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- Infrastrutture "disastrose": Consorzi di Bonifica con debiti e servizi insufficienti.
- Bollette irrigue: fino a 240 euro per ettaro, molto sopra la media.
- Consorzio spende 40mila euro in campagne di sensibilizzazione, reti colabrodo.
La situazione, già precaria, è ulteriormente aggravata da inefficienze strutturali e gestionali che lasciano gli agricoltori in una condizione di crescente difficoltà.
Infrastrutture Idrauliche Abruzzesi: Un Quadro Preoccupante
Nonostante i passi avanti della tecnologia e le disponibilità economiche, la condizione delle infrastrutture idrauliche in Abruzzo viene giudicata “disastrosa”. Salvo poche zone in cui l’agricoltura è un settore cardine, il resto della regione presenta criticità diffuse. I Consorzi di Bonifica, nati per garantire la manutenzione idraulica e la gestione degli impianti irrigui, paiono aver disatteso i loro scopi, accumulando debiti ingenti e non rispondendo alle aspettative del territorio. Gli agricoltori si interrogano sulla giustezza del versamento del ruolo di bonifica, considerando servizi insufficienti o totalmente mancanti.
L’Abruzzo, con la sua conformazione collinare e montuosa, è attraversato da un’estesa rete di corsi d’acqua, fossi e canali, indispensabili per l’irrigazione. La cura di questo sistema idrico è vitale non solo per l’attività agricola, ma anche per la prevenzione di calamità. Tuttavia, si osservano di frequente annunci di progetti mastodontici di incerta utilità, che sembrano favorire maggiormente i circuiti di appalti e finanziamenti piuttosto che le reali necessità del settore agricolo. Un caso significativo è rappresentato dal nuovo impianto di tubazione nella zona est dell’Aquila, vicino al lago di San Raniero, che sta già causando disagi in un momento cruciale per la campagna agricola. I nuovi misuratori d’acqua, concepiti per ottimizzare l’uso della risorsa, rischiano di affrettare l’abbandono di un’agricoltura definita “eroica”. Nelle aree dove l’irrigazione avviene ancora attraverso canali non rivestiti o in cemento, il quadro è ancora più serio, con una manutenzione ordinaria quasi del tutto assente e ripercussioni negative.

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Il Caso di Loreto Aprutino e le Bollette Salate
La situazione a Loreto Aprutino è ulteriormente aggravata dalle continue rotture delle condotte gestite dal Consorzio di Bonifica Centro. Un’impresa agricola locale ha denunciato una copiosa fuoriuscita d’acqua dovuta a una falla particolarmente ampia, che ha creato un vero e proprio avvallamento pieno d’acqua e ha allagato i terreni, danneggiando le colture. Questo episodio si aggiunge a una serie di segnalazioni di danni alle condotte e perdite idriche rilevanti che hanno interessato anche altri fondi agricoli nella zona.
Parallelamente, i coltivatori abruzzesi si trovano a dover affrontare costi sempre maggiori per il servizio irriguo. Le richieste di pagamento possono arrivare a 240 euro per ettaro o 170 euro per ogni singolo allaccio, cifre notevolmente superiori alla media nazionale, che si colloca tra i 35 e i 40 euro. Tali importi vengono richiesti non per l’acqua effettivamente utilizzata, ma per oneri fissi in costante aumento. La situazione risulta ancora più assurda considerando che il Consorzio di Bonifica Centro ha stanziato oltre 40mila euro in “campagne di sensibilizzazione” per esortare gli agricoltori a non sprecare l’acqua, mentre le reti irrigue, risalenti al 1953, disperdono quotidianamente migliaia di metri cubi d’acqua.
La Puglia e il Tributo 630: Una Battaglia per la Sospensione dei Pagamenti
Anche in Puglia, gli agricoltori sono impegnati in problematiche analoghe, relative al versamento del tributo 630, richiesto dai Consorzi di Bonifica per servizi spesso inesistenti. Un consigliere regionale di Fratelli d’Italia ha proposto un emendamento per sospendere il pagamento del tributo in attesa della definizione e approvazione del piano generale di bonifica del Consorzio Centro Sud Puglia. L’emendamento prevede inoltre l’annullamento delle procedure di riscossione e dei procedimenti esecutivi, e la revoca dei fermi amministrativi dei veicoli, misure che stanno causando gravi difficoltà a molti agricoltori. La proposta è di riprendere le procedure di riscossione del tributo 630 solo dopo l’esecuzione dei lavori, finanziando le opere di bonifica arretrate tramite tagli agli sprechi del Consorzio, come consulenze e contenziosi legali.
Un Futuro Incerto per l’Agricoltura Italiana
La situazione descritta in Abruzzo e in Puglia riflette in modo chiaro le difficoltà che il settore agricolo italiano sta vivendo a causa della gestione inadeguata delle risorse idriche e delle infrastrutture datate. La carenza di manutenzione, gli sprechi, le bollette esose e la burocrazia inefficace stanno mettendo a dura prova la sopravvivenza delle imprese agricole, compromettendo la produzione alimentare e la tutela del territorio. È indispensabile un cambiamento di rotta deciso, che includa investimenti mirati, una gestione più efficiente delle risorse idriche e una maggiore attenzione alle esigenze degli agricoltori. Solo in questo modo sarà possibile assicurare un futuro sostenibile per l’agricoltura italiana e per l’intero Paese.
Rinnovamento Idrico: Una Priorità Impellente per la Sopravvivenza Agricola
Amici, la questione dell’acqua in agricoltura è cruciale. Pensate che l’irrigazione, una pratica apparentemente semplice, è in realtà un’arte complessa che richiede una profonda conoscenza del terreno, delle piante e del clima. Un’irrigazione ben gestita può fare la differenza tra un raccolto abbondante e un disastro.
Ma non basta irrigare, bisogna farlo in modo efficiente e sostenibile. L’agricoltura moderna ci offre strumenti avanzati per ottimizzare l’uso dell’acqua, come i sistemi di irrigazione a goccia, i sensori di umidità del suolo e le tecniche di agricoltura conservativa. Queste tecnologie ci permettono di ridurre gli sprechi, di proteggere le risorse idriche e di migliorare la qualità dei nostri prodotti.
E qui sorge una riflessione spontanea: non è forse il momento di smettere di considerare l’agricoltura come un settore marginale e di iniziare a investire seriamente nella sua modernizzazione? Non è forse il momento di dare agli agricoltori gli strumenti necessari per affrontare le sfide del cambiamento climatico e per garantire la sicurezza alimentare del nostro Paese? Forse, solo forse, se ci ponessimo queste domande con la giusta urgenza, potremmo ancora sperare in un futuro più verde e prospero per tutti.