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- Sequestrati 6000 metri quadrati trasformati in area logistica.
- Piazzale di 75 metri per 30 metri realizzato abusivamente.
- Rilevata violazione norme urbanistiche e denuncia direttore lavori.
Un Duro Colpo all’Agricoltura Locale
A seguito dell’inizio nel 2022 di un’indagine della Polizia Locale originata da una segnalazione anonima, si è proceduto al sequestro di un’area estesa per 6000 metri quadrati, ubicata in via Chiavica Romea a Ravenna. Accusato del reato è un imprenditore cinquantenne catanese che avrebbe illecitamente trasformato terreni destinati all’agricoltura in uno spazio logistico adibito alla sosta e deposito dei mezzi della sua compagnia di autotrasporti. Tale provvedimento giuridico ha ricevuto l’avallo del giudice per le indagini preliminari (GIP), Corrado Schiaretti del Tribunale ravennate, richiestagli dal pubblico ministero (PM) Raffaele Balvederi.
Dettagli dell’Abuso Edilizio e Violazioni Urbanistiche
Le indagini hanno rivelato che, a dispetto di un modesto intervento con inerti, era stato realizzato un vasto piazzale, lungo 75 metri e largo fino a 30, ottenuto con l’estensione e la compressione del terreno.
Oltre al terreno modificato, nell’area si potevano trovare un modulo prefabbricato usato come ufficio, un contenitore pieno di strumenti da lavoro, delle piattaforme di carico con materiali edili, due elevatori a forche e all’incirca una trentina di mezzi di trasporto merci, fra cui trattori stradali e rimorchi, tutti quanti appartenenti alla compagnia di spedizioni.
Il suolo, registrato catastalmente come “seminativo”, rientra nelle “aree di integrazione della cintura verde del capoluogo”, dove il Regolamento Urbanistico Edilizio (RUE) ammette esclusivamente interventi di manutenzione ordinaria o la creazione di infrastrutture di pubblico interesse.
Le verifiche effettuate dall’Ufficio Tecnico Comunale hanno appurato la presenza di un riporto di terreno definitivo e la costruzione di strutture stabili, funzionali allo svolgimento di un’attività industriale, il tutto in completa mancanza dei permessi richiesti. Nel mese di agosto del 2023, si è osservata la creazione di un ulteriore accesso carrabile, privo della necessaria autorizzazione.
Conseguenze Legali e Mancato Ripristino dello Stato dei Luoghi
Oltre all’imprenditore, è stato indagato per la violazione delle norme urbanistiche ed edilizie anche il geometra incaricato come direttore dei lavori. Il proprietario novantenne del terreno, che aveva sottoscritto un preliminare di vendita con la società, è stato ritenuto estraneo all’abuso.
Il Comune aveva precedentemente richiesto il ripristino dell’area e la rimozione delle strutture, ma l’imprenditore non aveva ottemperato, scegliendo di presentare ricorso al Tribunale Amministrativo Regionale (TAR).
Ispezioni successive, effettuate a gennaio e settembre 2025, hanno confermato che i terreni continuavano a essere impiegati come area di sosta e deposito permanente per i veicoli aziendali, con numerosi mezzi pesanti parcheggiati stabilmente, alcuni dei quali in evidente stato di abbandono.
Il giudice per le indagini preliminari ha, pertanto, ordinato il sequestro dei terreni e dei mezzi, rilevando che l’area agricola era definita “spazio rurale di più antica formazione e ad alta vocazione agricola” e che le opere realizzate erano in netto contrasto con la pianificazione urbanistica.
L’area in questione, soggetta alla regolamentazione della “cintura verde”, vieta categoricamente l’insediamento di attività direzionali, artigianali o di deposito.

Impatto sull’Agricoltura e Riflessioni Conclusive: Un Equilibrio Necessario
Questa situazione pone alla ribalta questioni cruciali riguardo all’equilibrio necessario fra sviluppo economico e protezione degli spazi rurali destinati all’agricoltura. La conversione non autorizzata dei terreni agrari in zone dedicate ad attività industriali o logistiche costituisce un serio rischio per l’identità agricola della regione, minando anche i principi di sostenibilità ambientale. L’episodio che coinvolge via Chiavica Romea sottolinea con forza l’urgenza di attuare un monitoraggio più severo sul territorio, così come l’importanza di rispettare le disposizioni legislative riguardanti urbanistica ed edilizia. È essenziale che gli enti locali lavorino sinergicamente con gli organismi preposti al fine di salvaguardare il patrimonio paesaggistico contadino, oltre a prevenire eventuali violazioni che potrebbero mettere a repentaglio il futuro dell’attività agraria nella zona.
Cari lettori, questa storia ci mette in guardia su quanto sia cruciale avere familiarità con le fondamenta dell’agricoltura. Per esempio, siete a conoscenza della pratica conosciuta come rotazione colturale? Essa consiste nell’alternare diverse coltivazioni su uno stesso appezzamento, contribuendo così ad accrescere la fertilità del terreno mentre si minimizzano i rischi legati a malattie e parassiti.
Nell’intento di avanzare nella nostra comprensione del settore agricolo, emergono nuove prospettive relative all’agricoltura di precisione. Questa disciplina sfrutta innovazioni tecnologiche, come droni e sensori, con il fine ultimo di osservare in modo dettagliato le condizioni sia del suolo che delle coltivazioni. Tali pratiche mirano a perfezionare l’impiego delle risorse idriche ed energetiche impiegate nella produzione agricola. Tuttavia, è necessario riflettere: quali azioni possiamo intraprendere individualmente per promuovere un’agricoltura sostenibile? Una soluzione potrebbe consistere nell’opzione d’acquisto di prodotti a km 0, garantendo così sostegno ai produttori locali mentre si minimizza la carbon footprint legata ai trasporti dei beni alimentari. Si tratta quindi non solo di una semplice scelta economica, ma anche dell’opportunità d’influenzare positivamente il futuro del nostro ambiente.