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- Il Parlamento UE ha espresso veto il 7 maggio al Fondo Unico.
- Stanziamento attuale all'1% del PNL dell'UE-27 è inadeguato.
- La PAC è articolata in due pilastri fondamentali.
Un confronto tra Parlamento e Commissione UE
Il futuro della Politica Agricola Comune (PAC) post-2027 è al centro di un acceso dibattito tra il Parlamento Europeo e la Commissione Europea. In un contesto globale segnato da instabilità geopolitiche e crescenti esigenze di bilancio, si profilano sfide significative per il settore agricolo europeo. La Commissione Europea, entro luglio 2025, dovrà presentare il testo del futuro Quadro Finanziario Pluriennale (QFP) dell’Unione, mentre il 16 luglio è attesa la proposta legislativa sulla PAC 2028-2034. Questa tempistica ha sollevato preoccupazioni tra i membri del Parlamento Europeo, in particolare all’interno della Commissione Agricoltura (Comagri).
La presidente della Comagri, Veronika Vrecionová, ha espresso il timore che la presentazione contemporanea delle proposte legislative sulla PAC e del QFP possa compromettere la coerenza e l’efficacia delle politiche agricole future. In una comunicazione formale inviata alla Commissione Europea, Vrecionová, con l’appoggio della maggioranza dei gruppi politici presenti in commissione, ha evidenziato come le proposte legislative riguardanti la futura PAC andrebbero presentate dopo, e non contemporaneamente, alla pubblicazione del prossimo Quadro Finanziario Pluriennale. A giudizio della presidente, un documento programmatico in fase di elaborazione da parte della Comagri, focalizzato sull’avvenire dell’agricoltura europea, rappresenterà per la Commissione “una preziosa indicazione dell’orientamento politico e delle priorità che probabilmente emergeranno nel processo legislativo”.
Vrecionová ha inoltre avvertito che una riforma completa della PAC in questa fase metterebbe a dura prova sia la capacità istituzionale che quella delle parti interessate, considerando il lavoro in corso del Parlamento Europeo su fascicoli legislativi come la riforma dell’Organizzazione Comune dei Mercati e il cosiddetto pacchetto di semplificazione della PAC. La presidente della Comagri ha ricordato che la prassi di pubblicare prima il QFP e successivamente le proposte specifiche per settore ha contribuito in passato a garantire coerenza e trasparenza. Ha concluso rimarcando che le future proposte relative alla PAC dovranno possedere un elevato standard di qualità normativa e coesione interna, e dovranno prevedere un processo di consultazione aperto a tutti, includendo gli Stati membri, gli agricoltori e i portatori di interesse.
Le posizioni contrastanti e il nodo del Fondo Unico
La preoccupazione principale del Parlamento Europeo riguarda la proposta della Commissione Europea di accorpare i fondi agricoli (FEAGA e FEASR) con il Fondo per la Coesione Territoriale in un unico fondo. Questa ipotesi ha già ricevuto un veto dal Parlamento Ue il 7 maggio e dal Consiglio Agrifish il 26 maggio 2025. Il ministro dell’Agricoltura italiano, Francesco Lollobrigida, ha ribadito la contrarietà dell’Italia al Fondo Unico, sottolineando che il paese sta lavorando per rafforzare il budget della PAC. Anche il commissario Christopher Hansen si è espresso a favore di una PAC più forte sul piano finanziario, più semplice e più vicina agli agricoltori, opponendosi all’accorpamento dei fondi.
Un altro tema critico è rappresentato dalle crescenti spese per gli armamenti, che potrebbero ridimensionare il budget destinato all’agricoltura nel QFP. Il presidente della Coldiretti, Ettore Prandini, ha lanciato un allarme, sottolineando che l’aumento della spesa militare non deve avvenire a scapito di settori fondamentali come l’agricoltura. Prandini ha suggerito l’adozione di eurobond e la creazione di un debito comune per finanziare gli investimenti, al fine di non incrementare ulteriormente il carico su nazioni come l’Italia, già gravate da un considerevole debito pubblico.
Il Parlamento Europeo si è schierato apertamente per il mantenimento della PAC nel bilancio pluriennale 2028/34, contrariamente alle ipotesi di un accorpamento dei fondi. È in discussione un progetto di relazione sul futuro della PAC post-2027, elaborato dalla parlamentare spagnola del PPE, Carmen Crespo Diaz. Tale bozza accoglie i principi politici delineati nella comunicazione del commissario Hansen sulla visione a lungo termine per l’agricoltura e l’alimentazione. Il documento pone l’accento sulla necessità di aderire a quanto stabilito dall’art. 175 del Trattato sul funzionamento dell’UE, che prevede che la coesione economica, sociale e territoriale sia promossa dall’Unione attraverso l’impiego dei fondi strutturali.
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Le priorità del Parlamento Europeo per la PAC post-2027
La bozza di relazione del Parlamento UE propone di conservare la struttura attuale della PAC, articolata in due pilastri: quello degli interventi a sostegno del reddito e dei mercati, e quello per lo sviluppo rurale. Quest’ultimo, in particolare, dovrà rimanere distinto dalle politiche di coesione. Il sostegno della PAC deve indirizzarsi verso coloro che sono direttamente attivi nell’agricoltura. Si rende indispensabile un passaggio da un approccio incentrato sugli obblighi imposti agli agricoltori a uno volto a offrire incentivi per incoraggiare l’adozione di pratiche ecologicamente sostenibili. Il documento propone di rivedere i criteri della condizionalità che possono imporre oneri eccessivi agli agricoltori, di alleggerire gli adempimenti amministrativi, di ridurre i costi e di evitare norme applicative troppo rigide e gravose. Il Parlamento UE esprime il proprio sostegno all’obiettivo della Commissione di semplificare la normativa agricola.
Particolare attenzione è dedicata a potenziare la posizione degli agricoltori all’interno della catena agroalimentare, al fine di assicurare una competizione leale nel mercato unico. In tale quadro, si auspica una revisione della direttiva relativa alle pratiche commerciali sleali. Tra gli altri aspetti affrontati nella relazione figurano il ricambio generazionale nel settore agricolo, la reciprocità negli accordi commerciali con paesi terzi, un incremento del bilancio della PAC per tenere conto delle sfide attuali e dell’impatto dell’inflazione, un aumento della riserva agricola per gestire le fluttuazioni impreviste del mercato, i cambiamenti climatici e l’aumento dei rischi, nonché un incremento degli investimenti per la realizzazione di infrastrutture idriche.

Verso un futuro incerto: la necessità di un approccio pragmatico
Il Parlamento europeo ha chiaramente espresso la sua contrarietà alla proposta della Commissione europea di istituire un singolo strumento di finanziamento, sostenendo che tale misura comprometterebbe il futuro della Politica agricola comune (PAC). Al contrario, promuove l’idea di un bilancio agricolo rafforzato. Le opinioni e le richieste del Parlamento riguardo al bilancio comunitario sono esplicitate in una delibera approvata dagli eurodeputati lo scorso mercoledì.
Nello specifico, essi caldeggiano un Quadro Finanziario Pluriennale (QFP) sensibilmente più consistente, idoneo a soddisfare le aspettative crescenti dei cittadini dell’UE in un contesto globale instabile.
Il limite di spesa attuale, equivalente all’1% del Prodotto Nazionale Lordo dell’UE-27, è reputato inadeguato per gestire il numero sempre maggiore di crisi e questioni complesse.
L’Europarlamento rifiuta l’intenzione manifestata dalla Commissione di riproporre il modello del Recovery and Resilience Facility, imperniato su “un piano nazionale per ciascun Stato membro”.
Al contrario, i deputati aspirano a un sistema che assicuri limpidezza e responsabilità democratica, con il coinvolgimento delle autorità regionali e locali, nonché di tutti i soggetti interessati.
La risoluzione ribadisce altresì il valore della politica di coesione nel consolidare il mercato interno, nel ridurre le disuguaglianze e nel contrastare la povertà. Sono stati approvati due emendamenti decisivi: il primo mirato a preservare una linea di bilancio distinta per la PAC all’interno del prossimo QFP, mentre il secondo sollecita un suo potenziamento.
Viene proposta, invece, la creazione di un fondo specifico con l’obiettivo di mobilitare investimenti sia da parte di enti pubblici che di privati, mediante meccanismi europei di ripartizione del rischio.
Parallelamente, la capacità di adattamento nell’allocazione dei fondi è ritenuta essenziale; le risorse per fronteggiare le emergenze devono essere inglobate nel bilancio di ogni ambito politico, salvaguardando, al contempo, gli interventi umanitari.
I membri del Parlamento europeo tengono a precisare, infine, che il rimborso dei debiti legati al programma NextGenerationEU non deve penalizzare il finanziamento delle priorità fondamentali dell’Unione.
Quale Futuro per l’Agricoltura Europea? Riflessioni e Prospettive
Il dibattito in corso sul futuro della PAC post-2027 evidenzia la complessità delle sfide che l’agricoltura europea si trova ad affrontare. La necessità di bilanciare le esigenze di bilancio con le ambizioni politiche, di garantire la sostenibilità ambientale e la competitività del settore, e di rispondere alle crescenti aspettative dei cittadini europei richiede un approccio pragmatico e una visione strategica a lungo termine.
Un concetto fondamentale in agricoltura, strettamente legato al tema del dibattito sulla PAC, è la rotazione delle colture. Questa pratica, che consiste nell’alternare diverse colture sullo stesso terreno in cicli programmati, è essenziale per mantenere la fertilità del suolo, ridurre l’incidenza di parassiti e malattie, e migliorare la gestione delle risorse idriche. La rotazione delle colture rappresenta un esempio concreto di come le pratiche agricole sostenibili possano contribuire a garantire la resilienza e la produttività del settore agricolo.
In un’ottica di agricoltura avanzata, si può considerare l’implementazione di sistemi di agricoltura di precisione, che utilizzano tecnologie avanzate come sensori, droni e software di analisi dei dati per monitorare le condizioni del suolo e delle colture in tempo reale e ottimizzare l’uso di input come acqua, fertilizzanti e pesticidi. L’agricoltura di precisione consente di ridurre l’impatto ambientale delle attività agricole, aumentare l’efficienza produttiva e migliorare la qualità dei prodotti.
La discussione sul futuro della PAC ci invita a riflettere sul ruolo cruciale dell’agricoltura nella società europea e sulla necessità di sostenere un settore che è al tempo stesso custode del territorio, produttore di cibo e motore di sviluppo economico. Le scelte che verranno compiute nei prossimi mesi avranno un impatto significativo sul futuro dell’agricoltura europea e sulla vita di milioni di agricoltori e cittadini.
- Pagina ufficiale sulle norme di finanziamento della PAC, periodo 2023-2027.
- Approfondimento sul funzionamento e obiettivi del Quadro Finanziario Pluriennale dell'UE.
- Pagina della Commissione per l'agricoltura e lo sviluppo rurale (Comagri) del Parlamento europeo.
- Pagina del MASAF sul Fondo Unico, posizione dell'Italia.