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- Il progetto 'Spia' potrebbe generare un valore economico di circa 81 milioni di euro dai sottoprodotti agricoli.
- La Regione Basilicata ha impegnato 131 milioni di euro attraverso fondi del Programma di Sviluppo Rurale e CSR per sostenere l'agricoltura locale.
- Per la prima volta, le richieste degli agricoltori lucani per misure ambientali sono state finanziate interamente, con un incremento dell'export agroalimentare del 34%.
La Basilicata si trova al centro di un’importante iniziativa che mira a trasformare gli scarti agricoli in una risorsa economica significativa. Il progetto “Spia“, dedicato alla valorizzazione dei sottoprodotti dell’industria agroalimentare, ha rivelato che la filiera degli scarti agricoli potrebbe generare un valore economico di circa 81 milioni di euro. Questo progetto coinvolge l’Università degli Studi della Basilicata, il Crea, il Cnr, la Regione e diverse aziende locali, focalizzandosi sui sottoprodotti delle filiere cerealicola, olivicola e vitivinicola. L’iniziativa sarà presentata a Venosa il 29 ottobre, con la partecipazione di esperti e rappresentanti istituzionali.
Il progetto ha portato all’ideazione di una mappa dettagliata degli scarti agroalimentari della zona lucana, un archivio georeferenziato che migliora la logistica per la gestione e il riutilizzo, identificando le aree con il massimo potenziale energetico. La trasformazione dei sottoprodotti del settore olivicolo, tra cui foglie e acque di vegetazione, si fonda sulle loro caratteristiche antiossidanti, mentre i resti provenienti dalla produzione di vino possono essere convertiti in sorgenti naturali di antiossidanti. Inoltre, è stata sviluppata una procedura ecosostenibile per il trattamento delle acque di vegetazione dell’olio di oliva utilizzando sottoprodotti cerealicoli.
Fondi Europei per lo Sviluppo Agricolo in Basilicata
La Regione Basilicata ha impegnato 131 milioni di euro a favore del settore agricolo locale, utilizzando fondi del Programma di Sviluppo Rurale 2014-2022 e del Complemento di Sviluppo Rurale 2023-2027. L’assessore alle Politiche Agricole, Alessandro Galella, ha illustrato le misure adottate, sottolineando l’importanza di accelerare le procedure di impegno e spesa delle risorse residue. L’obiettivo è garantire continuità finanziaria alle imprese che operano nel biologico, attivando interventi previsti dal CSR 2023-2027.
L’export agroalimentare è cresciuto del 34%, e per la prima volta sono state finanziate interamente le richieste degli agricoltori lucani per misure a forte impatto ambientale. Tra i bandi emanati, il programma “Leader” assegna 26 milioni di euro ai cinque Gruppi di Azione Locale della Basilicata, favorendo la vitalità delle zone rurali e contrastando lo spopolamento e il degrado ambientale.
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Innovazione e Sostenibilità nel Settore Agricolo
Il progetto “Spia” non solo mira a trasformare gli scarti agricoli in risorse economiche, ma promuove anche l’innovazione e la sostenibilità nel settore. Le imprese partecipanti hanno adottato tecnologie avanzate come algoritmi previsionali e carte di prescrizione per minimizzare gli sprechi direttamente sul campo. Inoltre, il ricorso innovativo agli scarti per la bioconversione, mediante l’allevamento del insetto Hermetia illucens, permette la trasformazione dei residui organici in farine proteiche utilizzate per mangimi e ammendanti agricoli.
Queste iniziative rappresentano un punto di partenza importante per ulteriori ricerche e sviluppi nel settore agroalimentare lucano, aprendo nuove opportunità per la crescita economica e la sostenibilità ambientale.
Un Futuro Sostenibile per l’Agricoltura Lucana
La Basilicata sta compiendo passi significativi verso un futuro agricolo più sostenibile e innovativo. La valorizzazione degli scarti agricoli e l’implementazione di fondi europei rappresentano un’opportunità unica per rilanciare l’economia locale e promuovere pratiche agricole rispettose dell’ambiente. La collaborazione tra istituzioni, aziende e comunità locali è fondamentale per raggiungere questi obiettivi ambiziosi.
In agricoltura, una nozione di base correlata al tema è l’importanza della rotazione delle colture, una pratica che aiuta a mantenere la fertilità del suolo e a ridurre la diffusione di parassiti e malattie. In un contesto più avanzato, l’adozione di tecnologie di precisione può ottimizzare l’uso delle risorse, migliorando l’efficienza produttiva e riducendo l’impatto ambientale. Riflettendo su queste pratiche, è chiaro che l’innovazione e la sostenibilità devono andare di pari passo per garantire un futuro prospero e resiliente per l’agricoltura lucana.