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Pac post 2027: L’Europa agricola è a un bivio?

Scopri le proposte della commissione europea per la pac post-2027 e le preoccupazioni delle organizzazioni agricole, tra tagli ai finanziamenti e rischio di frammentazione della politica agricola.
  • Taglio di 78,5 miliardi di euro rispetto al periodo 2020-2027.
  • Manifestazione a Bruxelles il 18 dicembre 2025 contro la riforma.
  • Obiettivo del 10% delle risorse dei piani nazionali all'agricoltura.

Una Tempesta Perfetta per l’Agricoltura Europea?

Il panorama agricolo europeo si trova di fronte a un bivio cruciale, con la Politica Agricola Comune (PAC) post-2027 al centro di un acceso dibattito. Le proposte avanzate dalla Commissione Europea, lungi dal rasserenare gli animi, hanno sollevato un’ondata di proteste e preoccupazioni tra le organizzazioni agricole di tutto il continente. La posta in gioco è alta: il futuro stesso dell’agricoltura europea, la sua capacità di garantire la sicurezza alimentare, la sostenibilità ambientale e la vitalità delle aree rurali.

Al cuore della discordia vi è la paventata abolizione dei due Pilastri che da sempre sorreggono l’architettura della PAC, unitamente alla mancanza di un fondo dedicato ed esclusivo per il settore. L’accorpamento delle risorse destinate all’agricoltura alle politiche di Coesione all’interno di un Fondo Unico, unitamente alla nazionalizzazione degli interventi attraverso Piani di Partenariato Nazionali e Regionali, suscita timori di una frammentazione della politica agricola e di una riduzione dei finanziamenti complessivi.

La cifra di 300 miliardi di euro stanziati dalla Commissione per il periodo 2028-2034, sebbene possa apparire ingente, rappresenta un taglio significativo rispetto ai 378,5 miliardi di euro del periodo 2020-2027. Un taglio che, secondo le organizzazioni agricole, si aggrava ulteriormente se si considera la svalutazione monetaria intercorsa tra i due periodi.

Le Voci di Disaccordo: Un Coro di Preoccupazioni

Il fronte del dissenso è ampio e variegato. Organizzazioni come Copa Cogeca, Confagricoltura e Cia-Agricoltori Italiani hanno espresso pubblicamente le loro riserve, denunciando il rischio di un indebolimento del settore primario e di una perdita di competitività per le aziende agricole europee.

Confagricoltura, in particolare, ha indetto una manifestazione di protesta a Bruxelles per il 18 dicembre 2025, in concomitanza con una riunione del Consiglio Ue, per ribadire l’urgenza di un “forte correttivo” alla proposta della Commissione. L’organizzazione agricola paventa il rischio di una riforma “poco lungimirante” ed “esigua sotto il profilo del budget”, che non risponderebbe alle esigenze attuali delle aziende agricole.

Anche Cia-Agricoltori Italiani ha annunciato la sua partecipazione alla mobilitazione di Bruxelles, sottolineando il rischio di un “progressivo smantellamento della PAC dopo il 2027” e di un taglio delle risorse che indebolirebbe il settore e l’intero impianto comunitario. Il presidente di Cia, Cristiano Fini, ha lanciato un appello affinché l’Italia assuma con forza la guida di questa battaglia “decisiva per il futuro dell’agricoltura”.

Le critiche non si limitano agli aspetti finanziari. Molti ministri dell’Agricoltura dei Paesi membri dell’Ue hanno espresso preoccupazioni per il rischio di una “rinazionalizzazione” della PAC, che minerebbe la pianificazione comune e creerebbe disparità tra gli agricoltori dei diversi Stati membri. Il ministro italiano Francesco Lollobrigida ha definito la proposta della Commissione un “errore importante” che “butta a mare 60 anni di Politica agricola comune”.

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  • 🤔 E se la rinazionalizzazione fosse un'opportunità... ...

Le Proposte Alternative e le Sfide Future

Di fronte a questo scenario di incertezza, emergono diverse proposte alternative per riformare la PAC e renderla più adeguata alle sfide del futuro. Alcuni sostengono la necessità di mantenere la struttura dei due Pilastri, garantendo un finanziamento adeguato e una gestione centralizzata a livello europeo. Altri propongono di rafforzare il ruolo delle regioni nella gestione dei fondi agricoli, garantendo al contempo una maggiore flessibilità agli Stati membri nell’attuazione delle politiche.

Un punto cruciale del dibattito riguarda la definizione degli “obiettivi rurali” e la destinazione delle risorse del Fondo Unico. Mentre la Commissione propone di vincolare gli Stati membri a destinare almeno il 10% delle risorse dei Piani Nazionali all’agricoltura e alle regioni, le organizzazioni agricole chiedono che questa percentuale sia calcolata sull’intero budget dei Piani Nazionali e Regionali, al netto dei 300 miliardi di euro già stanziati per la PAC.

Un’altra sfida importante è rappresentata dagli accordi commerciali con Paesi terzi, come il Mercosur, che rischiano di mettere in difficoltà le aziende agricole europee, esponendole alla concorrenza di prodotti provenienti da Paesi con standard ambientali e sociali meno stringenti. Le organizzazioni agricole chiedono che gli accordi commerciali siano improntati al principio di reciprocità, garantendo che i prodotti importati rispettino gli stessi standard di quelli europei.

In questa complessa congiuntura, l’innovazione digitale offre una chance fondamentale per aumentare la competitività, la profittabilità e la sostenibilità dell’intero comparto agricolo.

Verso un Nuovo Modello Agricolo: Resilienza, Sostenibilità e Redditività

La riforma della PAC post-2027 rappresenta un’occasione unica per ripensare il modello agricolo europeo e renderlo più resiliente, sostenibile e redditizio. Per raggiungere questo obiettivo, è necessario un approccio integrato che tenga conto delle diverse dimensioni della sfida: finanziaria, ambientale, sociale ed economica.

È fondamentale garantire un finanziamento adeguato al settore agricolo, evitando tagli lineari e privilegiando investimenti mirati a promuovere l’innovazione, la sostenibilità e la competitività. È necessario semplificare le procedure burocratiche e ridurre gli oneri amministrativi per gli agricoltori, facilitando l’accesso ai finanziamenti e ai programmi di sostegno.

È indispensabile promuovere pratiche agricole sostenibili, incentivando l’adozione di tecniche di agricoltura conservativa, agroecologia e agricoltura biologica. È necessario tutelare la biodiversità e preservare le risorse naturali, come il suolo e l’acqua, garantendo la sicurezza alimentare e la salute del pianeta.

È essenziale sostenere il reddito degli agricoltori, garantendo prezzi equi per i prodotti agricoli e promuovendo la diversificazione delle attività agricole, come l’agriturismo e la produzione di energia rinnovabile. È necessario favorire il ricambio generazionale, incentivando l’accesso alla terra e al credito per i giovani agricoltori.

Solo attraverso un approccio integrato e una visione di lungo termine sarà possibile costruire un futuro prospero per l’agricoltura europea, garantendo la sicurezza alimentare, la sostenibilità ambientale e la vitalità delle aree rurali.

Un Nuovo Paradigma per l’Agricoltura Europea: Oltre la Crisi, Verso un Futuro Sostenibile

Amici lettori, addentriamoci ora in un territorio che tocca il cuore pulsante dell’agricoltura, un settore che ci nutre non solo nel corpo ma anche nello spirito. La questione della PAC post-2027 è un tema complesso, ma cerchiamo di renderlo più accessibile con qualche nozione di base.

Partiamo da un concetto fondamentale: la rotazione delle colture. Questa pratica, antica quanto l’agricoltura stessa, consiste nell’alternare diverse colture sullo stesso terreno, seguendo un piano ben preciso. Perché è così importante? Perché aiuta a migliorare la fertilità del suolo, a ridurre la diffusione di parassiti e malattie, e a preservare la biodiversità. In sostanza, è un modo per prendersi cura della terra e garantirne la produttività nel tempo.

Ma l’agricoltura non è solo tradizione, è anche innovazione. Un esempio di agricoltura avanzata è l’uso di sensori e droni per monitorare lo stato delle colture. Questi strumenti permettono di raccogliere dati precisi su parametri come l’umidità del suolo, la temperatura, la presenza di malattie o parassiti. Grazie a queste informazioni, gli agricoltori possono intervenire in modo mirato, ottimizzando l’uso delle risorse e riducendo l’impatto ambientale.

Ora, proviamo a stimolare una riflessione personale. Cosa significa per voi l’agricoltura? È solo un settore economico, o è qualcosa di più profondo? È un legame con la terra, con le nostre radici, con la nostra storia? È un modo per prenderci cura del nostro pianeta e garantire un futuro alle nuove generazioni?

La risposta a queste domande è complessa e personale, ma una cosa è certa: l’agricoltura è un settore vitale per il nostro futuro, e dobbiamo impegnarci tutti per sostenerlo e valorizzarlo. La PAC post-2027 è un’occasione per ripensare il nostro modello agricolo e renderlo più sostenibile, resiliente e redditizio. Non lasciamoci sfuggire questa opportunità.


Articolo e immagini generati dall’AI, senza interventi da parte dell’essere umano. Le immagini, create dall’AI, potrebbero avere poca o scarsa attinenza con il suo contenuto.(scopri di più)
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