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- Il 18 dicembre oltre 10.000 agricoltori protestano contro i tagli alla PAC.
- Tagli alla PAC di 86 miliardi di euro nel periodo 2028-2034.
- Rischio di perdere fino a 100 milioni di euro all'anno in Piemonte.
Il settore agricolo europeo si prepara a una mobilitazione di massa il prossimo 18 dicembre a Bruxelles, con oltre 10.000 agricoltori e almeno 1.000 trattori attesi per manifestare contro le proposte della Commissione Europea che prevedono significativi tagli alla Politica Agricola Comune (PAC). Questa imponente dimostrazione di dissenso, che coinvolge oltre 40 organizzazioni agricole da tutta Europa, segnala una profonda insoddisfazione nei confronti delle politiche agricole comunitarie e il timore di un impatto devastante sull’economia agricola.
Le ragioni della protesta sono molteplici e complesse. Al centro della contestazione vi è la proposta di un nuovo bilancio UE per il periodo 2028-2034, che prevede una riduzione di 86 miliardi di euro rispetto alla PAC 2021-2027. Questo taglio, che si traduce in una diminuzione del 22% dei fondi destinati all’Italia, è considerato inaccettabile dalle organizzazioni agricole, che temono un impatto disastroso su oltre 770.000 aziende agricole e 4 milioni di posti di lavoro.

Il Fondo Unico e la Rinazionalizzazione dei Fondi: Un Rischio per il Settore Primario
Un’altra fonte di preoccupazione è la proposta di accorpare i fondi agricoli con quelli di coesione in un Fondo Unico. Le organizzazioni agricole temono che questa misura possa portare a un’interpretazione elastica da parte degli Stati membri, con risorse destinate a politiche territoriali anziché specificamente al comparto agricolo. Questa “rinazionalizzazione” dei fondi, secondo il ministro dell’Agricoltura Francesco Lollobrigida, minerebbe alla base la pianificazione comune che era la scelta strategica dell’Europa.
La proposta della Commissione Europea, inoltre, prevede che gli Stati membri destinino almeno il 10% delle risorse dei piani nazionali a un “obiettivo rurale”. Anche questa misura è vista con sospetto dalle organizzazioni agricole, che temono che possa essere interpretata in modo da favorire politiche territoriali generiche anziché interventi specifici a sostegno dell’agricoltura.
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- Questi tagli sono un disastro annunciato... 😡...
- Ma non è che forse dovremmo ripensare il modello agricolo europeo...? 🤔...
L’Impatto dei Tagli sulla Sovranità Alimentare e sulla Qualità del Cibo
I tagli alla PAC non rappresentano solo una minaccia per il reddito degli agricoltori, ma anche per la sovranità alimentare italiana e la produzione di cibo di qualità. Secondo Coldiretti, la riduzione del budget agricolo metterebbe a rischio una filiera che vale 707 miliardi di euro e dà lavoro a 4 milioni di persone. La diminuzione degli investimenti in agricoltura, inoltre, potrebbe costringere l’Italia ad aumentare le importazioni da Paesi dove non vengono rispettate le stesse regole in fatto di sicurezza alimentare, sostenibilità e diritti dei lavoratori.
Il presidente di Coldiretti, Ettore Prandini, ha apertamente condannato quella che ha definito una “deriva tecnocratica inaccettabile”, la quale impone ai cittadini e ai consumatori di farsi carico delle spese per il riarmo, dirottando fondi preziosi dall’agricoltura e dalla produzione di alimenti sani verso il settore della difesa militare. Prandini ha annunciato una mobilitazione continua in tutte le sedi istituzionali per chiedere un’inversione di rotta nelle scelte di Bruxelles, il sostegno degli Stati Membri e del Parlamento Europeo, e nuove opportunità e traiettorie di futuro per gli agricoltori.
Il Piemonte a Rischio: Perdite fino a 100 Milioni di Euro all’Anno
L’impatto dei tagli alla PAC si farà sentire anche a livello regionale. In Piemonte, dove l’agricoltura rappresenta oltre l’1,7% del PIL, si rischia di perdere fino a 100 milioni di euro all’anno. L’assessore regionale all’Agricoltura, Paolo Bongioanni, ha avvertito che questi tagli risulterebbero “insopportabili” per il settore agricolo piemontese, minandone profondamente la competitività e, nel caso di molte aziende, la stessa sopravvivenza.
Verso un’Agricoltura Più Resiliente e Sostenibile: Una Sfida per il Futuro
La protesta degli agricoltori europei rappresenta un campanello d’allarme sulla necessità di ripensare le politiche agricole comunitarie e di investire in un’agricoltura più resiliente e sostenibile. È fondamentale che l’Unione Europea ascolti le preoccupazioni del settore agricolo e adotti misure concrete per garantire la sicurezza alimentare, la tutela dell’ambiente e il reddito degli agricoltori.
Amici lettori, in questo contesto di incertezza e cambiamento, è importante ricordare un principio fondamentale dell’agricoltura: la rotazione delle colture. Questa pratica, che consiste nell’alternare diverse colture sullo stesso terreno, aiuta a migliorare la fertilità del suolo, a ridurre la diffusione di parassiti e malattie, e a diversificare la produzione agricola.
In un’ottica più avanzata, l’agricoltura di precisione offre strumenti innovativi per ottimizzare l’uso delle risorse, ridurre l’impatto ambientale e aumentare la produttività. Grazie all’utilizzo di sensori, droni e software di analisi dei dati, gli agricoltori possono monitorare le condizioni del suolo e delle piante, irrigare e concimare in modo mirato, e prevenire i danni causati da eventi atmosferici estremi.
Riflettiamo insieme: come possiamo, come consumatori e cittadini, sostenere un’agricoltura che sia al tempo stesso economicamente sostenibile, rispettosa dell’ambiente e in grado di garantire cibo sano e di qualità per tutti? La risposta a questa domanda è complessa e richiede un impegno collettivo, ma è fondamentale per costruire un futuro migliore per il nostro pianeta e per le generazioni future.








