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- Franco Berrino allerta sui rischi dei pesticidi anche sotto i limiti di legge.
- Negli anni '70: 100 milioni spermatozoi/cm3; oggi meno di 50 milioni.
- Veneto consuma 15,9 milioni kg pesticidi nel 2023, 3,29 kg pro capite.
L’epidemiologo ed esperto di alimentazione Franco Berrino ha sollevato un acceso dibattito riguardo l’uso di pesticidi nell’agricoltura italiana, in particolare nelle zone di produzione del Prosecco e del Valpolicella. Le sue dichiarazioni, rilasciate durante una trasmissione televisiva, hanno scatenato reazioni contrastanti, con accuse di affermazioni “irresponsabili” da parte di Coldiretti e altri esponenti del settore, ma anche con il sostegno di chi, come il consigliere regionale Andrea Zanoni, evidenzia i dati allarmanti sull’uso di pesticidi in Veneto.
Berrino ha espresso preoccupazione per i danni alla salute derivanti dall’esposizione a sostanze chimiche utilizzate nelle coltivazioni, sottolineando come anche tracce di veleni agricoli al di sotto dei limiti di legge possano essere dannose. Ha evidenziato come gli studi dimostrino che chi consuma prodotti biologici si ammala meno di cancro e malattie neurodegenerative, e come i contadini che utilizzano pesticidi siano più esposti al rischio di sviluppare tumori.

L’impatto sulla fertilità maschile e la necessità di un’agricoltura biologica
Una preoccupazione significativa evidenziata da Berrino concerne gli effetti nocivi dei pesticidi sulla fertilità maschile. Sostanze chimiche quali il Clorpirifos (Cps), recentemente proibito nel nostro paese, esercitano effetti ormonali femminili in grado di compromettere gravemente la capacità riproduttiva degli individui e persino provocare impotenza. Lamentandosi del fenomeno crescente dell’esposizione giovanile a tali agenti tossici tramite alimenti e bevande quotidiane, Berrino si è mostrato sconvolto dal potenziale impatto negativo su questa fascia della popolazione. Se negli anni ’70 si registravano circa 100 milioni di spermatozoi in un centimetro cubo di sperma, al giorno d’oggi i ragazzi presentano valori inferiori ai 50 milioni.
Secondo Berrino, una possibile via d’uscita consiste nel reintrodurre pratiche agricole biologiche, promuovendo l’adozione del modello ecologico tra gli agricoltori locali. Pur riconoscendo le difficoltà insite in tale trasformazione—che può richiedere diversi anni affinché i terreni si purifichino—egli ha messo in evidenza l’urgenza della creazione di politiche agricole oculate per supportare efficacemente quest’evoluzione necessaria.
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Le reazioni del mondo politico e agricolo
Le affermazioni di Berrino hanno suscitato reazioni immediate e contrastanti. Alex Vantini, presidente di Coldiretti Verona, ha aspramente criticato le sue osservazioni, giudicandole “irresponsabili e denigratorie” e imputandogli di ledere la reputazione di un’intera categoria di coltivatori. Anche il consigliere regionale Alberto Bozza ha espresso critiche, invitando la Regione Veneto a tutelare l’immagine della Valpolicella e del Prosecco.
Il Dipartimento Agricoltura Veneto di Fratelli d’Italia ha preso le distanze dalle affermazioni di Berrino, sottolineando l’attenzione crescente del settore verso l’agricoltura di precisione e i certificati di sostenibilità. Il Senatore Luca De Carlo ha affermato che gli agricoltori non sono “velenosi” e che la sostenibilità ambientale deve andare di pari passo con quella sociale ed economica.
Tuttavia, non sono mancate voci a sostegno di Berrino. Il consigliere regionale Andrea Zanoni ha evidenziato i dati allarmanti sull’uso di pesticidi in Veneto, sottolineando come la regione sia tra le peggiori d’Italia per il biologico e record per l’uso di pesticidi. Zanoni si è espresso in termini critici nei confronti della giunta regionale, lamentando l’assenza di iniziative volte a promuovere il settore del biologico e una strategia orientata verso un’agricoltura più sostenibile. I dati recenti evidenziano che nel 2023 il consumo di pesticidi in Veneto ha superato i 15,9 milioni di chilogrammi, risultando così in una media di 3,29 chili pro capite.
Verso un futuro più sano: la necessità di scelte consapevoli
La tematica sollevata da *Franco Berrino riveste un’importanza cruciale, sia per l’evoluzione del settore agricolo sia per il benessere collettivo. Le sue dichiarazioni evidenziano quanto sia urgente avviare una profonda riflessione sull’utilizzo dei pesticidi, ponendo attenzione al loro impatto tanto sull’ecosistema quanto sulla salute delle persone.
È essenziale che i consumatori diventino più informati riguardo alle proprie scelte alimentari, privilegiando prodotti certificati come biologici o locali (a km 0) provenienti da agricoltori impegnati nella tutela dell’ambiente. Inoltre, è imprescindibile un supporto deciso da parte delle istituzioni per facilitare un percorso verso pratiche agricole più sostenibili; ciò implica anche fornire incentivi ai produttori affinché possano diminuire l’impiego di pesticidi ed orientarsi verso metodi colturali ecocompatibili.
Un invito alla riflessione: agricoltura, salute e futuro
Caro pubblico lettore, concentrandoci sull’argomento attuale, possiamo osservare che l’agricoltura rappresenta uno dei cardini fondamentali della nostra esistenza sociale ed economica. Essa è ora all’incrocio tra due vie distinte: una caratterizzata dalla produzione intensiva supportata da prodotti chimici in abbondanza e l’altra orientata verso una modalità operativa che tiene conto dell’ambiente nonché della salute collettiva.
Alla base di questa discussione risalta il concetto di rotazione delle colture. Questo metodo agricolo tradizionale prevede un’alternanza strategica tra differenti varietà vegetali sul medesimo appezzamento terriero per conseguire obiettivi essenziali come il miglioramento della fertilità del terreno stesso e limitazioni nella propagazione dei parassiti oltre alla minimizzazione dell’impiego tanto degli agrofarmaci quanto dei fertilizzanti.
Esplorando ulteriormente le pratiche agricole avanguardistiche troviamo l’agricoltura rigenerativa, concepita quale approccio complessivo finalizzato a restituire vigore al suolo mediante processi capaci anche di favorire una maggiore biodiversità nonché sequestrare il carbonio presente nell’atmosfera. Tali strategie fondano le proprie radici sui principi cardine relativi alla ridotta lavorazione del terreno, unitamente a una copertura vegetale permanente delle superfici coltive e all’integrazione funzionale con gli animali allevati. Il potere decisionale risiede in noi. Abbiamo la possibilità di persistere nel sostegno di un sistema agricolo che compromette sia il nostro stato di salute sia l’integrità ambientale; alternativamente, possiamo optare per una prospettiva più salubre e sostenibile fondata su metodologie agricole in armonia con l’ecosistema e le esigenze del benessere umano. Dobbiamo tener presente che ciascuna delle nostre scelte quotidiane, così come ogni singolo acquisto effettuato, rappresenta una manifestazione di preferenza verso il domani auspicato. Scegliendo con cognizione di causa, scegliendo il bene della salute e investendo sul futuro.*
- Sito ufficiale di Coldiretti, per approfondire la posizione dell'associazione sull'argomento.
- Comunicato stampa di Coldiretti Verona in risposta alle dichiarazioni di Berrino.
- Comunicato del Consiglio Veneto sui pesticidi e le dichiarazioni di Zanoni.
- Valutazione EFSA sugli effetti del Clorpirifos sulla salute umana.