.
  • Lido ospita 14 diversi sistemi implementati da istituti di ricerca.

L’Alto Adige si sta rapidamente trasformando in un vero e proprio laboratorio a cielo aperto per l’agricoltura del futuro. In questa regione, caratterizzata da una forte tradizione agricola, si stanno sperimentando soluzioni tecnologiche all’avanguardia per rendere il settore più sostenibile, efficiente e redditizio. L’innovazione si estende dalla sensoristica climatica all’impiego di droni, dall’intelligenza artificiale alle piattaforme di gestione dati, fino ai più sofisticati sistemi di monitoraggio. Queste tecnologie non solo accrescono la produttività delle colture, ma contemporaneamente diminuiscono il consumo idrico e valorizzano l’unicità dei prodotti tipici.

La provincia di Bolzano, con le sue oltre 58.000 imprese attive e un export che supera i 7 miliardi di euro, offre un terreno fertile per l’agritech. Le linee guida provinciali per il settore agricolo e la “Smart Specialisation Strategy” riconoscono l’agritech come un’area di sviluppo prioritaria, sostenendo progetti che integrano progresso tecnologico, salvaguardia dell’ecosistema e benefici per la comunità. Da questa reciproca influenza scaturiscono collaborazioni tra pubblico e privato e reti di ricerca che elevano l’Alto Adige a modello di riferimento per la sostenibilità agricola in Europa.

Un esempio emblematico di questa trasformazione è il progetto Instinct, un’iniziativa che coinvolge importanti istituzioni scientifiche del territorio con l’obiettivo di minimizzare l’uso di insetticidi chimici. Sostenuto dal programma FESR–EFRE Cohesion Italy 2021–2027 Alto Adige/Südtirol e cofinanziato dall’Unione Europea, il progetto, iniziato a gennaio 2024 e con una scadenza prevista a dicembre 2026, dispone di un finanziamento di quasi 930.000 euro. Il Centro di Sperimentazione Laimburg, nel ruolo di guida e coordinatore, collabora con Eurac Research, la Libera Università di Bolzano e Fos, un gruppo specializzato in ingegneria e trasferimento tecnologico.

L’Innovazione Digitale al Servizio della Frutticoltura e Viticoltura

Elias Holzknecht, originario della Val Pusteria, incarna la passione per l’agricoltura, i sensori e i robot. Il suo lavoro di ricerca scientifica si concentra sulla digitalizzazione dei meleti e dei vigneti, con progetti di ricerca internazionali volti a studiare il miglioramento genetico del melo e la scansione delle caratteristiche esterne degli alberi tramite sistemi avanzati di telecamere. Holzknecht ha contribuito alla nascita di Lido, il “Laimburg Integrated Digital Orchard”, il primo laboratorio digitale campestre dell’Alto Adige interamente dedicato alla frutticoltura e viticoltura. Questa struttura è accessibile ai team di ricerca del Centro e a soggetti esterni per la sperimentazione e la validazione di nuove tecnologie digitali, sensori e robot. Attualmente, Lido ospita 14 diversi sistemi implementati da istituti di ricerca, imprese e startup, sia a livello locale che nazionale e internazionale.
Holzknecht sottolinea come l’agricoltura, rispetto ad altri settori come l’industria, abbia ancora ampi margini di miglioramento nella digitalizzazione. Molte startup vedono un grande potenziale in questo settore, in particolare nelle tecnologie come il riconoscimento intelligente delle immagini e la trasmissione dei dati. In Alto Adige, diverse nuove imprese si occupano di sistemi di irrigazione intelligenti, di diagnosi precoce delle malattie delle piante, dell’impiego di droni e della raccolta meccanizzata tramite robot.

Attualmente, Holzknecht è impegnato in progetti dedicati al miglioramento genetico del melo, come AppleBiome, una collaborazione internazionale che analizza una collezione di 600 genotipi di melo per studiare il microbioma e l’interazione tra genetica e ambiente, al fine di ottenere varietà più resilienti. Un altro progetto, Phenet, utilizza un sistema di telecamere e sensori per misurare vari parametri degli alberi di melo, facilitando la selezione di nuove varietà, la valutazione precoce della resa e l’ottimizzazione delle attività agronomiche.

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  • 🌱 Che bello vedere l'Alto Adige all'avanguardia nell'agritech......
  • 🤔 L'agritech è promettente, ma non dimentichiamo i piccoli agricoltori......
  • 🤖 I robot agricoli risolveranno i problemi o creeranno nuove sfide...?...

RoboAlpin: L’Automazione al Servizio dell’Agricoltura di Montagna

L’agricoltura di montagna, cruciale per l’economia alpina, rappresenta un’attività estremamente gravosa e pericolosa, che ha spesso condotto all’abbandono di numerose coltivazioni. In tale scenario, RoboAlpin, una startup fondata a Brunico nel 2023, si propone di rendere più sicure ed efficienti le mansioni degli agricoltori montani. Il bacino di utenza individuato è l’intera area alpina, con un potenziale di 250.000 clienti.

RoboAlpin ha progettato un veicolo robotico elettrico idoneo alla coltivazione anche dei terreni più scoscesi. Equipaggiato con sensori smart e un sofisticato sistema di navigazione, il robot può operare in completa autonomia. La sua architettura modulare consente l’impiego di diverse attrezzature per il taglio dell’erba, la movimentazione e la rastrellatura del fieno, mantenendo l’agricoltore sempre in grado di intervenire e supervisionare le operazioni. Inoltre, il robot è in grado di raccogliere dati rilevanti, come quelli relativi alla qualità dell’aria, all’umidità del suolo e alla biodiversità, con l’obiettivo di raggiungere la piena automazione dei lavori nei campi alpini.

RoboAlpin sarà immesso sul mercato nel corso del prossimo anno e aprirà la strada ad altri robot pronti a operare in frutteti, uliveti o vigneti. Questo progetto si affianca ad altre iniziative di supporto all’agricoltura in condizioni estreme in Alto Adige, come la Geier GmbH, un’azienda fondata più di 30 anni fa a Merlengo che produce mezzi agricoli cingolati adatti per pendii estremamente ripidi o terreni difficili da raggiungere. La Geier Gmbh, con i suoi 40 dipendenti, produce 100 veicoli cingolati all’anno di 12 diversi modelli e 300 diverse attrezzature.

Verso un Futuro Agricolo Sostenibile e Tecnologicamente Avanzato

L’agricoltura in Alto Adige sta vivendo una trasformazione epocale, guidata dall’innovazione tecnologica e dalla crescente consapevolezza della necessità di pratiche agricole sostenibili. Progetti come Instinct, startup come Plantvoice e RoboAlpin, e figure come Elias Holzknecht, dimostrano come la combinazione di ricerca scientifica, spirito imprenditoriale e attenzione all’ambiente possa portare a risultati concreti e duraturi. L’Alto Adige si conferma un modello da seguire per un’agricoltura del futuro, capace di coniugare tradizione e innovazione, produttività e sostenibilità.

Amici, parliamoci chiaro: l’innovazione in agricoltura non è solo una questione di macchinari sofisticati o sensori all’avanguardia. È un cambio di mentalità, un modo nuovo di guardare alla terra e ai suoi frutti. Pensate alla concimazione: un tempo si spargeva il fertilizzante a pioggia, senza sapere realmente quali fossero le esigenze specifiche del terreno. Oggi, grazie ai sensori e all’analisi dei dati, possiamo nutrire le piante in modo mirato, evitando sprechi e riducendo l’impatto ambientale.

E se volessimo spingerci ancora più in là? Immaginate di utilizzare droni per monitorare lo stato di salute delle piante, individuando precocemente eventuali malattie o carenze nutritive. Oppure, di impiegare robot per la raccolta della frutta, riducendo la dipendenza dalla manodopera e migliorando l’efficienza del processo. Le possibilità sono infinite, e l’Alto Adige ci sta dimostrando che il futuro dell’agricoltura è già qui, a portata di mano.

Ma attenzione, non dimentichiamoci mai che la tecnologia deve essere al servizio dell’uomo e dell’ambiente, non il contrario. Dobbiamo essere consapevoli dei rischi e delle sfide che l’innovazione comporta, e lavorare per garantire che i benefici siano condivisi da tutti, dai grandi produttori ai piccoli agricoltori di montagna. Solo così potremo costruire un futuro agricolo veramente sostenibile e prospero. *Correzioni:

La politica agricola regionale e la strategia di specializzazione intelligente definiscono l’agritech come elemento cardine per la crescita, incoraggiando azioni che fondono innovazione, rispetto per l’ambiente e utilità sociale.

* Non solo, il robot è predisposto per la raccolta di informazioni cruciali, come la purezza dell’aria, il livello di idratazione del terreno e la ricchezza della vita naturale presente, con l’ambizione di rendere totalmente autonomo il lavoro nei campi d’alta quota.


Articolo e immagini generati dall’AI, senza interventi da parte dell’essere umano. Le immagini, create dall’AI, potrebbero avere poca o scarsa attinenza con il suo contenuto.(scopri di più)
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