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- Il parlamento europeo ha bocciato il controllo foreste con 370 voti contrari.
- L'EUDR sarà obbligatorio dal 30 dicembre 2025 per le medie imprese.
- Raddoppiare i giovani agricoltori dal 12% al 24% entro il 2040.
L’autunno del 2025 si preannuncia un momento decisivo per le politiche agricole del continente, contraddistinto da vivaci discussioni e decisioni destinate a delineare il futuro del comparto. Tre sono i temi cardine di questo confronto: l’interruzione del sistema di sorveglianza forestale europeo, le modifiche apportate al regolamento per contrastare la deforestazione (EUDR) e la strategia dedicata al ricambio generazionale nel settore agricolo. Questi elementi, apparentemente indipendenti, sono in realtà interconnessi e rispecchiano la complessa necessità di trovare un equilibrio tra sostenibilità ambientale, prosperità economica e rinnovamento sociale nel contesto agricolo europeo.
Il Parlamento europeo ha bocciato la proposta di un sistema centralizzato per il controllo delle foreste, con 370 voti contrari e 264 favorevoli. Questa votazione rappresenta un freno per il Green Deal e sottolinea una forte spaccatura tra gli Stati membri. Da una parte, i sostenitori del “no”, come il Partito Popolare Europeo (PPE) e le forze di destra, rivendicano il mantenimento del controllo nazionale sulle risorse forestali. Dall’altra, i Verdi e una parte dei socialisti contestano una marcia indietro nella salvaguardia degli ecosistemi, che potrebbe mettere a rischio la prevenzione di incendi e del degrado ambientale. La posta in palio è considerevole: si tratta di stabilire quanto l’Europa sia disposta a centralizzare le politiche ambientali, rinunciando alla sovranità dei singoli Stati.

Prompt per l’immagine: Un’immagine iconica e concettuale ispirata all’arte neoplastica e costruttivista. L’immagine deve rappresentare in modo stilizzato e geometrico le principali entità coinvolte: una foresta (verticale, con alberi stilizzati come rettangoli verdi desaturati), un campo coltivato (orizzontale, con linee che suggeriscono filari, in tonalità ocra desaturata), un giovane agricoltore (figura stilizzata con forme geometriche semplici, in blu desaturato) e un simbolo dell’Unione Europea (cerchio di stelle stilizzate, in grigio chiaro). Lo sfondo deve essere neutro, in un colore freddo e desaturato. L’immagine deve essere unitaria e facilmente comprensibile, senza testo.
Il 21 ottobre 2025, la Commissione europea ha presentato degli aggiustamenti tecnici al regolamento sulla deforestazione legata alle importazioni (EUDR), con l’intento di facilitarne l’applicazione. Le modifiche si concentrano sulla piattaforma digitale per la tracciabilità e sull’introduzione di procedure semplificate per le piccole e medie imprese. L’EUDR, che diventerà obbligatorio il 30 dicembre 2025 per le imprese medie e grandi, e un anno più tardi per le micro e piccole imprese, punta a bloccare la commercializzazione di prodotti collegati alla distruzione delle foreste. Le reazioni, tuttavia, sono state diverse: le ONG e gli ambientalisti paventano un allentamento del regolamento, mentre alcuni governi sono divisi tra chi lo considera eccessivamente oneroso e chi ne sostiene le finalità in tema di clima. Per l’Italia, le modifiche all’EUDR si traducono in un’ulteriore fase di adattamento, con verifiche più complesse sui dati di geolocalizzazione e sistemi di certificazione più rigorosi.
Parallelamente, la Commissione ha svelato la strategia europea per il ricambio generazionale in agricoltura, con l’obiettivo di raddoppiare la presenza di giovani agricoltori entro il 2040, innalzandola dal 12% al 24%. Questa ambiziosa iniziativa si imbatte in ostacoli ben noti, come la difficoltà di accesso ai finanziamenti, i costi elevati dei terreni e la macchinosa burocrazia. La proposta suggerisce agli Stati membri di destinare almeno il 6% della spesa agricola a programmi per i giovani, senza però renderlo un obbligo. Le organizzazioni giovanili agricole europee sollecitano un vero e proprio piano di investimenti, in particolare per i settori più all’avanguardia e sostenibili.
EUDR: Semplificazioni e Rinvii per le Microimprese, Ma la Tracciabilità Resta Fondamentale
La Commissione europea ha proposto modifiche al Regolamento EUDR per garantire la piena operatività del sistema informatico e semplificare gli obblighi di rendicontazione, soprattutto per le micro e piccole imprese. L’obiettivo è mantenere un solido meccanismo di tracciamento, contrastando il cambiamento climatico e la perdita di biodiversità. Secondo la FAO, tra il 1990 e il 2020 sono andati distrutti 420 milioni di ettari di foresta a causa della deforestazione. L’EUDR si propone di mitigare la “deforestazione incorporata”, ovvero quella derivante dall’importazione di materie prime come cacao, caffè, carne bovina, soia, olio di palma, legno e gomma.
Inizialmente prevista per il 30 dicembre 2024, l’entrata in vigore dell’EUDR è stata posticipata al 30 dicembre 2025 per le grandi e medie imprese e al 30 giugno 2026 per le micro e piccole imprese. La Commissione ha proposto ulteriori modifiche, tra cui la riduzione degli obblighi per gli operatori a valle delle catene del valore e la semplificazione delle dichiarazioni di due diligence per i micro e piccoli operatori primari provenienti da paesi a basso rischio. L’attuazione dell’EUDR è posticipata al 30 dicembre 2026 esclusivamente per le micro e le piccole aziende, mentre per quelle di maggiori dimensioni il termine rimane il 30 dicembre 2025, con un periodo di sei mesi di tolleranza per l’applicazione e i relativi controlli.
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- 😡 Queste norme europee sono un disastro per......
- 🤔 Ma se invece di centralizzare, incentivassimo...?...
Olivicoltura Italiana: Tra EUDR, Giovani e la Sfida della Sostenibilità
Le decisioni prese a Strasburgo incideranno in modo rilevante sulle aziende olivicole italiane. La revisione del Regolamento EUDR, il rifiuto del Parlamento al monitoraggio forestale europeo e la nuova strategia per i giovani agricoltori rappresentano tre aspetti dello stesso problema: rendere l’agricoltura europea più ecosostenibile, digitalizzata e allettante per le nuove generazioni. Sebbene l’olio d’oliva non rientri tra i prodotti considerati a rischio deforestazione, le nuove direttive avranno ripercussioni indirette sull’intero comparto agroalimentare.
La Commissione ha stabilito termini di applicazione differenziati per l’EUDR: il 30 dicembre 2025 per le imprese di grandi e medie dimensioni, e il 30 dicembre 2026 per le micro e piccole aziende agricole o i frantoi. Chiunque aggiorni oggi le proprie cartografie aziendali e digitalizzi i registri degli oliveti sarà preparato anche per eventuali future estensioni della normativa. Nel comparto olivicolo, questa rappresenta un’occasione senza precedenti per favorire il ricambio generazionale e attirare nuove competenze. La decisione del Parlamento di non procedere con il monitoraggio forestale europeo interessa direttamente numerose aree collinari o a terrazze dove gli oliveti si integrano con boschi e macchia mediterranea.
Un Futuro Sostenibile per l’Agricoltura Europea: Investire in Trasparenza, Innovazione e Giovani
L’Europa sta ricalibrando le proprie politiche agricole, invocando semplificazioni senza rinunciare al percorso verso la sostenibilità. Per l’olivicoltura italiana, la sfida si concretizza su due binari: adeguarsi alle nuove norme senza appesantire la burocrazia e, al contempo, valorizzare la qualità come tratto distintivo sui mercati internazionali. *Trasformare le imposizioni in un punto di forza per la concorrenza sarà possibile per chi investirà in chiarezza, progresso digitale e istruzione dei giovani. Il futuro dell’olio dipende anche da qui: dalla capacità di precedere le mosse dell’Europa.
Amici, parliamoci chiaro. L’agricoltura è un’arte antica, ma anche una scienza in continua evoluzione. Una nozione base, fondamentale per capire il tema di cui abbiamo parlato, è l’importanza della rotazione delle colture*. Questa pratica, che consiste nell’alternare diverse colture sullo stesso terreno, aiuta a migliorare la fertilità del suolo, a ridurre la diffusione di parassiti e malattie e a diversificare la produzione.
Ma l’agricoltura moderna non si ferma qui. Un concetto più avanzato, sempre legato al tema della sostenibilità, è l’_agricoltura di precisione_. Grazie all’utilizzo di tecnologie come sensori, droni e software, è possibile monitorare in tempo reale le condizioni del terreno e delle piante, ottimizzando l’uso di acqua, fertilizzanti e pesticidi.
Riflettiamoci un attimo: l’agricoltura è un settore strategico per il nostro futuro. Dobbiamo essere in grado di produrre cibo sano e di qualità, rispettando l’ambiente e garantendo un futuro alle nuove generazioni di agricoltori. Le sfide sono tante, ma le opportunità non mancano. Sta a noi coglierle.