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- Agromafie: fatturato superiore a 25 miliardi di euro in Italia.
- Italian sounding: perdite stimate a 120 miliardi di euro.
- Nuove norme: 24 mesi per allinearsi ai contratti agricoli.
La fusione PAC–Coesione scatena la protesta degli agricoltori
A breve si prospetta una rivoluzione nel campo dei finanziamenti a livello europeo. Sotto la guida della presidente Ursula von der Leyen, la Commissione Europea ha reso nota l’intenzione di amalgamare i fondi relativi alla Politica Agricola Comune (PAC) con quelli destinati alla Coesione in un’unica strategia sia a livello nazionale che regionale. Questo intervento è stato descritto come una forma di semplificazione finalizzata ad assicurare una sostenibile previsione delle risorse investite oltre a garantire il necessario margine nella gestione delle spese; tuttavia, esso ha suscitato vivaci critiche nell’ambito agricolo.
L’intento evidenziato consiste nel realizzare apposite collaborazioni in cui le diverse nazioni avranno la possibilità di elaborare piani allineati agli scopi comunitari previsti dal protocollo europeo, incorporando anche misure legate ai pagamenti diretti e allo sviluppo rurale sostenuto dalla PAC. Nonostante ciò, restano interrogativi importanti riguardo le modalità operative da adottare nella governance insieme alle tempistiche necessarie per mettere in atto tale innovativa struttura economica.
Nella visione esposta riguardo il nuovo Bilancio Pluriennale si delineano tre elementi fondamentali: uno schema condiviso tra pacchetto PAC e Fondi Coesionari; successivamente, si contempla inoltre un Fondo dedicato alla competitività all’interno dell’Unione Europea stessa; infine, vi sarà la creazione di un fondo globale indirizzato verso quei paesi riconosciuti come partner o aspiranti tali.
Sempre in parallelo con tali sviluppi, alcuni programmi autonomi, tra cui Erasmus+, continueranno a essere sostenuti insieme a un meccanismo di protezione civile potenziato. La Commissione europea sta considerando ulteriori fonti di introito legate al settore digitale e alla gestione dei rifiuti elettronici per affrontare la situazione critica relativa al bilancio 2028-2034.
I produttori agricoli hanno reagito tempestivamente a queste notizie. Decine di migliaia di trattori insieme ad agricoltori giunti da più di venti stati membri dell’UE hanno preso d’assalto le strade della capitale belga esprimendo il proprio disaccordo nei confronti della proposta riguardante un fondo nazionale unico che potrebbe compromettere seriamente la PAC. Le associazioni locali ricevono sostegno dalla Copa-Cogeca e richiedono rassicurazioni tangibili circa il mantenimento di stanziamenti adeguati destinati alle imprese agricole.
Agromafie e Italian Sounding: le sfide collaterali del settore agricolo
Nell’ambito delle problematiche relative ai finanziamenti, il settore agricolo europeo deve fronteggiare altre rilevanti difficoltà. In Italia, le agromafie hanno raggiunto un fatturato superiore a 25 miliardi di euro, con una crescita vertiginosa negli ultimi dieci anni. Questi comportamenti delittuosi prendono forma sotto varie forme: dai sistemi del caporalato alla falsificazione alimentare; dai furti nei campi fino ad arrivare al cybercrime. Non solo le mafie italiane operano nel nostro paese; esse hanno esteso la loro influenza anche a nazioni come Austria, Belgio e Germania – senza dimenticare Slovacchia, Spagna e Paesi Bassi – mentre la mafia cinese si concentra sull’acquisto sia dei terreni che sulla logistica.
L’Italian Sounding costituisce un’altra preoccupante problematica legata all’agroalimentare italiano: questo fenomeno genera perdite stimate intorno a ben 120 miliardi di euro. Tra i prodotti più imitati ci sono notoriamente parmigiano reggiano, prosecco e mozzarella. In risposta a questa vera e propria emergenza economica, culturale ed industriale, Coldiretti ha organizzato una mobilitazione che coinvolge migliaia di agricoltori lungo i confini nazionali per richiedere imposizioni tassative sull’indicazione dell’origine nelle etichette ed esigere controlli molto più severi sui destinatari dei fondi PAC.
Nell’ambito dei contratti agricoli, il Comitato speciale Agricoltura del Consiglio dell’Unione Europea ha preso una decisione fondamentale approvando un mandato negoziale a favore degli agricoltori nel contesto della filiera. Sono state previste norme che garantiscono contratti redatti in forma scritta caratterizzati da una maggiore flessibilità; oltre a ciò è stata introdotta anche una procedura di mediazione volontaria nei casi di dispute. Inoltre, gli attori interessati avranno a disposizione un intervallo temporale pari a 24 mesi per allinearsi alle nuove disposizioni normative.
A completamento delle iniziative adottate si segnala la divulgazione del primo documento contenente parametri comparativi relativi ai rischi derivanti dalla deforestazione associati ad attività economiche come quelle inerenti bovini, cacao, caffè, palma da olio, gomma, soia e wodong. I differenti livelli associati ai paesi saranno distintivi tra rischi bassi, medi ed elevati, sottoposti così ad intensità varia nelle ispezioni comprese tra lo 1% e 9%. Questo avviene nel contesto della futura implementazione delle norme anti-deforestazioni previste all’interno della regolamentazione attesa prima della conclusione del mese di maggio.
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Le reazioni politiche e le preoccupazioni del mondo agricolo
La proposta di accorpamento dei fondi PAC e Coesione ha suscitato reazioni contrastanti nel mondo politico. L’eurodeputata Valentina Palmisano (Movimento 5 Stelle) ha dichiarato che il suo gruppo si opporrà ai tagli mascherati in favore del riarmo quando la discussione sul prossimo bilancio pluriennale arriverà al Parlamento europeo.
La presidente del Parlamento europeo, Roberta Metsola, ha difeso con forza la posizione dell’Aula contro l’accorpamento indiscriminato dei fondi, sottolineando che “semplificare non significa mettere agricoltura e ricerca, coesione e innovazione, tutte nella stessa scatola”. Metsola ha inoltre affermato che “essere flessibili non deve significare abbandonare ciò che funziona” e che la PAC, pur con tutti i suoi difetti, ha garantito stabilità, sicurezza alimentare e coesione territoriale.
Il presidente di Confagricoltura e del Copa, Massimiliano Giansanti, ha espresso la preoccupazione che l’accorpamento dei fondi possa portare a un “ritorno al passato e a una rinazionalizzazione delle singole politiche agricole europee”.
L’intervento di Giansanti ha posto l’accento su come sia fondamentale preservare una linea politica europea coesa, in grado di affrontare le sfide poste dai cittadini in contesti geopolitici intricati e incerti.
D’altra parte, il Copa-Cogeca ha notato che diversi parlamentari europei hanno palesato la loro approvazione nei confronti dell’immediata reazione degli agricoltori. In aggiunta a ciò, si è tenuto un colloquio tra i leader del Copa e della Cogeca con il commissario al Bilancio, Piotr Serafin. Egli ha dimostrato apertura nel considerare le problematiche esposte dai rappresentanti agricoli e delle cooperative attive a livello europeo.

Verso un’agricoltura europea resiliente: tra sfide e opportunità
La proposta inerente alla riforma dei finanziamenti europei segna una decisiva trasformazione nel panorama agricolo. Da una parte, l’introduzione della semplificazione accompagnata da una maggiore flessibilità ha il potenziale per generare opportunità senza precedenti; dall’altra parte però risulta imprescindibile assicurarsi che la PAC, ossia la Politica Agricola Comune, continui a rivestire un ruolo primario evitando al contempo qualsiasi forma di penalizzazione verso gli agricoltori. Questa situazione presenta una concreta sfida: individuare quell’equilibrio necessario fra i requisiti legati all’efficienza economica e il fondamentale sostegno a uno sviluppo agricolo vitale sia per garantire sicurezza alimentare sia per promuovere coesione nei territori.
Sembra dunque imprescindibile l’ascolto da parte delle istituzioni europee delle istanze provenienti dal comparto agricolo; inoltre è necessario che il nuovo piano pluriennale relativo ai finanziamenti consideri con attenzione le peculiari caratteristiche del suddetto settore. Solo così si potranno assicurare non solo fondi adeguati ma anche strumenti operativi in grado di affrontare efficacemente problematiche future quali quelle generate dai mutamenti climatici, dalla competizione internazionale o dalle innovazioni tecnologiche emergenti.
L’evoluzione dell’agricoltura nell’ambito europeo poggia sulla sua capacità non solo di adattarsi ma soprattutto di intraprendere efficacemente tutte quelle occasioni proposte dalle nuove tecnologie insieme ad approcci innovativi volti alla sostenibilità attraverso percorsi collaborativi.
Solo così sarà possibile garantire un settore agricolo resiliente, competitivo e in grado di rispondere alle esigenze dei cittadini e dell’ambiente.
Amici lettori, in questo contesto di grande fermento per il futuro dell’agricoltura europea, è bene ricordare un concetto base: la rotazione delle colture. Questa pratica, antica quanto l’agricoltura stessa, consiste nell’alternare diverse colture sullo stesso terreno, apportando benefici significativi in termini di fertilità del suolo, controllo dei parassiti e delle malattie, e riduzione dell’uso di fertilizzanti chimici. Un esempio di agricoltura avanzata è l’utilizzo di sensori remoti e droni per monitorare lo stato di salute delle colture e ottimizzare l’irrigazione e la fertilizzazione, riducendo gli sprechi e massimizzando la resa. Riflettiamo insieme: come possiamo, nel nostro piccolo, sostenere un’agricoltura più sostenibile e rispettosa dell’ambiente?
Potremmo optare per prodotti provenienti dal nostro territorio e conformi alla stagionalità, oppure acquisire informazioni dettagliate riguardanti le metodologie agricole adottate dai fornitori da cui ci riforniamo. Ogni singolo atto può contribuire in modo significativo al cambiamento.
- Pagina ufficiale della Commissione Europea che illustra la PAC 2023-2027.
- Pagina ufficiale della Commissione Europea che illustra la Politica Agricola Comune.
- Voce unanime degli agricoltori e cooperative agricole dell'Unione Europea.
- Approfondimenti sul bilancio a lungo termine dell'UE, cruciale per PAC e Coesione.