E-Mail: [email protected]
- 60% dei braccianti impiegato senza contratto in due aziende.
- Sanzioni per oltre 20.000 euro e denunce agli imprenditori.
- Ammende per 10.000 euro e sospensione attività per sicurezza.
Nel cuore della Puglia, precisamente a Turi, in provincia di Bari, si è intensificata l’azione delle forze dell’ordine per contrastare il fenomeno del lavoro nero nei campi di ciliegie. L’operazione, condotta dai Carabinieri del comando provinciale di Bari e dal Nucleo Ispettorato del Lavoro (NIL), ha portato alla luce una situazione allarmante: un’alta percentuale di lavoratori impiegati nella raccolta delle ciliegie risulta essere irregolare.
Operazione di contrasto al lavoro nero
L’intervento dei Carabinieri, concentrato durante la “campagna cerasicola”, ha avuto come obiettivo la prevenzione e la repressione dei reati di intermediazione illecita e sfruttamento della manodopera nel settore agricolo. Sono state prese di mira diverse aziende agricole, e i risultati delle ispezioni hanno evidenziato gravi irregolarità. In due aziende individuali, è stato accertato che il 60% dei braccianti era impiegato senza un regolare contratto di lavoro. Questa situazione ha portato alla denuncia a piede libero dei due imprenditori agricoli e all’emissione di sanzioni per un totale di oltre *20.000 euro.
- Finalmente un'operazione che contrasta lo sfruttamento nei campi! 💪......
- Ma siamo sicuri che la soluzione sia solo sanzionare? 🤔......
- E se il problema fosse a monte, nei prezzi imposti? 💸......
Irregolarità e violazioni
Le indagini hanno rivelato non solo la presenza di lavoratori in nero, ma anche gravi mancanze in materia di sicurezza sul lavoro. In una terza azienda agricola, su 24 lavoratori, 23 erano extracomunitari e la regolarità delle loro posizioni lavorative è ancora in fase di verifica. All’amministratore della società sono state comminate ammende per circa 10.000 euro*, inoltre l’attività d’impresa è stata sospesa a causa di serie infrazioni riguardanti la protezione della salute e l’incolumità dei dipendenti. Pare che i lavoratori non disponessero della necessaria attrezzatura di protezione individuale e non avessero ottenuto le attestazioni richieste per i corsi inerenti i rischi sul posto di lavoro.

Impatto economico e sociale
Il fenomeno del lavoro nero nel settore agricolo non è solo una questione di legalità, ma ha anche un impatto significativo sull’economia locale e sulla dignità dei lavoratori. Come evidenziato dal comandante provinciale dei Carabinieri di Bari, Gianluca Trombetti, questa operazione ribadisce il fermo proposito dell’Arma di contrastare ogni illegalità in questo ambito lavorativo così delicato, per salvaguardare l’intera comunità. La situazione è resa ancora più critica dal fatto che i prezzi delle ciliegie al dettaglio hanno raggiunto cifre elevate, fino a 23 euro al chilo in alcuni supermercati di Milano, mentre chi le raccoglie è spesso sfruttato e sottopagato. Le gelate di marzo e aprile hanno causato un calo della produzione tra il 70% e il 100%, portando Coldiretti a chiedere lo stato di calamità e controlli serrati sui banchi al consumo.
Riflessioni conclusive: un’agricoltura più giusta
La lotta al lavoro nero e allo sfruttamento nel settore agricolo è una priorità per garantire un futuro sostenibile e dignitoso per tutti.
L’agricoltura, pilastro dell’economia italiana, si fonda su principi di rispetto e valorizzazione del lavoro umano. Una nozione base di agricoltura ci ricorda che la fertilità del suolo e la qualità dei prodotti dipendono non solo dalle tecniche colturali, ma anche dalle condizioni di lavoro di chi coltiva la terra. Un’agricoltura avanzata, invece, guarda all’innovazione tecnologica e alla digitalizzazione per ottimizzare i processi produttivi, ma senza mai dimenticare l’importanza di un’etica del lavoro che metta al centro la dignità e i diritti dei lavoratori.
È fondamentale che le istituzioni, le imprese e i consumatori collaborino per promuovere un’agricoltura più giusta e sostenibile, dove il valore del lavoro sia riconosciuto e tutelato. Solo così potremo garantire un futuro prospero per il settore agricolo e per l’intera comunità.