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- Taglio di 78,5 miliardi di euro alla PAC post 2027.
- Riduzione del 20,74% rispetto alla PAC vigente.
- Aumento sostegno al reddito accoppiato dal 13% al 20%.
Tagli, Flessibilità e Nuove Sfide
Il 16 luglio 2025 a Bruxelles, la Commissione Europea ha svelato le sue carte per il futuro dell’agricoltura comunitaria, presentando al Parlamento Europeo la proposta di Quadro Finanziario Pluriennale (QFP) per il periodo 2028-2034. Un piano ambizioso, ma che riserva non poche sorprese, soprattutto per il settore agricolo. Il commissario al Bilancio, Piotr Serafin, e il commissario all’Agricoltura, Christophe Hansen, hanno illustrato le linee guida di una PAC post 2027 che si preannuncia ricca di cambiamenti e sfide.
Il dato più eclatante è senza dubbio il taglio significativo al budget dedicato alla Politica Agricola Comune. A fronte di un bilancio pluriennale complessivo che cresce da 1.200 miliardi (2020-2027) a 2.000 miliardi (2028-2034), la PAC vede ridursi i suoi fondi da oltre 378,5 miliardi a soli 300 miliardi, un importo “minimo” che potrebbe essere incrementato grazie al nuovo criterio della flessibilità. La presidente della Commissione Europea, Ursula von der Leyen, ha definito questo bilancio come “all’altezza dell’ambizione dell’Europa”, ma per il settore agricolo si prospetta un futuro di incertezze e sacrifici.
Questo ridimensionamento del budget PAC si inserisce in un contesto più ampio di riorganizzazione delle priorità europee, con un aumento delle risorse destinate ad altri settori, come gli aiuti all’Ucraina (300 miliardi) e il rimborso dei prestiti del Fondo Next Generation EU (circa 200 miliardi). Si tratta di scelte politiche che riflettono le nuove sfide globali, ma che rischiano di penalizzare un settore strategico come l’agricoltura.
Tagli e Flessibilità: Un Equilibrio Precario
Il taglio netto di 78,5 miliardi di euro alla PAC post 2027 rappresenta una diminuzione del 20,74% rispetto al valore nominale della PAC vigente. Un colpo duro per gli agricoltori europei, che dovranno fare i conti con una riduzione dei finanziamenti in un periodo di crescente instabilità economica e climatica. A questo si aggiunge l’effetto della svalutazione monetaria, che amplifica ulteriormente la perdita di potere d’acquisto dei fondi destinati all’agricoltura.
La Commissione Europea punta sulla flessibilità per compensare il taglio nominale, aprendo alla possibilità di attingere risorse da altre voci di bilancio, come i fondi per il welfare o il Fondo Competitività. Tuttavia, questa soluzione implica una competizione con altri settori, come l’industria, per accaparrarsi le risorse disponibili. Inoltre, una parte consistente dell’incremento del bilancio è assorbita da fondi di riserva destinati a fronteggiare emergenze climatiche e altri imprevisti, limitando ulteriormente la disponibilità di risorse per l’agricoltura.
Un altro elemento di preoccupazione è l’inserimento della PAC in un Fondo Unico insieme alle politiche per la Pesca, il Fondo Sociale Europeo e il Fondo per la Coesione e lo Sviluppo Territoriale. Sebbene sia stato scongiurato il rischio di un ulteriore taglio in conto flessibilità, l’unificazione dei fondi solleva interrogativi sulla capacità di tutelare le specificità del settore agricolo e di garantire un adeguato sostegno agli agricoltori.
In questo scenario di incertezza, la proposta di unificare il Feasr (Fondo Europeo per l’Agricoltura e lo Sviluppo Rurale) con il Feaga (Fondo Europeo Agricolo di Garanzia) rischia di accentrare ulteriormente il potere decisionale a livello nazionale, bypassando le Regioni e mettendo in discussione le politiche di bottom up. Questa prospettiva ha suscitato forti reazioni nell’Europarlamento, che teme la perdita di autonomia delle Regioni e la marginalizzazione dei Gruppi di Azione Locale (GAL).

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Le Proposte di Hansen: Semplificazione, Modernizzazione e Sostegno al Reddito
Il commissario all’Agricoltura, Christophe Hansen, ha cercato di rassicurare gli agricoltori, affermando che la nuova PAC garantirà un bilancio consistente di almeno 300 miliardi di euro per il sostegno al reddito e la gestione delle crisi. Hansen ha sottolineato che questo importo rappresenta un minimo e che gli Stati membri potranno investire ulteriori risorse in base alle proprie esigenze e alla propria pianificazione.
Secondo Hansen, la PAC post 2027 sarà più semplice, moderna e mirata, con un’attenzione particolare al sostegno al reddito degli agricoltori, alla gestione delle crisi di mercato e alla tutela dell’ambiente. Tra le principali novità proposte da Hansen, spiccano l’unificazione dei due fondi della PAC (Feasr e Feaga) in un unico insieme di strumenti, l’aumento della spesa massima per il sostegno al reddito accoppiato (dal 13% al 20%, con un possibile ulteriore 5% per i settori e le regioni più bisognose) e l’introduzione di una nuova categoria di pagamenti transitori (fino a 200mila euro) per sostenere le aziende agricole che intraprendono ambiziosi piani di transizione.
Hansen ha inoltre annunciato una maggiore flessibilità per gli Stati membri nella definizione delle politiche agroambientali, con l’integrazione dei regimi ecologici e delle misure agroambientali in un unico intervento cofinanziato. Infine, Hansen ha ribadito l’importanza del ricambio generazionale, annunciando un pacchetto di avviamento per i giovani agricoltori e una strategia specifica per favorire il loro ingresso nel settore.
Le Reazioni: Un Quadro Diviso tra Critiche e Speranze
Le proposte della Commissione Europea hanno suscitato reazioni contrastanti. Da un lato, il Parlamento Europeo ha espresso forti critiche all’impianto del bilancio pluriennale, definendolo “irricevibile” e “da respingere”. L’eurodeputato rumeno Siegfried Muresan, relatore sul Fondo Unico, ha denunciato il pesante taglio al budget PAC e il rischio di una “rinazionalizzazione” del bilancio Ue, con i Piani Nazionali che trasformerebbero il bilancio unionale in un “bancomat per i singoli Stati”.
Dall’altro lato, il commissario Hansen ha cercato di difendere le scelte della Commissione, sottolineando l’importanza di garantire un sostegno adeguato agli agricoltori e di semplificare le regole della PAC. Hansen ha inoltre assicurato che la PAC continuerà ad avere una base giuridica separata e che il Consiglio Agricoltura e Pesca e la Commissione per l’agricoltura del Parlamento avranno voce in capitolo sulle decisioni più importanti.
Anche le organizzazioni agricole italiane si sono schierate contro il progetto di bilancio e contro la PAC, definendo il taglio delle risorse come un “disastro annunciato” e un “vergognoso attacco all’agricoltura”. Confagricoltura ha parlato di “dichiarazione di guerra”, mentre Coldiretti ha chiesto le dimissioni del commissario Hansen. Tutte le organizzazioni hanno espresso preoccupazione per l’accorpamento della PAC in un Fondo Unico e per la perdita di autonomia delle Regioni nella gestione dei fondi.
Il ministro dell’Agricoltura italiano, Francesco Lollobrigida, ha commentato la nuova PAC e la proposta di bilancio unionale, sottolineando la necessità di garantire il mondo agricolo e della pesca, settori economici e pilastri dell’economia europea. Lollobrigida ha criticato la proposta della Commissione, definendola “non all’altezza degli obiettivi” e denunciando il rischio di lasciare alla determinazione dei singoli governi il 20% delle risorse potenziali, minando l’obiettivo della sicurezza e della Sovranità Alimentare Europea.
Verso il 2028: Una Nuova Era per l’Agricoltura Europea?
Il futuro della PAC post 2027 è ancora incerto e dipenderà dall’esito dei negoziati tra la Commissione Europea, il Consiglio Ue e il Parlamento Europeo. Si preannunciano due anni e mezzo di intense discussioni, con l’obiettivo di approvare gli atti legislativi entro il 2027 e di entrare in vigore dal 1° gennaio 2028.
La sfida principale sarà quella di conciliare le esigenze di bilancio con la necessità di garantire un sostegno adeguato agli agricoltori, di promuovere la sostenibilità ambientale e di favorire il ricambio generazionale. La PAC post 2027 dovrà essere in grado di rispondere alle nuove sfide globali, come i cambiamenti climatici, la crisi energetica e la crescente domanda di cibo, senza penalizzare un settore strategico come l’agricoltura.
Il percorso verso il 2028 si preannuncia lungo e tortuoso, ma rappresenta anche un’opportunità per ripensare il futuro dell’agricoltura europea e per costruire una PAC più equa, efficiente e sostenibile.
Riflessioni sul Futuro dell’Agricoltura Europea
Amici lettori, di fronte a queste complesse dinamiche che plasmeranno il futuro dell’agricoltura europea, è naturale interrogarsi sul ruolo che ciascuno di noi può svolgere. La Politica Agricola Comune, con le sue intricate regole e i suoi ingenti finanziamenti, può sembrare distante dalla nostra quotidianità, ma in realtà incide profondamente sulla qualità del cibo che portiamo in tavola, sulla salute del nostro ambiente e sulla vitalità delle nostre comunità rurali.
Una nozione base di agricoltura che spesso trascuriamo è l’importanza della rotazione delle colture. Questa pratica, apparentemente semplice, è fondamentale per preservare la fertilità del suolo, ridurre la diffusione di parassiti e malattie e promuovere la biodiversità. Alternare le colture, anziché coltivare sempre la stessa specie sullo stesso terreno, è un po’ come dare una “vacanza” al suolo, permettendogli di rigenerarsi e di ritrovare il suo equilibrio naturale.
Ma l’agricoltura moderna può fare ancora di più, grazie alle tecnologie avanzate e alle pratiche innovative. Un esempio è l’agricoltura di precisione, che utilizza sensori, droni e software sofisticati per monitorare le condizioni del suolo e delle piante in tempo reale, consentendo agli agricoltori di intervenire in modo mirato e di ottimizzare l’uso delle risorse. Questa tecnologia permette di ridurre gli sprechi, di aumentare la produttività e di minimizzare l’impatto ambientale dell’agricoltura.
Di fronte alle sfide che ci attendono, è fondamentale che tutti noi, consumatori, agricoltori, politici e ricercatori, ci impegniamo a promuovere un’agricoltura più sostenibile e resiliente. Dobbiamo sostenere gli agricoltori che adottano pratiche virtuose, scegliere prodotti locali e di stagione, ridurre gli sprechi alimentari e chiedere ai nostri rappresentanti politici di difendere gli interessi del settore agricolo nelle sedi europee. Solo così potremo garantire un futuro prospero e sostenibile per l’agricoltura europea e per le generazioni future.
- Pagina di domande e risposte sul Quadro Finanziario Pluriennale, utile per chiarimenti.
- Pagina Wikipedia sulla Politica Agricola Comune (PAC), utile per approfondire il tema.
- Annuncio della visita del Commissario Hansen a Roma per parlare di agricoltura.
- Pagina ufficiale del bilancio UE 2021-2027: dati e obiettivi della Commissione.