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- Ogni anno, circa 120 persone muoiono in incidenti agricoli.
- 1,2 milioni di trattori sono senza cintura di sicurezza.
- Oltre 670.000 trattori italiani non hanno il rollbar.
L’agricoltura italiana si trova di fronte a una sfida cruciale: ridurre drasticamente il numero di incidenti mortali sul lavoro, le cosiddette “morti bianche”. Nonostante i progressi tecnologici e le normative esistenti, il settore agricolo continua a registrare un alto tasso di infortuni, con una media di 120 decessi all’anno. Questa problematica è stata al centro di un recente convegno a Montecitorio, organizzato da Federacma, che ha evidenziato la necessità urgente di interventi concreti per garantire la sicurezza dei lavoratori agricoli.
La drammatica realtà dei numeri
I dati parlano chiaro: in Italia circolano circa 1,2 milioni di trattori privi di cintura di sicurezza e oltre 670.000 senza rollbar, dispositivi essenziali per proteggere i conducenti in caso di ribaltamento. Nell’arco degli ultimi otto anni, il bilancio è drammatico: più di mille persone hanno perso la vita e oltre quattromila hanno subito invalidità permanenti. Questi eventi tragici generano costi sociali ed economici ingenti per lo Stato, stimati in oltre 200 milioni di euro all’anno. Questi numeri evidenziano una situazione inaccettabile, soprattutto considerando che molti di questi incidenti potrebbero essere evitati con misure di sicurezza adeguate.

L’urgenza della revisione dei mezzi agricoli
Un elemento chiave per affrontare questa emergenza è l’implementazione della revisione obbligatoria dei mezzi agricoli. Benché nel 2015 sia stato approvato un decreto interministeriale, attuativo del Nuovo Codice della Strada del 1992, la sua applicazione rimane bloccata. Tale inerzia non solo espone l’Italia al rischio di sanzioni da parte dell’Unione Europea, ma, soprattutto, mette in pericolo la vita dei lavoratori. Andrea Borio, presidente di Federacma, ha sottolineato come l’introduzione della revisione in altri Paesi europei, come l’Austria, abbia portato a una drastica riduzione delle vittime, passando da 100 morti all’anno a soli 7.
Richiesta pressante alle istituzioni e proposte fattive
Federacma ha rivolto un accorato appello ai Ministeri dei Trasporti e dell’Agricoltura, sollecitando l’immediata pubblicazione del decreto attuativo necessario per l’avvio delle revisioni dei mezzi agricoli, evitando ulteriori dilazioni. L’associazione si è dichiarata pronta a collaborare con le istituzioni e ha formato centinaia di operatori in collaborazione con Inail. Tuttavia, senza il decreto attuativo, non è possibile avviare il sistema di revisione, che richiederà almeno due anni per essere pienamente operativo. Federacma ha anche proposto di vincolare i fondi del PNRR e del Fondo Innovazione all’acquisto di nuovi trattori dotati di sistemi di sicurezza, incentivando la sostituzione dei mezzi più obsoleti.
Un impegno per la sicurezza e il futuro dell’agricoltura
“La sicurezza in agricoltura: un imperativo etico e una sfida per il futuro”
La questione delle “morti bianche” in agricoltura non è solo un problema di numeri e statistiche, ma una questione etica che riguarda la dignità e la sicurezza dei lavoratori. È fondamentale che le istituzioni, le associazioni di categoria e gli operatori del settore si impegnino a fondo per creare un ambiente di lavoro più sicuro e protetto. L’implementazione della revisione obbligatoria dei mezzi agricoli, l’incentivazione all’acquisto di nuovi trattori dotati di sistemi di sicurezza e la formazione degli operatori sono passi fondamentali per raggiungere questo obiettivo.
In agricoltura, una nozione base da tenere sempre a mente è l’importanza della manutenzione preventiva. Controllare regolarmente lo stato dei macchinari, sostituire le parti usurate e assicurarsi che tutti i dispositivi di sicurezza siano funzionanti è fondamentale per prevenire incidenti.
A livello di agricoltura avanzata, si può parlare di sistemi di monitoraggio e diagnostica predittiva. Grazie all’utilizzo di sensori e software avanzati, è possibile monitorare in tempo reale lo stato dei macchinari e prevedere eventuali guasti o malfunzionamenti, intervenendo tempestivamente per evitare incidenti.
Riflettiamo: la sicurezza sul lavoro non è solo una questione di rispetto delle normative, ma un investimento nel futuro dell’agricoltura. Un ambiente di lavoro sicuro e protetto favorisce la produttività, la qualità del lavoro e il benessere dei lavoratori, contribuendo a creare un settore agricolo più competitivo e sostenibile.