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- L'Abruzzo supporta le aree montane con un compenso annuo per ettaro (SAU).
- La Sicilia investe oltre 49 milioni di euro per le aziende agricole.
- Finanziamenti in crescita del 30,5% nel settore agricolo nel 2025.
L’agricoltura italiana è giunta a un punto di svolta fondamentale, segnato da problemi globali e dalla necessità di salvaguardare la sua specificità territoriale. In questo scenario, due regioni, Abruzzo e Sicilia, si distinguono per la loro dedizione a supportare le proprie aziende agricole, in particolare quelle che operano in aree disagiate.
Sostegno alle aree montane: l’iniziativa abruzzese
La Regione Abruzzo ha recentemente pubblicato un bando, denominato Intervento SRB01 – “Sostegno zone con svantaggi naturali montagna”, con l’obiettivo di preservare l’attività agricola e zootecnica nelle aree montane. Il programma offre un compenso monetario annuo per ogni ettaro di terreno agricolo impiegato (SAU), con lo scopo di mitigare le difficoltà che agricoltori e allevatori incontrano in queste aree, a differenza di quelle prive di condizionamenti naturali.
L’indennità mira a compensare il mancato guadagno e i costi aggiuntivi sostenuti dalle aziende agricole, contribuendo a contrastare l’abbandono del territorio e a preservare i servizi ecosistemici. Le domande di sostegno dovranno essere presentate telematicamente allo STA OVEST – Ufficio Pagamenti Compensativi per le Aree Montane – Avezzano, a partire dal 1° gennaio 2026, con scadenza fissata al 15 maggio 2026.
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La Sicilia investe nelle zone svantaggiate
Anche la Sicilia si mobilita per sostenere le proprie aziende agricole, stanziando oltre 49 milioni di euro nell’ambito del Piano strategico della Pac. Il bando prevede l’erogazione di contributi sotto forma di indennità annuale per ettaro di SAU, variabili in funzione della coltivazione e dell’area. L’intento principale è promuovere le operazioni agricole e zootecniche nelle aree montane, in quelle colpite da vincoli naturali significativi che non rientrano nella categoria montana, e in quelle con specifiche restrizioni.
L’assessore regionale all’Agricoltura, Luca Sammartino, ha sottolineato l’importanza di remunerare gli svantaggi che gli agricoltori devono affrontare, incentivando e sostenendo la presenza dell’agricoltura per evitare l’abbandono delle terre. I fondi disponibili sono così suddivisi: 30 milioni di euro per l’intervento SRB01 “Sostegno zone con svantaggi naturali montagna”; più di 19 milioni destinati al programma SRB02 “Sostegno zone con altri svantaggi naturali significativi”; e 247.500 euro stanziati per l’iniziativa SRB03: appoggio ad aree gravate da limitazioni particolari. La domanda di aiuto va presentata telematicamente tramite il portale Sian.

Crescita dei finanziamenti e rischiosità creditizia
Nella prima metà del 2025, le attività del settore agricolo hanno manifestato un netto incremento nei volumi di finanziamento, superando del 30,5% i valori dello stesso periodo dell’anno precedente. Questa impennata è stata principalmente alimentata dai prestiti chirografari e dai mutui, che costituiscono la modalità di finanziamento più comune tra gli operatori del comparto.
Nonostante le complesse dinamiche globali, l’agricoltura italiana mostra una solida stabilità per quanto riguarda l’affidabilità creditizia, evidenziando percentuali di insolvenza inferiori alla media nazionale. Le cooperative agricole, in particolare, si distinguono per tassi di default più bassi, grazie allo stretto legame economico fra i soci e l’azienda stessa. Tuttavia, l’allevamento e le attività connesse presentano un tasso di default leggermente superiore alla media del settore, a causa di diversi fattori, tra cui rischi sanitari, ambientali e climatici, nonché l’esposizione all’andamento dei prezzi dei mangimi.
Sfide e opportunità per il futuro dell’agricoltura italiana
L’agricoltura italiana si trova di fronte a un contesto complesso, caratterizzato da una minore regolarità nei pagamenti commerciali rispetto alla media nazionale e da un calo delle nuove aperture di imprese, a fronte di un aumento delle cessazioni. Tuttavia, la crescita dei finanziamenti e la tenuta della rischiosità creditizia rappresentano segnali positivi, che indicano la resilienza del settore.
Per affrontare le sfide del futuro, è fondamentale sostenere le imprese agricole, soprattutto quelle operanti in zone svantaggiate, incentivare l’adozione di tecnologie innovative e promuovere pratiche agricole sostenibili. Solo così sarà possibile preservare la biodiversità, tutelare il paesaggio e garantire la sicurezza alimentare per le future generazioni.
Un Futuro Sostenibile per l’Agricoltura Italiana
L’agricoltura italiana, con la sua ricca storia e la sua profonda connessione con il territorio, si trova di fronte a un momento cruciale. Le iniziative intraprese in Abruzzo e Sicilia rappresentano un segnale incoraggiante, dimostrando l’impegno delle istituzioni a sostenere le aziende agricole, soprattutto quelle che operano in condizioni più difficili.
Ma cosa possiamo imparare da queste esperienze? E come possiamo contribuire, nel nostro piccolo, a un futuro più sostenibile per l’agricoltura italiana?
Una nozione base di agricoltura, fondamentale per comprendere l’importanza di queste iniziative, è il concetto di agroecologia. L’agroecologia è un approccio all’agricoltura che mira a integrare i principi ecologici nella gestione degli agroecosistemi, promuovendo la biodiversità, la fertilità del suolo e la resilienza ai cambiamenti climatici.
Un esempio di agricoltura avanzata, applicabile al tema dell’articolo, è l’uso di sensori e droni per il monitoraggio delle colture. Queste tecnologie permettono di raccogliere dati precisi sullo stato di salute delle piante, sull’umidità del suolo e sulla presenza di parassiti, consentendo agli agricoltori di intervenire in modo mirato e tempestivo, riducendo l’uso di pesticidi e fertilizzanti.
Riflettiamo, quindi, su come le nostre scelte di consumo possono influenzare il futuro dell’agricoltura italiana. Sostenere i produttori locali, scegliere prodotti biologici e ridurre lo spreco alimentare sono piccoli gesti che possono fare la differenza, contribuendo a preservare la biodiversità, a tutelare il paesaggio e a garantire un futuro più sostenibile per le nostre terre.








