Trionfo agroalimentare: l’Italia sfida i dazi e punta a 100 miliardi

L’agricoltura italiana si conferma un pilastro fondamentale dell’economia nazionale, con un potenziale di crescita esponenziale se protetta dalle insidie del commercio internazionale. L’assemblea di Coldiretti al Brixia Forum ha messo in luce come il settore agroalimentare, con un valore di 620 miliardi di euro, rappresenti un motore insostituibile per il Paese, impiegando 4 milioni di persone e raggiungendo nel 2024 un record di esportazioni pari a 69,1 miliardi di euro.

Il Cibo: Motore di Crescita Economica e Identità Nazionale

Il settore agroalimentare italiano non è solo un’eccellenza economica, ma anche un simbolo dell’identità nazionale. Ogni euro investito in agricoltura genera un ritorno di quattro euro in termini di sviluppo, evidenziando il ruolo cruciale del cibo come motore di crescita. La filiera agroalimentare, che si estende dai campi all’industria, alla ristorazione e alla grande distribuzione, è un patrimonio che va difeso con determinazione.

L’assemblea di Coldiretti ha visto la partecipazione di figure istituzionali di spicco, tra cui il vicepremier Antonio Tajani e il ministro dell’Agricoltura Francesco Lollobrigida, a testimonianza dell’importanza strategica del settore. È stato ribadito con forza che il cibo non è solo un prodotto, ma un elemento fondante della cultura e della salute dei cittadini. La dieta mediterranea, patrimonio immateriale dell’umanità, è sotto attacco da parte di interessi che mirano a sostituire i prodotti di qualità con alternative artificiali e ultra-processate.

La Minaccia dei Dazi e la Necessità di una Voce Europea Unita

L’assemblea di Coldiretti si è svolta in un contesto di crescente preoccupazione per le tensioni commerciali internazionali e la minaccia di una guerra dei dazi. Il governatore della Banca d’Italia, Fabio Panetta, ha lanciato un monito riguardo ai pericoli insiti nella spirale dei dazi, prospettando una potenziale riduzione di quasi un punto percentuale nella crescita economica globale nell’arco di un biennio.

Di fronte a questa minaccia, Coldiretti ha ribadito la necessità di una soluzione diplomatica portata avanti in sede europea. Solo con una voce unica e forte è possibile tutelare le aziende italiane e garantire la competitività del settore agroalimentare. Il presidente di Coldiretti, Ettore Prandini, ha sottolineato che l’agricoltura italiana ha dimostrato di essere un motore insostituibile di crescita, capace di generare valore, occupazione e identità. È un comparto strategico che va difeso con determinazione da ogni rischio di guerra commerciale.

Obiettivo 100 Miliardi di Export Entro il 2030

Nonostante le sfide del contesto internazionale, il settore agroalimentare italiano ha tutte le carte in regola per raggiungere l’obiettivo di portare il valore annuale dell’export a 100 miliardi di euro entro il 2030. Nel 2024, l’export di prodotti alimentari italiani ha segnato un picco storico, attestandosi su una cifra record di 69,1 miliardi di euro, con un incremento dell’8% rispetto all’anno precedente. Nei primi tre mesi del 2025, le vendite di prodotti agroalimentari italiani hanno visto un ulteriore incremento del 6%, il doppio rispetto all’andamento generale degli altri comparti.

Per raggiungere questo ambizioso obiettivo, è necessario investire sull’internazionalizzazione e nei consorzi di tutela, per proteggere i prodotti italiani dal fenomeno dell’italian sounding, che vale 120 miliardi di euro, di cui 40 solo negli Stati Uniti.

Salvaguardare il Futuro dell’Agricoltura Italiana: Un Imperativo Morale ed Economico

La difesa del settore agroalimentare italiano non è solo una questione economica, ma anche un imperativo morale. Come ha sottolineato il segretario generale di Coldiretti, Vincenzo Gesmundo, il cibo è al centro di guerre per interessi economici e monopolistici, con la volontà di cambiare diete alimentari millenarie attraverso cibi artificiali e ultra-processati. Questi prodotti, spesso causa di malattie diffuse tra i giovani, mettono a rischio il welfare sanitario del Paese e dell’Europa.

È fondamentale promuovere un’agricoltura sostenibile e di qualità, che valorizzi le tradizioni e le eccellenze del territorio. Solo così possiamo garantire un futuro prospero per il settore agroalimentare italiano e per le generazioni future.

L’agricoltura, in fondo, è un’arte antica che si rinnova costantemente. Una nozione base, ma fondamentale, è la rotazione delle colture: alternare diverse tipologie di piante sullo stesso terreno per migliorare la fertilità del suolo e ridurre la diffusione di parassiti e malattie. Un concetto semplice, ma che racchiude una saggezza millenaria.

E poi c’è l’agricoltura di precisione, un approccio avanzato che utilizza tecnologie all’avanguardia come sensori, droni e sistemi di geolocalizzazione per ottimizzare l’uso delle risorse e massimizzare la resa delle colture. Un connubio tra tradizione e innovazione che può fare la differenza.
Ma al di là delle tecniche e delle strategie, l’agricoltura è soprattutto un atto d’amore verso la terra e verso il cibo che ci nutre. Un atto che richiede impegno, passione e rispetto per l’ambiente. E forse, in un mondo sempre più frenetico e artificiale, è proprio questo il valore più grande che l’agricoltura può offrirci: un legame autentico con la natura e con le nostre radici.