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- 4 braccianti indiani morti a Scanzano Jonico, altri 6 feriti.
- Renault Scenic con 10 persone a bordo, omologata per 7.
- Strada statale 598 definita "mulattiera", pericolosa e senza sicurezza.
Tragedia nel Materano: Vite Spezzate sulla Strada del Lavoro Agricolo
Un drammatico sinistro stradale verificatosi a Scanzano Jonico, nel territorio di Matera, ha colpito duramente il comparto agricolo e l’ambiente sindacale italiano. L’evento, accaduto il 06/10/2025, ha causato la dipartita di quattro esistenze, braccianti di origine indiana, e il ferimento di altri sei operai. L’accaduto ha riportato prepotentemente l’attenzione sulle precarie condizioni di spostamento e di impiego nel settore primario, sollevando urgenti quesiti su incolumità e dignità dei lavoratori.
La segretaria nazionale della Flai Cgil, Silvia Guaraldi, ha espresso il suo profondo cordoglio e indignazione per l’episodio, evidenziando come, malgrado le reiterate segnalazioni, non si registrino ancora soluzioni concrete alle problematiche che affliggono il settore. L’incidente, avvenuto sulla strada statale 598 Fondovalle dell’Agri, ha visto coinvolti un autocarro e un’autovettura Renault Scenic, quest’ultima omologata per sette occupanti ma con a bordo ben dieci operai.
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Le Vittime e le Circostanze dell’Incidente
Le vittime sono state identificate come Singh Jaskaran, il più giovane con 20 anni, Kumar Manoj, 34 anni, Singh Surjit, 33 anni, e Singh Harwinder, 31 anni. La loro morte si aggiunge alla lunga lista di “incidenti in itinere” registrati dall’Inail, una statistica che spesso nasconde storie di sfruttamento e condizioni di lavoro disumane.
La dinamica del sinistro è tuttora in fase di accertamento, ma è palese che il sovraffollamento del mezzo abbia contribuito al tragico bilancio. La strada statale 598, definita da molti una “mulattiera”, è nota per la sua pericolosità e la mancanza di adeguate misure di sicurezza.

Reazioni e Richieste dei Sindacati
La tragedia ha innescato immediate reazioni da parte delle organizzazioni sindacali, che hanno denunciato con veemenza le condizioni di sfruttamento e l’insufficiente sicurezza nel settore agricolo. La Cisl e la Fai Cisl della Basilicata hanno chiesto un confronto mirato alle istituzioni per affrontare il tema degli infortuni durante il tragitto casa-lavoro, sottolineando l’esigenza di investire nel potenziamento del trasporto pubblico locale.
Alice Meocci, segretaria nazionale della Uila, ha evidenziato come i lavoratori agricoli siano costretti a percorrere centinaia di chilometri su strade pericolose per raggiungere i campi, chiedendo maggiori controlli e una politica dei trasporti che tenga conto delle esigenze dei lavoratori. La Flai Cgil Basilicata e la Flai Cgil di Matera hanno denunciato un sistema che scarica sui braccianti stranieri la precarietà, l’insicurezza e la mancanza di diritti, chiedendo il potenziamento dei controlli sul trasporto dei lavoratori agricoli e un piano straordinario di messa in sicurezza della SS 598.
Un Appello alla Responsabilità e all’Azione
Il Commissario regionale del Partito Democratico di Basilicata, senatore Daniele Manca, ha sottolineato come il lavoro debba tornare ad essere misura di dignità e non di rischio, invitando a rafforzare i controlli e a contrastare con forza lo sfruttamento e il caporalato. La tutela dell’incolumità, ha aggiunto, non costituisce un onere bensì un principio irrinunciabile.
La tragedia di Scanzano Jonico rappresenta un campanello d’allarme per l’intero settore agricolo italiano. È necessario un impegno concreto da parte delle istituzioni, delle imprese e delle parti sociali per garantire condizioni di lavoro sicure e dignitose per tutti i lavoratori, contrastando lo sfruttamento e il caporalato e investendo in infrastrutture e servizi adeguati.
Ripartire dalla Terra: Dignità e Innovazione per un Futuro Sostenibile
La tragedia di Scanzano Jonico ci impone una riflessione profonda sul valore del lavoro agricolo e sulla necessità di tutelare la dignità di chi lo svolge. *Non possiamo più tollerare che la ricerca del profitto avvenga a scapito della sicurezza e dei diritti dei lavoratori.
Un concetto base dell’agricoltura è la rotazione delle colture, una pratica che permette di preservare la fertilità del suolo e di ridurre il rischio di malattie e parassiti. Allo stesso modo, è necessario “ruotare” le nostre priorità, mettendo al centro la persona e il suo benessere.
Un approccio avanzato potrebbe essere l’implementazione di sistemi di monitoraggio GPS per i trasporti dei lavoratori, garantendo il rispetto dei limiti di velocità e segnalando eventuali anomalie. Questo, unito a controlli più severi e a politiche di sostegno al reddito, potrebbe contribuire a creare un ambiente di lavoro più sicuro e dignitoso.
È tempo di smettere di piangere i morti e di iniziare a costruire un futuro in cui il lavoro agricolo sia sinonimo di dignità, sicurezza e prosperità per tutti.* Dobbiamo chiederci: cosa possiamo fare, nel nostro piccolo, per contribuire a questo cambiamento? Quali azioni concrete possiamo intraprendere per sostenere i lavoratori agricoli e promuovere un’agricoltura più giusta e sostenibile? La risposta a queste domande è nelle nostre mani.